venerdì 5 febbraio 2021

lettera aperta al sindaco sul progetto coima ex manifattura

 

Erano molti anni che non si vedeva un impegno così evidente da parte dei cittadini e così tanta voglia di partecipare alla vita politica locale.

La ex Manifattura è un argomento che di recente ha provocato la costituzione di gruppi spontanei di cittadini che intendono dire la loro in merito agli argomenti che  toccano la “loro proprietà” . Assistiamo ad una partecipazione spontanea di centinaia e centinaia di cittadini che si sono organizzati in gruppi whatsapp , affrontano il problema, discutono e, con le loro osservazioni, hanno espresso delle critiche costruttive ed evidenziato situazioni che avrebbero potuto presentare profili di illegittimità erariale. Una discussione portata avanti, in molti casi,  con l’ impegno di tecnici di altissimo profilo professionale che hanno operato gratuitamente per il bene della città offrendo la loro qualificata esperienza.

Non si tratta di  una situazione riconducibile ad un inquadramento politico specifico perché vi si individuano persone con simpatie che vanno dalla destra alla sinistra.

Una discussione di questo tipo, anni fa, avrebbe avuto luogo nella Circoscrizione di riferimento e da lì, partendo dalla base, sarebbe arrivata fino al livello decisionale.

Purtroppo adesso le Circoscrizioni non esistono più, il cordone ombelicale che collegava la classe politica alla “gente normale”  è stato reciso   e questo  flusso di bisogni e di pensieri dei cittadini verso l’ Amministrazione è venuto a cessare.

La Circoscrizione consentiva un collegamento puntuale fra la “gente del popolo” e gli Amministratori, adesso questi ultimi agiscono e prendono le loro decisioni sulla base di un loro intendimento personale maturato a livello individuale oppure a livello di Giunta.

In questo contesto l’ Assessore non è più l’imparziale  ricettore di tutte  le esigenze sociali in quanto, mancando il punto di incontro fra lui e la  “gente normale”,  si trova a dover operare sulla base degli input che gli vengono fornito soltanto da quella rappresentazione molto parziale  della società  che riesce ad approcciarlo, una voce espressa  da questa o quella Associazione, da questa o quella categoria, oppure più semplicisticamente dal gruppo che gli ha dato le sue preferenze alle ultime elezioni.

I cittadini, nel significato generico della parola, sono tagliati fuori.

Oltretutto durante gli ultimi anni abbiamo assistito ad un impoverimento culturale della classe politica.

Mentre prima questa si formava sulla base di processi formativi e di maturazione all’ interno di scuole politiche,  di partiti o di associazioni politiche  e la  candidatura avveniva sulla base di una affermazione personale maturata sulla base delle capacità  espresse  in quegli ambienti, adesso, di frequente, il politico locale viene eletto grazie agli amici del bar,  oppure dei colleghi di lavoro o magari perché promette ponti perfino dove non ci sono fiumi. Il tutto senza alcuna preparazione politica.

In questo contesto, dove si denota una poco adeguata  maturazione  politica della classe dirigente e la assoluta mancanza di rapporti istituzionalizzati fra politica e “gente comune”, si è creata una frattura insanabile fra Democrazia Rappresentativa e Democrazia Partecipativa.

Ci viene in mente quella frase citata da un Consigliere Comunale di maggioranza durante il consiglio comunale sui rifiuti che vide negata la partecipazione dei cittadini e della associazioni al dibattito, quando ebbe ad affermare che la presenza di questi (cittadini e associazioni) non era necessaria perché tanto c’è la Democrazia Rappresentativa e quindi, secondo lui,  i Consiglieri hanno la “delega” per decidere su tutto, quasi come a dire che la scheda elettorale altro non è che un assegno in bianco.

Questa mancanza di collegamento fra cittadini  e politici era già stato avvertito in passato da tutto il mondo politico  e anche da Lei Sig. Sindaco, quando, durante il suo  primo mandato, con il benestare di una legge regionale, inserì nella sua squadra di governo l’ Assessora Katia Tomei  affidandole la delega alla Partecipazione per attivare una azione  che avrebbe dovuto tradursi in un coinvolgimento attivo della cittadinanza in merito a decisioni di competenza del Comune di Lucca, questo proprio per ridurre gli effetti negativi provocati dall’ eliminazione delle Circoscrizioni.

