martedì 18 maggio 2021

ecco come vengono trattate le mura

 https://drive.google.com/file/d/1o6A5vg7rW-E7r9CEuKFAthXTo_DmhiVE/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1o6A5vg7rW-E7r9CEuKFAthXTo_DmhiVE/view

modulo per la raccolta firme contro il progetto coima

 

pagina n.1 di pagine ……..

RACCOLTA FIRME PER LA CANDIDATURA ALL’AUTORITA’ REGIONALE PER LA GARANZIA E LA PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE (L.R. 46/2013) – REGIONE TOSCANA – alla scadenza prevista del 31 Maggio 2021, DEL PROGETTO:

LA  EX  MANIFATTURA  TABACCHI  SUD A LUCCA TORNA A VIVERE PER LA COMUNITA’   (è un esempio)

Processo partecipativo per la definizione di un progetto di rigenerazione e di gestione

 

Noi sottoscritti abitanti nel Comune di Lucca, nel cui centro storico è situata l’ex Manifattura Tabacchi, chiediamo il sostegno regionale per la realizzazione del processo partecipativo locale che ha come obiettivo quello di avere e dare voce alla comunità nella coprogettazione della rigenerazione dell’immobile e dell’area; nella identificazione e condivisione delle sue funzioni in relazione ai bisogni del territorio. Riteniamo che il processo partecipativo, come dimostrano esperienze realizzate, possa innescare anche dinamiche innovative di corresponsabilizzazione della comunità nella gestione delle funzioni condivise della ex Manifattura Tabacchi, luogo simbolico, carico di memoria storica e con forte valore identitario. L’Amministrazione comunale, amministratori e tecnici, ed i privati che hanno presentato proposte per l’area, verranno coinvolti nel processo partecipativo per coprogettare in modo condiviso con la comunità, il disegno finale di rigenerazione dell’immobile e dell’area.  Le nostre firme saranno consegnate a corredo del progetto partecipativo candidato.

Noi sottoscritti firmatari designiamo quale nostro portavoce e responsabile operativo del progetto:

La Sig.ra Maria Gemma Urbani , indirizzo Piazza San Francesco 4, cell. 339.6784164, e-mail mailto:gemmaurbanilucca@gmail.com

che accetta.     Firma del designato  ______________________________________________

 

Nome

Cognome

Luogo e data di nascita

Autorizzo al trattamento dei dati forniti ai sensi dell’art.13 Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR solo ai fini della presente richiesta.

Firma del sottoscrittore

Estremi del documento di identificazione

 

 

 

Nome

Cognome

Luogo e data di nascita

Autorizzo al trattamento dei dati forniti ai sensi dell’art.13 Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR solo ai fini della presente richiesta.

Firma del sottoscrittore

Estremi del documento di identificazione

 

 

 

venerdì 7 maggio 2021

richiesta al ministero di vincolare a interventi utili i fondi per le mura

 

Se le Mura di Lucca potessero parlare la prima cosa che farebbero sarebbe quella di esprimere dei seri dubbi circa la propria identità e ci chiederebbero:  ma siamo un monumento  tutelato come scritto nel  DM 103/2017, oppure siamo  un posto dove farci di tutto e di più?

La domanda è plausibile quando si vede che un giorno l’Amministrazione sostiene che le Mura sono un monumento e per questo motivo prende due milioni di euro, mentre il giorno dopo lo trasforma in una tendopoli, un campo adibito a concerto, una palude, oppure ci realizza dei mercati che potrebbero tranquillamento svolgersi in luoghi meno “titolati” a distanza di 100 metri dalla città murata.

Per questi motivi abbiamo informato il Ministero delle attuali condizioni delle Mura allegando immagini che raffigurano i problemi come le crepe, le parti di muro mancanti e demolite, i TIR e perfino i carrarmati a cui è consentito  il transito sul “monumento”, i danni da questi provocati, la mancanza degli alberi tagliati e mai rimpiazzati, nonché  la palude del  Balilla dopo le manifestazioni.

