mercoledì 20 settembre 2017

Taglio lampioni in ghisa di inizio 900



Tagliare  dei lampioni monumentali  del 1911, realizzati in fusione unica,  a causa del concerto dei Rolling Stones è  atto di una barbarità  inaudita.
Che poi questo avvenga con il beneplacito della Soprintendenza  rende il fatto ancora più  sconcertante.
Tutti sanno che la ghisa non si può  saldare e quindi, verosimilmente,  l’ unico modo per posizionarli di nuovo sarà  quello di fissarli con accorgimenti che ne modificheranno l’ estetica.
Ci auguriamo che qualche associazione molto più  preparata di noi  in materia di tutela monumentale intervenga presso le competenti sedi di Giustizia al fine di evidenziare quello che, a prima vista, sembrerebbero un rilevante danno monumentale.  Altrimenti  alla prossima riunione di consiglio discuteremo delle azioni da intraprendere da parte nostra perché  questa deriva monumentale e sociale della città  deve  assolutamente avere un termine.
La cittadinanza non ne può di vivere in un frivolo parco giochi dove la monumentalità  e la memoria vengono considerati alla pari di vincoli noiosi e desueti, Non si può definire città  un luogo dove vengono concessi limiti acustici che superano la soglia del dolore o ci vanno vicini, scavi archeologici lasciati alla mercè  dei vandali, notti bianche fatte senza il rispetto delle prescrizioni che continuano a beneficiare del patrocinio comunale, isole a scomparsa, realizzate senza il regolamento previsto dalla legge,  oppure come nel caso in questione si effettui il taglio di preziosi  lampioni monumentali.
Siamo dell’ avviso che tutte queste siano situazioni da portare all’ attenzione degli Enti e dei Ministeri preposti.
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Piolini Via del Molinetto



In occasione delle manifestazioni, i piolini di Via del Molinetto vengono smontati e rimpiazzati da una banale transenna che,  nella incomprensibile e definiamola diplomaticamente “ingenua ottica del dirigente incaricato”,  dovrebbe costituire un ostacolo insormontabile, ma che in realtà, dopo poche ore,   viene spostata al bordo della strada lasciando libero l’ accesso indiscriminato alla ZTL giorno e notte. Forse qualcuno si è  abituato a questa frequente  apertura  della ZTL e desidera renderla furbescamente permanente
Da quello che si vede stamattina il “ furbo” di turno ha già  smontato un piolino e svitato quasi completamente i bulloni dell’ altro, poi forse disturbato dall’arrivo di  qualcuno ha dovuto   abbandonare l’ opera,  magari riservandosi di completarla  in un secondo tempo.
Ci domandiamo:  ma quante telecamere ci sono in città. Si parla di alcune decine, ma perchè non si sono mai rivelate utili a niente?  Come è  possibile che una Piazza come quella di San Martino sia sguarnita di video sorveglianza?
Se poi si dovesse arrivare alla conclusione che le telecamere non servono a niente e sono soltanto uno spreco di denaro pubblico, oppure che Via del Molinetto non può  essere videosorvegliata, perché  non vengono utilizzati dei bulloni  speciali che non si possano svitare  senza una apposita chiave?
In tutti i modi non riusciamo a comprendere come è possibile che un Ente  autorevole come il Comune di Lucca  possa permettere di essere preso in giro in questo modo dal primo sprovveduto di passaggio?
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Segnalazione permessi scaduti