Una iniziativa che è poi terminata sul nascere e che non ha avuto seguito, provocando la condizione per cui  la cittadinanza è rimasta isolata dal potere  decisionale e che ha contribuito a formare il cosiddetto “Assessore so tutto io” .

E’ vero che manca poco alla fine del  Suo mandato e che sarebbe praticamente impossibile riprendere il filo del discorso allora intrapreso dall’ Assessora Tomei, tuttavia alcuni argomenti  di vita politica fra i quali l’ Ex Manifattura, richiedono un deciso colpo di reni per realizzare quella discussione politica assente ma che tanto coinvolge la cittadinanza e che non può considerarsi  esaurita con la partecipazione ad un Consiglio Comunale in merito al quale non è poi seguita  la puntuale replica  a quel momento promessa.

Per quanto sopra esposto, in osservanza al diritto/bisogno di partecipazione  della cittadinanza, che in passato anche Lei ,come tutto il mondo politico,  ha riconosciuto come bisogno primario, ci auguriamo che voglia  organizzare dei tavoli di discussione fra cittadinanza e politica da realizzarsi subito con riguardo alla Ex Manifattura.  Prendere decisioni irreversibili che riguardano il bene comune, come quella di alienare 180.000 mq di immobili in Centro Storico, senza una doverosa consultazione con la cittadinanza sarebbe offensivo per i lucchesi di oggi e di domani.

Un impegno che oltretutto consentirebbe alla macchina comunale  di non “offendere” i cittadini con la negazione o il ritardo delle risposte agli accessi agli atti che saranno necessariamente  numerosi in mancanza di una effettiva dialettica politica  con i cittadini e che tanto disturbo sembrano provocare a qualche dirigente comunale forse vittima di “ricordi  storici”  del passato.

piazzale Verdi: lavori fatti due volte!

 

Nel 2018 l’amministrazione comunale ha provveduto alla completa riqualificazione di Piazzale Verdi. Ovviamente questi interventi sono sempre ben accetti, tuttavia viene da chiederci del perché non siano state da subito previste le bocchette di scolo dell’ acqua piovana sul lato dell’ aiuola dove si trovano gli stalli per motocicli. Si evidenzia che in quel punto già prima dei lavori si creava un notevole ristagno di acque piovana. Come mai si è dovuto farli adesso costringendo i cittadini a pagare di nuovo per un lavoro evidentemente non  completato a suo tempo? A quanto ammonta la spesa sostenuta per questo nuovo intervento?

Nell’ occasione, come indicato dai cartelli di sosta vietata, i pochi stalli ora destinati ai residenti presenti nella piazza verranno cancellati per fare posto a nuovi stalli di sosta per i bus, giacchè in seguito all’ emergenza Covid19 è aumentato il numero di bus destinati al trasporto urbano. Siamo quindi a richiedere alla amministrazione di recuperare i quattro  stalli perduti,  magari sottraendoli da quelli a pagamento in Piazza della Magione e se possibile anzi di aumentarne il loro numero.

nuovo piano di traffico e sosta all’ interno del Centro Storico.

 

A giorni entrerà in vigore il nuovo piano di traffico e sosta all’ interno del Centro Storico.

A suo tempo abbiamo prodotto  puntuali osservazioni, ma per  la prima volta nel corso della nostra storia ventennale nessuno ci ha permesso di discuterle in sede istituzionale. Non è servita a niente nemmeno la personale rassicurazione del’ Assessore Bove il quale, durante il corso di una assemblea tenutasi preso la sede del PD in Piazza San Francesco circa due anni fa, ebbe ad assicurarci che ci avrebbe convocato. Eppure sappiamo benissimo che le  categorie sono state ascoltate, ma sembra  prevalere la consapevolezza che tutti i cittadini sono uguali di fronte all’Amministrazione, però qualcuno è più uguale di altri.

