domenica 29 dicembre 2013

Inquinamento a LUCCA

E le stelle stanno a guardare. Il comportamento dell’ Assessorato all’ Ambiente ci ricorda il titolo di quello sceneggiato televisivo degli anni 70: “E le stelle stanno a guardare”. A Capannori si sono verificati 29 superamenti di PM10, a Porcari 23, a Lucca la bellezza di 39. In conseguenza di cio’, sia a Capannori che a Porcari, il Sindaco ha ordinato il traffico a targhe alterne e a Lucca? A Lucca niente: E le stelle stanno a guardare! A Capannori in Viale Europa la situazione del traffico e’ veramente preoccupante mentre sulla nostra Circonvallazione lo e’ ancora di piu’. A Capannori il Sindaco ha disposto un ordinanza che vieta il transito dei Tir per diverse ore del giorno e a Lucca? A Lucca si accetta con cristiana rassegnazione che i Tir, passino tranquillamente a poche decine di metri dalle Mura perche’ tanto da noi: Le stelle stanno a guardare! Anche volendosi dimenticare dei numerosi incidenti mortali occorsi negli ultimi anni sulla circonvallazione di Lucca, fanno parte della cronaca recente i due grossi sinistri con ribaltamento degli autoveicoli accaduti a Porta Elisa e in Viale Cavour. In Viale Batoni una signora si e’ azzardata ad attraversare la strada ed e’ stata falciata e scaraventata a diversi metri di distanza da un auto in transito. Mentre a Capannori si attuano politiche di controllo telematico anche laddove non si sono mai verificati incidenti, a Lucca si e’ perfino smesso di parlare di eventuali provvedimenti di riduzione del traffico sulla circonvallazione : E le stelle stanno a guardare! Tornando al discorso inquinamento atmosferico, non si puo’ ignorare il fatto che Lucca sia l’ unica citta’ toscana capoluogo di Provincia tuttora priva di una centralina antinquinamento di categoria “fondo urbano”, della quale invece avrebbe dovuto dotarsi in conformita’ a quanto previsto dalla Legge Regionale 9 del 2010. Sono anni che il ns. comitato chiede che tale operazione venga portata a termine perche’ solo cosi’ la centralina lucchese avrebbe valore legale , ma ancora una volta: Le stelle stanno a guardare. Visto la completa assenza di provvedimenti comunali in tema di inquinamento atmosferico, perfino l’ Assessore Provinciale all’ Ambiente ha richiamato l’Amministrazione lucchese a dimostrare sensibilita’ per questo tema, ma come al solito: le stelle stanno a guardare. Nello sceneggiato televisivo gli astri assistevano al grosso cambiamento che i protagonisti, grazie alla loro intensa attivita’, apportavano alla propria condizione sociale. A Lucca invece “le stelle stanno a guardare” l’immobilismo piu’ assoluto. http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