A questo abbiamo aggiunto la nostra contrarietà alle ringhiere in costruzione facendo presente che, siccome si sono verificate cadute sul lato esterno delle Mura ecco che, non si sa secondo quale logica, l’ Amministrazione ha deciso di mettere 3 Km di ringhiere sul lato interno dove non si sono mai verificati incidenti che abbiano richiesto cure ospedaliere.

Se le ringhiere servono per salvaguardare la sicurezza dei cretini che usano il risciò e cadono sotto al poggio, sarebbe veramente una beffa per i lucchesi. Siccome l’Amministrazione non è stata capace di varare una ordinanza che ne proibisse l’uso, ritiene necessario dover alterare un monumento come Le Mura per renderlo un parco dei divertimenti idoneo per quegli spericolati cretini che, dopo aver messo a repentaglio la sicurezza dei pedoni,  vanno fuori strada.

Non siamo d’ accordo con l’affermazione del Sindaco che se al prossimo cittadino le ringhiere non piacciono potrà toglierle. Prima di tutto sarebbe un enorme spreco di danaro pubblico e poi i punti di fissaggio sui castelli sopra le porte resterebbero visibili e sarebbe un vero e proprio danneggiamento.

Meglio sarebbe utilizzare questi soldi per riparare le Mura  nei numerosi punti che presentano cedimenti, reimpiantare gli alberi mancanti, oltre che rimodellare i parapetti  e lasciar perdere interventi che non si giustificano in quanto la sicurezza dei  cretini si può tutelare con i controlli e con le ordinanze fatte da chi è in grado di farle.

Di tutto questo abbiamo informato il Ministero chiedendo di vincolare il finanziamento di due milioni di euro concesso al Comune di Lucca ad opere di vera e reale tutela del monumento vietando interventi privi di necessità e di logica come le ringhiere in corso di costruzione.

Come lucchesi ci sembra profondamente ingiusto che una Amministrazione a fine mandato realizzi opere che non facevano parte del suo programma elettorale e che vengono imposte senza alcun confronto o discussione come ormai purtroppo siamo abituati a dover subire da tempo.

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occorrono nuovi stalli per i residenti

 

La tabella dei  percorsi pedonali contenuta nel nuovo Piano del Traffico in Centro Storico è strabiliante. Finalmente il Comune ha verificato quanto tempo ci vuole per venire in centro parcheggiando fuori delle Mura.

Si parla di 9 minuti dal parcheggio Stazione a San Martino, oppure 10 minuti dal Palatucci a San Michele. Senza contare i parcheggi a lato degli  spalti per i quali i tempi si riducono ulteriormente.

Quanto tempo ci vuole per trovare uno stallo libero in Piazza S. Maria o in Corso Garibaldi? Non si può dire con certezza, ma generalmente molto di più di 10 o 15 minuti.

Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che il rapporto fra stalli gialli e permessi rilasciati ai residenti e alle altre categorie fanno si che ci sia uno stallo di sosta ogni 5,31 permessi.

Il problema si rivela nella sua gravità: la residenza è penalizzata più del massimo consentito e non è accettabile che si perdano altri stalli gialli per motivi di servizio.

Per questi motivi richiederemo al Comune di rendere gialli gli stalli blu che si trovano sul lato sinistro di Via dei Bacchettoni venendo da Porta Elisa per compensare quelli che recentemente sono stati adibiti al carico/carico in quella zona, di attribuire ai residenti almeno 12 posti macchina in Piazza S. Maria per compensare quelli persi a causa dei lavori alla Cavallerizza e lasciare ai residenti quelli attualmente esistenti in Piazza della Magione per recuperare gli stalli persi a causa dei cassonetti anche se adesso il ponteggio della Manifattura è stato finalmente smontato.