Basandosi sulla bozza che allora ci venne consegnata ribadiamo il fatto che i residenti sono soltanto il 40% dei permessi rilasciati per entrare in ZTL e sostare sugli stalli gialli. Il restante 60%  sono rilasciati ad invalidi e alle categorie. Non è vero che ci sono 2,6 permessi ogni stallo di sosta come riportato nel piano del Comune, bensì da una analisi  più attenta vediamo che sono 6,91.

Ci sono circa 200.000 entrate ai varchi per permessi straordinari (Hotel e manifestazioni) e, alla luce di quell’ hotel, che faceva 15.000 esoneri all’ anno con 3 camere in ZTL, ci siamo permessi di chiedere di inserire nel nuovo regolamento un controllo di almeno il 5% di questi permessi. Sarà stato approvato?

Assurdo spostare il varco  di Via Elisa all’ incrocio con Via S.Chiara. Si consentirà  la inutile percorrenza di circa 1 km (Via Elisa, Via S.Chiara, Via della Quarquonia e  Via dei Bacchettoni)   che alla fine dell’ anno produrrà tonnellate di inquinanti in una zona che, come dimostra la centralina di S.Micheletto con i suoi 34 superamenti annuali, è la più inquinata della Toscana dopo Capannori. Abbiamo più inquinamento in Via Elisa che sui Viali di Firenze e vi si permette il traffico indiscriminato. A noi pare che sia roba da matti.

In estrema sintesi: no alla soppressione di stalli gialli in Corso Garibaldi, no alla possibilità di rilasciare il permesso ai proprietari di immobili in centro che non vi abitano, no alla consegna merci dopo le 5 (ci basta la scriteriata decisione di cancellare il progetto Lucca Port e lo spreco di milioni e milioni di euro già investiti), si alla sosta gratuita dei residenti sugli stalli blu dalle 18 alla 10 della mattina, si all’ inserimento di Via Buiamonti in ZTL in quanto non vi sono stalli di sosta a pagamento, si a disincentivare la sosta dentro le Mura attuando un aumento del costo orario aumentando i collegamento con i parcheggi esterni..

Ci aspettavamo più coraggio  da parte dell’ Amministrazione, il nostro titolo di città più inquinata della Toscana avrebbe chiesto più  rispetto dei cittadini.

Non vogliamo entrare in polemica con quelle associazioni dei commercianti che fanno tanto rumore per chiedere di aumentare di 10 unità gli stalli blu togliendoli ai residenti e però allo stesso tempo accettano di fatto la diminuzione di 500 parcheggi a pagamento alla Manifattura, nonché il passaggio del controllo del costo della sosta per tutto il Centro Storico ai milanesi di Coima che poi faranno i prezzi che vorranno e non avranno alcun interesse a permettere  la sosta gratuita per i saldi.

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anche nel 2020 Lucca maglia nera per l'inquinamento atmosferico

 


Ma chi lo dice che Lucca non eccelle in qualcosa?

Anche il 2020 ci ha visto raggiungere il titolo di campioni toscani nella specialità di Superamento del PM10.

Siamo riusciti a mantenere  la maglia nera perfino con il blocco delle attività dovuto al Covid e siamo certi che non nera facile nè scontato.

La centralina della Piana ha oltrepassato il numero massimo di superamenti massimi previsto dalla legge (51 contro i 35 consentiti per legge), mentre a quella di San Micheletto, avendone registrati 34, ne manca solo uno per salire sul podio, nonostante si trovi in un centro storico e quindi in zona altamente popolata. Siamo riusciti a fare di peggio di zone come Firenze nonostante il numero di popolazione e di automezzi sia decisamente superiore al nostro.

Complimenti sinceri  al nostro Assessore all’ Ambiente, che è riuscito a non migliorare alcunché durante questi otto anni, a differenza della tendenza generale registrata in pressochè tutti gli altri comuni toscani.

Ricordiamo con rammarico le sue incomprensibili difese circa lo spegnimento dei varchi in Primavera anche se  affermava di non sapere se ciò sarebbe servito a qualcosa.  Eccome se servivano!!! Era un misura necessaria per aumentare il traffico e quindi l’ inquinamento atmosferico altrimenti si correva il rischio di perdere la maglia nera per l’ inquinamento atmosferico !!!

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finalmente il bike sharing!

 

Siamo veramente contenti che anche Lucca venga dotata del  Bike Sharing.