mercoledì 4 dicembre 2013

Proposte per Lucca by night

Premessa Tenendo presente il bisogno di contemperare i legittimi bisogni dei giovani che vogliono divertirsi socializzando in ambienti con musica prodotta ad alto volume, con quelli dei residenti che vogliono poter riposare quando lo desiderano e con quelli dei commercianti che vogliono, come e’ normale che sia, lavorare e guadagnare il piu’ possibile, si producono i suggerimenti che seguono. Autorizzazioni in deroga (misure collegate) Per quanto riguarda le autorizzazioni in deroga necessarie per eseguire gli spettacoli musicali all’ interno dei locali pubblici, si ritiene opportuno adoperare alcuni utili accorgimenti. Una prima azione utile sarebbe quella di operare in sede preventiva, cioè richiedendo sempre, quando sono rilasciate autorizzazioni “in deroga” per eventi e attività di durata superiore a 3 giorni, una misura del rumore al primo giorno dell’attività da parte del tecnico competente incaricato dalla ditta che ha richiesto l’autorizzazione stessa, che asseveri il rispetto della normativa; spesso infatti le valutazioni di impatto acustico presentate a corredo della domanda si basano su valutazioni preventive teoriche che non tengono conto degli effettivi impianti che verranno installati. L’asseveramento dovrebbe aver luogo sia per quanto riguarda i valori di emissione che per quelli di immissione, vale a dire in prossimita’ degli altoparlanti e presso i ricettori disturbati piu’ vicini. Controllo degli orari Un aspetto che crea molti problemi è costituito dal rispetto degli orari delle manifestazioni in deroga (fonte principale delle segnalazioni da parte dei cittadini). Il Comune, che è l’ente che deve verificarne il rispetto attraverso la polizia municipale, ne deve tenere conto in fase di autorizzazione, cercando anche di programmare i controlli stessi. Infatti, in mancanza di verifiche, è facile che proliferi il non rispetto degli orari previsti. In conclusione dovrebbe essere stabilita un regola per cui, una volta autorizzata la “deroga”, entro le successive 24 ore, la Polizia Municipale dovrebbe automaticamente predisporre un calendario di controlli atti a verificare il rispetto delle regole. Enti predisposti per il controllo Il ruolo importante di controllo potrebbe essere utilmente svolto proprio dalla polizia municipale, che è in grado di assicurare una presenza capillare sul territorio, ed il cui intervento può costituire un deterrente importante per comportamenti scorretti altrimenti difficilmente arginabili, ad esempio gli schiamazzi al di fuori dei locali, che costituiscono una violazione del codice penale (disturbo della quiete pubblica), ma per i quali non è necessario, in base anche alla giurisprudenza, effettuare “misurazioni”. Sarebbe utile poi, proprio per questa capillarità della polizia municipale, che i suoi operatori fossero opportunamente formati e dotati di fonometri per poter effettuare controlli strumentali, come già accade in alcuni comuni (es. Firenze) con effetti positivi. Questo significa, infine, che quando si arriva a riscontrare violazioni importanti dei livelli sonori emessi, creando significativo disturbo, e quindi nuocendo alla salute dei cittadini, l’attività sanzionatoria non dovrà essere percepita come “ottusa pratica burocratica” (come talvolta viene affermato da parte di alcuni operatori economici), ma una necessaria azione di controllo a salvaguardia della salute delle persone, svolta dopo aver tentato – senza successo – tutte le azioni preventive e di dissuasione possibili Normativa posta a regola degli assembramenti di persone all’ esterno dei locali (aggiornamento del regolamento di Polizia Urbana del 1934) L’ assembramento ed bivacchi delle persone al di fuori dei locali deve trovare opportuna e necessaria regolamentazione amministrativa. Attualmente l’unica fonte normativa posta a regola di queste situazioni e’ il regolamento di polizia urbana del 1934 nonche’il Codice Penale. L’ultimo tentativo di regolamentare la materia fu attuato dalla precedente amministrazione, la quale in un ampio contesto riguardante i diversi aspetti della attivita’ esercitata dai locali pubblici, stabili delle regole contenute in una ordinanza che fu poi revocata in autotutela (la famosa ordinanza antikebab) solo ed esclusivamente a causa della discriminazione che operava nella tipologia degli alimenti da somministrare. E’ necessario che l’ Amministrazione elabori in tempi brevi un aggiornamento al regolamento del 1934 prevedendo sanzioni dell’ ordine di alcune centinaia di euro (prendendo ad esempio le sanzioni comminate a