Ci domandiamo dove è andato a finire il progetto delle “ Nuove
Circoscrizioni” .
Come può una Amministrazione governare senza che ci sia un organismo
nel quale le varie componenti della cittadinanza possono discutere,
confrontarsi, formulare proposte e ascoltare quelle degli altri?
Perché il governo delle città deve essere portato avanti mediante
saltuarie riunioni con l’ Assessore di turno che riceve cittadini e
categorie quando e come può ?
E’ chiaro che in questo modo lo scontro fra le varie componenti
della società diventa ancora più evidente, in quanto tutti restano
arroccati sulle proprie posizioni senza alcuna possibilità di
efficace contradditorio.
Prendiamo ad esempio l’ utilizzo del Centro Storico.
Per quale motivo non se ne parla in maniera articolata e civile
mentre invece il tutto si riduce ad una battaglia tribale dove il
gruppo etnico che si crede più numeroso ritiene di poter prevalere
su quello che giudica essere numericamente meno consistente?
Questa mentalità da Africa post coloniale non si adatta ad un paese
pressoché civile come il nostro dove le dispute si devono risolvere
con la discussione di diritti, leggi e regolamenti e non già con
l’ esibizione dei guerrieri pronti ad entrare in battaglia con in
mano le loro lance come accade nelle diatribe africane.
Delle “Nuove Circoscrizioni” se ne occupava l’ Assessore
Tomei, poi da quando lei ha lasciato l’ incarico il tutto è
scomparso in qualche cassetto dove riposa in pace da circa due anni.
E’ giusto così?
Questa Amministrazione desidera arrivare a fine mandato assistendo a
quei poco edificanti scontri sociali pressoché quotidiani fra chi
vive nel Centro Storico e chi invece ne vorrebbe fare una Gardaland
di campagna?
Possibile che non si possa organizzare una sede istituzionale, dove
ciascuno sia in condizione di rappresentare le proprie istanze in
maniera composta, civile e producente, con il fine di almeno provare
ad individuare soluzioni condivise?
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