Un progetto  da sempre richiesto e sollecitato dal nostro comitato. Se ne cominciò a parlare molti anni fa con l’ Assessore Dinelli, rimase poi nel cassetto dell’ Assessore Pellegrini, per poi essere definitivamente cestinato dall’ Assessore Raspini.

Già nel 2016 avevamo fatto presente che erano ben 31 i comuni toscani che avevano adottato questa politica di mobilità.

Una realtà collaudata per  comuni come Porcari, Capannori e perfino  della Garfagnana che, siccome era invisa all’ Assessore Raspini non veniva presa in considerazione. Sicuramente non sarà la panacea per tutti i mali anche perché Lucca, a causa dell’ assenza di provvedimenti ambientali importanti, resta la maglia nera in Toscana con i suoi 36 superamenti annuali di PM 10 in S. Micheletto nel 2010, superata solo da Capannori con 53.

Sappiamo benissimo che questa iniziativa, per essere portata avanti con successo, avrà bisogno di una costante cura e attenzione e ci auguriamo che questi sforzi non vengano a mancare.

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caos a porta di borgo, la nostra posizione

 

Per quale motivo i giovani che si sono trovati a Portone dei Borghi avrebbero dovuto avvertire  la responsabilità di rispettare le regole?

Questa amministrazione ha trasformato il Centro Storico nel Paese dei Balocchi dando loro l’ impressione di poter fare quello che vogliono senza  limite alcuno.

Sotto il mandato dell’ Assessore Raspini il divieto di bivacco è stato annullato e quindi le zone intorno ai locali notturni sono diventate zone franche dove tutto è permesso, con rumore fino alle prime ore dell’ alba, rifiuti per la strada, puzzo di vomito e urina.

I controlli dei vigili sono scarsi e diventano inesistenti dopo l’una di notte a causa della riduzione di organico che l’ Assessore Raspini ha ritenuto di dover operare.

Durante l’ estate si adotta una ridicola ordinanza che vieta il consumo di alcool sulla pubblica via solo se questo è contenuto in recipienti di vetro o di metallo, come se una volta messo nel bicchiere di plastica il vino diventasse acqua benedetta e non facesse più ubriacare nessuno.

Durante la scorsa Primavera, solo per aver segnalato che alcuni sbandati si sedevano sulle sedie lasciate incustodite fuori dei bar  lasciando al suolo i loro “ricordini organici” ben due assessori ci hanno colpevolizzato e ridicolizzato a mezzo stampa, salvo poi ammettere che ciò infrangeva il regolamento vigente.

Durante il rilevamento acustico effettuato durante una notte bianca i tecnici dell’ Arpat rilevarono un livello acustico talmente elevato da produrre danni alla salute chiedendo l’ intervento urgente della Municipale che però non ebbe luogo.

La sensazione di “dovuta impunità” da parte dei giovani frequentatori dei locali è talmente diffusa che, di recente, la  semplice richiesta di documenti da parte di una pattuglia di vigilesse ad un gruppo di giovani seduti ai tavoli di un bar è stata ritenuta un’ affronto  e  ha scatenato la reazione offensiva e perfino violenta del gruppo che si è sentito leso per tanto ardire.

In questo contesto  dove da anni il Comune ha cancellato  regole basilari e non si preoccupa abbastanza di far osservare quelle che restano, si è dato ai giovani l’  impressione di poter fare qualsiasi cosa essi desiderano nella più totale assenza di regole. Come si può chiedere loro, tutto ad un tratto,  un comportamento responsabile? Quale esempio gli è stato dato? Come possono pensare che avvicinarsi alla soglia dei centomila decessi per un virus, che peraltro li tocca in minima parte perché colpisce  soprattutto la fascia più alta d’età, sia un motivo sufficiente per rispettare le regole,  considerato che a questo non sono più abituati. 

Ci sembra di voler chiudere il cancello quando i buoi sono scappati.

Evitiamo di parlare poi di quei consiglieri di minoranza che facevano parte della commissione che ha redatto il nuovo Regolamento di Polizia Locale e che adesso si permettono di intervenire  nelle vesti di moralizzatori, avanzando proposte come quella di obbligare i partecipanti alla “festa” a fare il tampone, oppure quell’ altro che condanna il Sindaco di Lucca per  non aver limitato gli sbarchi a Lampedusa. Se questa è l’ opposizione non c’è da stare allegri.