Madrid e a Barcellona) per chi si rende partecipe degli schiamazzi notturni, evitando di procedere in questi casi con la contestazione di natura penale che e’ troppo laboriosa ed impegnativa e destinata ad aggravare i carichi di lavoro del Tribunale di Lucca. Laddove questi episodi dovessero ripetersi per piu’ di due volte durante il corso dello stesso anno solare, si richiede che vengano varati provvedimenti di chiusura anticipata del pubblico esercizio della zona per ovvi motivi di ordine pubblico. Normativa posta a regola degli assembramenti di persone all’ esterno dei locali (divieto di consentire la consumazione degli alimenti e bevande al di fuori dei locali e/o delle zone loro assegnate) Non e’ concepibile, ne’ accettabile che alcuni locali possano disporre del suolo pubblico a loro piacimento al fine di aumentare senza limite alcuno (e senza costo alcuno) la superficie a loro disposizione per la somministrazione delle bevande. E’ sicuramente iniquo il fatto che, ad alcuni locali, venga consentito di utilizzare gli spazi pubblici posti all’esterno della loro attivita’ come luoghi dove gli avventori possono consumare le bevande a loro fornite. Consentire cio’ rappresenta una palese ingiustizia nei confronti degli operatori che invece diligentemente pagano il suolo pubblico, provoca incontrollabili assembramenti di persone che danno origine a disturbi e molestie della quiete pubblica , impedendo ai residenti di dormire se non dopo tarda ora, richiede una ulteriore azione di controllo da parte degli organi preposti con conseguente aggravio di spesa pubblica. E’ pertanto necessario che venga inderogabilmente proibito, soprattutto dopo le ore 22 , la consumazione di bevande ed alimenti al di fuori dei locali pubblici e/o degli spazi a loro assegnati, prevedendo severe sanzioni per quei locali che contravvengono. Sanzioni Alla contravvenzione di ogni regola posta deve ovviamente applicarsi una sanzione che suggeriamo corrispondere agli importi come segue in aggiunta alle altre misure eventualmente previste: da Euro 258,00 a Euro 10.329,00 per la violazione degli orari autorizzati
- da Euro 258,00 a Euro 10.329,00 per la violazione dei valori di rumorosità autorizzati
- da Euro 258,00 a Euro 10.329,00 per la violazione delle prescrizioni contenute nella autorizzazione in deroga
- da Euro 516,00 a Euro 5.164,00 per il superamento  dei valori limite di emissione o di immissione previsti dalla legge in assenza di autorizzazione in deroga ai limiti di rumore. Dopo la prima contestazione dovrebbe essere applicata la sanzione massima anche se relativa a contravvenzione di natura differente provvedendo, se del caso, alla adozione delle misure piu’ coercitive previste dalla normativa regionale e nazionale fra cui il ritiro della autorizzazione in deroga, la sospensione temporanea dell’attivita’, nonche’ il ritiro della licenza di esercizio. Conclusioni: Il regolamento dovrebbe prevedere incentivi e facilitazioni per i locali notturni localizzati in zone industriali e/o commerciali prive di residenza, offrendo loro la possibilita’ di eseguire musica senza dover sottostare agli obblighi di cui sopra. Per tutte le altre zone, dove invece la residenza e’ una delle componenti che le compongono , e’ necessario valutare la adozione delle misure di cui sopra nonche’ il pieno rispetto della Legge 447 e di tutte le sue modifiche e/o integrazioni. Suggerimenti e proposte Nell’ambito del territorio comunale ci sono diverse zone che presentano assenza di residenza e che potrebbero ospitare senza alcun tipo di problema molti locali pubblici. Una concentrazione di locali pubblici in tali zone potrebbe rappresentare un ottimo volano per l’ economia locale attraendo anche l’ utenza delle provincie limitrofe. Si eviterebbero quegli effetti collaterali che si verificano nel Centro Storico a seguito di una insostenibile proliferazione di locali notturni che appare inconciliabile con le funzioni ed i bisogni della residenza. Al Sindaco si chiede di mantenere fede al suo ruolo di garante della salute dei cittadini e a tale scopo si rammenta l’ interpretazione al riguardo sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ che definisce la salute uno stato di completo benessere fisico, mentale e non la semplice assenza di malattia o di infermita’. Vale la pena rammentare il fatto che il non prendere in considerazione la giuste lamentele dei residenti che soffrono dei disagi provocati dall’ attivita’ dei locali pubblici, laddove questa si protragga fino a tarda notte, rappresenta omissione delle regole poste a carico del suo dovere di ufficio