Dopo esserci resi conto che il permesso dei 1.010 mq di ponteggio attorno alla Manifattura è  scaduto dal 30 di Giugno  e che quindi,  di fatto,  quell’ enorme struttura sembrerebbe essere adesso abusiva, abbiamo ritenuto doveroso segnalarlo alla Polizia Municipale consapevoli che la carenza di organico non consente  l’ accertamento di tutte le irregolarità che avvengono nel centro storico, magari  a causa dei numerosi altri impegni che è  chiamata ad assolvere come ad esempio le multe ai residenti alle 3 di notte, anche quando il veicolo non costituisce intralcio alla circolazione. Inoltre anche  l’ ordinanza che proibisce la sosta in Via S. Domenico, che  prevede perfino la rimozione coatta, è  scaduta dal 30 di Giugno, nonostante la segnaletica risulti però ancora apposta. Pertanto abbiamo ritenuto di dover includere anche questa circostanza nella segnalazione effettuata al Comando. Inoltre in Piazza San Romano ci sono delle strisce gialle scolorite all’ interno di  una striscia bianca continua, anch’ essa molto sbiadita. Fino a poco tempo fa gli autorizzati potevano parcheggiare sugli stalli gialli mentre adesso con la striscia bianca  questo è  diventato proibito e si multano i veicoli che non se ne accorgono e vi parcheggiano come hanno sempre fatto durante gli ultimi venti anni. Forse non sarebbe stato il caso di cancellare gli stalli gialli e magari mettere anche un cartello di divieto di sosta? Per il ponteggio si tratta di una evasione di tributi,  mentre l’ ordinanza scaduta e quindi inutile di Via S .Domenico è  un fatto che ferisce nel profondo la residenza.  Con la carenza di stalli gialli che ci sono è  veramente disdicevole impedire la sosta su alcuni di questi senza motivo alcuno. Per quanto riguarda poi gli stalli gialli “ proibiti” di Piazza San Romano siamo di fronte ad una situazione paradossale che costituisce una vera e propria trappola per i residenti.
Approfittiamo dell’ occasione per informare i residenti che tutte le contravvenzioni elevate per divieto di sosta in Via S. Domenico  dopo il 30 Giugno sono illegittime e quindi contestabili, mentre anche le multe comminate in Piazza San Romano sugli stalli gialli scoloriti sono ricorribili con elevata possibilità  di successo a causa della segnaletica orizzontale contraddittoria e per la completa assenza di segnaletica verticale.   Peccato che a Lucca  non ci sia un istituto in grado di procedere alla revoca delle multe in autotutela e si debba necessariamente ricorrere al Giudice di Pace,  con tutto l’ impegno che questo comporta al cittadino e con le spese legali che il Comune viene chiamato a rifondere quando soccombe. Non sarebbe giusto che queste spese le pagasse il dirigente che,  per imperizia, negligenza od altro,  ha indirettamente causato il danno alle casse comunali in aggiunta al disturbo ai cittadini
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Isola a scomparsa



Una Repubblica democratica funziona sulla base di leggi e regolamenti, mentre questo concetto non vale per gli stati dittatoriali geograficamente e culturalmente distanti da noi.
Fortunatamente viviamo in una repubblica democratica e per questo motivo ci risulta difficile, se non impossibile, comprendere perché  con un accordo stabilito fra Assessore e Soprintendente si ignora il fatto che,  per realizzare le isole a scomparse,  si deve obbligatoriamente seguire la normativa nazionale e quella regionale.
Questa normativa prevede che, prima di fare le isole a scomparsa, il Comune deve dotarsi di un apposito regolamento che tenga di conto del contesto, dei requisiti sanitari e anche dei residenti stabilendo, fra le altre cose, distanze minime dalle abitazioni, appropriate  e che valgano per tutti.
L’ isola a scomparsa di Piazza Santa Maria Corte Orlandini, come le precedenti,   viene realizzata in difformità alle previsioni di legge e quindi è  un opera che si espone alla possibilità di ricorso da parte dei cittadini interessati, con conseguente rischio di una causa legale intentata dagli interessati,  la quale comporterebbe costi e rischi per l’ Amministrazione e quindi per tutti i cittadini.
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Notte bianca 2016. Raccolta fondi?



L’ anno scorso la Notte Bianca venne annullata a causa del   lutto nazionale per il terremoto.
Venne poi realizzata alcuni giorni dopo con la giustificazione che serviva a raccogliere fondi per le popolazioni terremotate.
A distanza di un anno ci  domandiamo quanto è stato allora raccolto e a chi è  poi stato destinato.
Ci farebbe veramente piacere sapere come e quali popolazioni hanno avuto modo di beneficiare della  magnanimità  dei  lucchesi.
Oltretutto, trattandosi di una manifestazione patrocinata dal Comune,  crediamo che il Sindaco in prima persona dovrebbe interessarsi della cosa e rendere pubblico l’ ammontare e la destinazione dei fondi raccolti, questo  a tutela del buon nome dell’ Ente che rappresenta e che a questa manifestazione garantisce  il suo patrocinio, nonché il suo contributo economico.
Ci auguriamo una pronta e pubblica replica da parte degli interessati .
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