 

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perchè l'amministrazione continua a fare provvedimenti che poi vengono sistematicamente annullati da altri enti?

 

Da pochi anni  a questa parte si registra  il fatto che alcuni provvedimenti presi dall’ Amministrazione Comunale vengono puntualmente smentiti.

E’ accaduto con gli stalli di sosta personalizzati per invalidi che, da un giorno all’ altro,  vennero eliminati con provvedimento amministrativo, ma che adesso vengono ripristinati facendo  ricorso alla apposita commissione,  creata proprio per sanare questa difficile situazione.

L’ ordinanza sui risciò, poi annullata dal Tar, è stato un altro episodio di “scarsa competenza” dimostrata dall’ Amministrazione Comunale. Se non c’erano i requisiti legali per emanarla in quel modo sarebbe stato meglio individuare altre strade per risolvere il problema. L’ ultimo episodio che lascia perplessi è quanto accaduto in merito agli autovelox. Premesso che non abbiamo niente da ridire circa l’ uso di questi strumenti che sono un deterrente contro l’ elevata velocità e che vengono utilizzati da tutti i Comuni italiani, ci ha sorpreso il  fatto  che sono state installate 5 postazioni fisse che dovrebbero funzionare in automatico mentre invece, per il loro esercizio, si richiede la presenza degli agenti accertatori. È ovvio che anche in questo caso emerge un “mancato approfondimento” della circostanza in quanto, se si richiede la presenza degli agenti, questi avrebbero potuto utilizzare la normale dotazione amovibile di cui sono già  in possesso, evitando di  sprecare i soldi dei contribuenti con  l’ installazione di inutili apparecchiature.

La domanda che si pone appare ovvia: ma chi è che si occupa della “istruzione” delle procedure amministrative? Chi è che studia il profilo legale dei provvedimenti che verranno assunti? È un dirigente oppure un gruppo di lavoro? Questa persona o gruppo che sia, ha mai ricevuto richiami o note di demerito da parte dell’ assessore di competenza per le brutte figure che il Comune, in qualità di  Ente, ha rimediato? “Errare umano est” dicevano gli antichi romani, ma se si sbaglia in continuazione e si lascia la catena di comando  così come è, allora è chiaro che le figuracce per il Comune sono destinate ad aumentare.

siamo all'assurdo, ascom torna a chiedere lo spegnimento dei varchi ztl

 

L’ Ascom ha taciuto per mesi su un argomento di fondamentale importanza per tutto il Centro Storico come quello della Manifattura, nonostante la proposta Coima prevedesse un rincaro spropositato del costo dei parcheggi, la impossibilità per il Comune di rivedere le tariffe al ribasso, anche soltanto per certi periodi   senza il consenso dei “milanesi”, il divieto di realizzare altri parcheggi entro  una certa distanza dalla manifattura,  la proibizione di attivare altri sistemi di mobilità senza il consenso dei “padroni” della Manifattura, creare un polo mercatale nelle piazze della ex manifattura destinato a fare concorrenza con i mercati esistenti  con conseguente desertificazione delle piazze dove questi mercati adesso hanno luogo.

Di fronte a queste problematiche che hanno visto una enorme adesione popolare Ascom non ha battuto ciglio.

Nessuna reazione nemmeno di fronte alle numerose segnalazioni, apparse anche sulla stampa, durante l’ estate nella quali si segnalavano numerosi gruppi di giovani fuori dei locali senza mascherina e senza distanza di sicurezza, che sono tutti elementi che hanno contribuito a riportare la Toscana in zona rossa, con tutti i divieti, anche commerciali,  che adesso ne conseguono e per i quali adesso l’Ascom chiede i soldi del Comune e quindi a tutti i cittadini.

Ebbene dopo tutto questo incomprensibile e ingiustificabile silenzio ecco che l’ Ascom ritorna sul palcoscenico lucchese per chiedere lo spegnimento dei varchi e magari, fra un po' di tempo,  passare alla richiesta di avere 300 stalli a pagamento in una  ZTL che misura 800 X 1.000 metri.

Richieste che hanno dimostrato la loro completa inefficacia durante la “prima ondata” e che hanno visto l’ appoggio e la difesa di parte da soltanto un paio di assessori di cui adesso ne è rimasto uno solo.

Svilire di nuovo il Centro Storico con una misura che serve solo a far parcheggiare pochi furbi dove vogliono, non solo non serve a niente, ma è anche deleteria per l’ immagine del luogo e della Giunta.

Ci chiediamo se queste proposte trovano un consenso presso la base dei negozianti oppure siano iniziativa esclusiva di due o tre elementi della direzione dell’ Ascom. Proposte che non servono a niente se non esacerbare i rapporti fra negozianti e residenti, alcuni dei quali cominciano a richiedere di promuovere iniziative volte a boicottare gli acquisti natalizi in centro invitando a rivolgersi ai siti online dove si trova di tutto e di più.

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operazione di cessione ex manifattura a coima da rivedere, rischiosa per il comune

 

Le ultime dichiarazioni di Manfredi Catella, capo del gruppo Coima Res partner della Fondazione Cassa di Risparmio nell’ operazione di recupero della ex Manifattura, ci hanno favorevolmente impressionato. L’ accostamento fra Ex Manifattura e Villaggio Olimpico a Milano ci ha veramente entusiasmato. Dobbiamo ammettere che finora non avevamo capito niente. Noi avevamo capito che gli stabili nella Manifattura sarebbero stati acquisiti per farci 90 appartamenti e 15 negozi (con il 70% di sconto degli oneri di urbanizzazione) da vendersi al miglior offerente, che il parcheggio (quello che rende al Comune e quindi a noi lucchesi 1,3 milioni l’ anno) sarebbe stato dato in convenzione per 50 anni (per un totale incassi di 65 milioni  sottratti alle casse dei lucchesi), il tutto incluso nel prezzo di vendita di 3,2 milioni, i quali poi ci pare di capire, ma forse ci sbagliamo perché non siamo esperti, non devono necessariamente essere pagati perché magari nel contratto vengono posti a contributo comunale per la realizzazione del progetto. Senza parlare poi della famosa convenzione del Baluardo San Paolino che doveva durare 50 anni, per il cui uso i lucchesi avrebbero  dovuto dipendere dalla volontà di Coima, che a voce è stato ritirato, ma che per scritto noi non lo abbiamo letto. Senza parlare poi della famosa passerella di 4 metri che, come una bestemmia,  dovrebbe collegare le Mura con la Manifattura senza capirne la improrogabile necessità.

A Milano invece gli appartamenti del Villaggio Olimpico, dopo cinque anni passeranno ad uso studentesco, così come il parco dopo 5 anni sarà pubblico ad eccezione dell’ ufficio e del laboratorio di Prada che chiaramente, e a buona ragione,  desidera avere un minimo rientro per il grosso investimento sostenuto nell’ operazione. A Lucca non ci sono così tanti studenti da occupare 90 appartamenti però magari ci sarebbe bisogno di spazi per uso scolastico, per uffici pubblici, per edilizia agevolata  ecc.

Se dopo 5 anni, a dispetto di ciò che ritenevamo di aver capito,  la Manifattura, come a Milano,  diventerà un “qualcosa” di pubblico saremo ben felici di ammettere che non avevamo capito nulla, chiedere scusa e associarsi convintamente al progetto Coima. Se invece l’operazione Ex Manifattura dovesse essere una operazione immobiliare realizzata solo perché l’ Amministrazione intende disfarsi dell’ area in quanto in 8 anni non è riuscita a trovargli un progetto, ebbene in quel caso saremo decisamente contrari.

Il quesito è: i 50 anni di convenzione sono stati cancellati o no? Se l’ipotesi dei 50 anni non è ancora tramontata, non sarebbe il caso di parlarne prima di fare delle firme impegnative?

manifattura, la svendita dei beni pubblici continua

 

Sicuramente è colpa nostra che non siamo in grado di capire, ma l’ atteggiamento dell’ Amministrazione per quanto riguarda la Manifattura ci risulta incomprensibile.

Ci sono uffici posti fuori delle Mura  per la mancanza di locali nel Centro Storico come ad esempio il Suolo Pubblico a S.Anna, il Catasto a Salicchi e l’ Agenzia dell’ Entrate che addirittura ha traslocato in quel di Capannori.

Per non parlare poi dei tanti istituti scolastici che sono costretti ad operare in strutture disagevoli.

Allo stesso tempo ci sono decine di migliaia di metri quadri nella Manifattura  che, secondo il Mibact possono avere soltanto funzione sociale e che quindi potrebbero ospitare questi uffici, mentre  invece si vuole alienare questo volume per un piatto di lenticchie ad una immobiliare milanese/qatariota per  farci appartamenti destinati a stravaganti  clienti che desiderano andare sulle Mura in pantofole,  utilizzando una orribile passerella che collega il baluardo alla loro camera da letto.

Proprio non riusciamo a capirlo il motivo di questa decisione.

Siccome in 8 anni l’ Amministrazione non è riuscita a trovare una soluzione, nonostante la Manifattura, con il suo parcheggio, renda 1,3 milioni all’ anno che potrebbero essere reinvestiti per la sua ristrutturazione, si pensa di quasi regalarla ad una immobiliare che, come è normale che sia, penserà solo ed esclusivamente al suo guadagno senza neanche preoccuparsi di interpellare un architetto famoso che sia in grado di fornire una garanzia estetica del bene.

In pratica siccome non si riesce ad utilizzare  un bene pubblico lo si regala al primo che passa e questo ci impensierisce veramente.

Un percorso già intrapreso con la cancellazione del Cedme-Lucca Port quando l’ attuale Assessore, resosi conto di non essere in grado di proseguire l’opera svolta dai suoi predecessori, ha deciso di buttarlo alle ortiche svendendo i camioncini e regalando il fondo a Metro, vanificando così  i milioni di euro spesi fino ad allora.

Se passa questo principio, cosa succederà al Carmine? E’ fermo da decenni e quindi verrà regalato anch’esso?

E il mercato di Pulia? Se l’ Assessore incaricato non riuscirà a farci niente verrà ceduto gratuitamente alla bocciofila di paese?

E il Palazzo Guinigi chiuso da molti anni? Si svenderà per 1 euro come le case di Vergemoli?

In pratica sembra che  secondo questo concetto se l’ Assessore non ha sufficiente competenza per gestire il bene pubblico, il Sindaco, invece di cambiare l’ Assessore, regala il bene

Ci domandiamo se sia questo il modo giusto di amministrare e siamo veramente preoccupati.

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giovedì 4 febbraio 2021

l'amministrazione non ascolta le istanze dei cittadini sul problema della movida

 

Con riferimento a quanto accaduto recentemente in Corso Garibaldi quello che ci stupisce è che nessuno parla e approfondisca le cause per cui alcune decine di residenti hanno dovuto perdere tempo a ritrovarsi, discutere dei problemi dovuti al caos insostenibile che devono sopportare da anni sotto le finestre di casa. Hanno poi dovuto perdere altro tempo per un inutile incontro in Comune alla presenza dell’ Assessore incaricato, del vicecomandante e dei titolari degli esercizi pubblici. Si sono visti rifiutare dal Comune una istanza di mediazione firmata da decine di persone che è costata tempo e lavoro.

Il tutto nonostante una perizia fonica che certificava un inquinamento acustico talmente illegale da rendere la vita impossibile.

Che la Legge c’è lo sapevano tutte le parti in causa ed è la stessa che vale in tutta Italia

Peraltro il problema in questione è comune ad altre zone della città come Piazza San Michele, Via S. Giorgio, Portone dei Borghi. Cosa si aspetta a metterci mano?

Quante inutili riunioni sono state fatte in proposito con gli Assessori Raspini e Mercanti? Di certo essi non possono dire che non sono stati  portati a conoscenza di queste continue violazioni di legge.

Per quale motivo gli Assessori in questione non hanno fatto niente? Perchè il Sindaco ha omesso di prendere provvedimenti prima contingibili ed urgenti e poi normati nel nuovo regolamento di Polizia Locale che peraltro è molto più permissivo di quello precedente?

Perché i cittadini vengono trattati alla pari di servi della gleba e le loro richieste rimangono inascoltate?

E’ chiaro che poi anche i servi della gleba si stancano di sopportare e devono mettere mano alle unica arma che hanno a disposizione che è il ricorso alla Giustizia, facilitati dal fatto che quello che chiedono è il rispetto di una regola primaria ed innegabile  come il diritto al riposo.

Cosa farà adesso il Comune per controllare una situazione che sembra essergli sfuggita di mano? E’ bene che tenga presente il fatto che la tutela della salute pubblica  è obbligo primario che non può essere omesso. A Brescia il Comune ha dovuto pagare 50.000 euro a due persone che gli hanno fatto causa per le notti insonni.

A Brescia non c’era stata alcuna azione penale prima di quella civile e la sentenza è stata comunque favorevole ai cittadini. A Lucca questa strada è ancora più in discesa per via dell’ azione penale intrapresa. Quanto costerà alle casse comunali la inattività di chi è preposto? Quanto aspetterà ancora l’ Amministrazione prima di iniziare a fare qualcosa di ciò che per legge è obbligata a fare? Cosa aspetta l’ Amministrazione a porgere le scuse a quei cittadini che denunciano questi problemi da anni ed in certi  casi da decenni?

artisti di strada e regole ignorate

 

Invece di parlare soltanto di ingenti investimenti per favorire il turismo perché non si comincia a guardare dalle cose semplici cominciando dal “salotto buono”?

Che dire dell’ elevato traffico di biciclette in Via Fillungo e Via Roma?

Sarebbe vietato dall’inizio del 900, ci sono ancora diversi cartelli  che lo proibiscono ma viene regolarmente tollerato  e quindi permesso.

Che dire della pletoria di artisti di strada con apparecchiature acustiche degne del Summer Festival?

L’ Assessora Mercanti ha lavorato mesi e mesi al nuovo regolamento che, per come è strutturato, ci pare che abbia delle maglie eccessivamente grandi e peraltro  impraticabili per un centro storico di valore come Lucca.

Nel regolamento si prevede che l’ artista dovrebbe notificare ad un apposito ufficio del Comune la sua presenza in questo o quel sito  durante alcuni orari.

In pratica un artista di strada, magari di un altro paese estero, dovrebbe prenotarsi scrivendo in italiano al Comune  ed aspettare la conferma. Sarebbe interessante sapere dall’ Assessora Mercanti quante richieste hanno ricevuto finora. Noi crediamo nessuna e saremmo ben felici di sbagliarci.

Per quale motivo poi l’ artista dovrebbe prenotarsi quando  invece può esibirsi dove vuole. Il Fillungo, Via Roma e Piazza S.Michele (quest’ultima ad eccezione del sabato) sarebbero luoghi proibiti mentre invece vengono utilizzati pressochè tutti i giorni. Ci piacerebbe sapere quante sanzioni sono state comminate. Eppure il “severo” regolamento prevede che alla terza sanzione nell’ anno solare scatti la diffida ad esibirsi per tutto il Comune di Lucca. Quante sono state le sanzioni finora comminate? Quanti i divieti?

Che dire poi degli amplificatori permessi? Per quale motivo  si autorizza l’ uso di amplificatori  “purchè le emissioni non risultino eccessive” . Cosa si richiede all’ Artista? Di fare una convenzione per la consulenza di Arpat ? Di organizzarsi con una apposita  e costosa apparecchiatura  fonometrica per il rilevamento delle emissioni acustiche? Come fanno i Vigili Urbani a stabilire se l’ emissione acustica è conforme ai parametri di zona? Ovviamente un regolamento cosi lacunoso  non è appropriato per una città come Lucca.

Sono tutte cose che avremmo voluto chiedere all’ Assessora Mercanti, ma  crediamo  he la momento non avrebbe potuto riceverci perché attualmente  molto impegnata con la sua campagna elettorale. Se almeno si fosse dimessa come hanno fatto alcuni suoi colleghi toscani ci potrebbe essere stato qualcun altro al posto suo che avrebbe mandato avanti l’ Assessorato e   al quale avremmo potuto rivolgerci.

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