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le nostre osservazioni (inascoltate) al piano di dettaglio del traffico e della sosta

 

Il Nuovo Piano di Dettaglio Traffico e Sosta è un documento molto voluminoso ed accurato il cui studio ha richiesto molto tempo.

Purtroppo, durante l’elaborazione della stesso  l’ Assessore Bove non ha mai voluto riceverci, nonostante si fosse pubblicamente impegnato in tal senso, quindi quegli elementi,  che durante la fase di elaborazione del progetto avrebbero potuto essere dei suggerimenti, adesso, a posteriori, diventano delle critiche di difficile soluzione che ci siamo preoccupati di formalizzare allo stesso per posta certificata.

Innanzi tutto è sparita la previsione che consentiva ai residenti di poter parcheggiare al di fuori degli stalli gialli purchè non in contrasto con il Codice della Strada. Una facilitazione enorme considerata la sproporzione fra gli stalli di sosta ed i permessi rilasciati. Chiaramente i residenti saranno costretti comunque a parcheggiare fuori degli stalli e quindi ci saranno multe a raffica che però saranno ricorribili a meno che  l’ Amministrazione non decida di spendere decine di migliaia di euro per rifare la cartellonistica. Noi ci dichiariamo fin d’ora disponibili a preparare gratuitamente i ricorsi a chi ce lo richiederà.

Nel vecchio regolamento era previsto il ritiro del permesso a chi violava  ripetutamente le prescrizioni , mentre adesso questa previsione non c’è più e quindi chi ha il permesso per il solo transito e parcheggia sugli stalli gialli potrà continuare a farlo senza che nessuno sia obbligato a ritirargli il permesso.

Tutto il laborioso sistema di controllo si basa sulla tecnologia RFID , la quale, non essendo riconosciuta dal Ministero, non consentirà di fare multe e, visto che il nuovo  regolamento non prevede sanzioni ,  i “furbi” ossequiosamente ringraziano.

I permessi per stallo sono 2,72 se si considerano solo i residenti, ma  diventano 3,60 se si aggiungono gli artigiani, per poi raggiungere i 5,31 permessi/stallo se si conteggiano anche gli invalidi. Ciononostante il Nuovo Regolamento, non aumenta sostanzialmente gli stalli mentre prevede un aumento delle tariffe per i permessi residenti a seconda delle categoria Euro di appartenenza e, addirittura,  mette a pagamento anche il primo permesso. Nei parcheggi a pagamento invece la sosta è uguale per tutti e gli Euro 0 pagano come gli Euro 6. E’ giusto?

Gli euro zero sono il massimo della beffa. I residenti che hanno veicoli di questa categoria non potranno avere il permesso, mentre i veicoli  euro zero di chi non abita in Centro Storico possono tranquillamente transitare sulla Circonvallazione e, siccome non ci sono sistemi di controllo, potranno impunemente entrare in Centro Storico e parcheggiare  dove vogliono. Quindi gli Euro 0 dei residenti non sono autorizzati mentre quelli che  vivono al di fuori delle Mura possono parcheggiare in Centro Storico. E’ giusto?

Il colore dei permessi, la riperimetrazione della ZTL, altri punti molto  discutibili in merito alle singole categorie di permesso, sono argomenti che devono essere affrontati. Se l’ Assessore continuerà ad ignorare i cittadini proveremo a chiedere ai consiglieri comunali di “riportare a Lucca un po' di democrazia” intavolando il discorso in Commissione o addirittura in Consiglio Comunale. Dopo aver abolito il bivacco, consentito di ubriacarsi per le strade, ridotto la città alla stregua di una Gardaland di basso  livello, non accetteremo che questa Amministrazione, con un atteggiamento senza precedenti nella storia di Lucca  possa ignorare i cittadini in questa maniera.

 

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NO ALLE RINGHIERE SULLE MURA

 

Il Comitato Vivere il Centro Storico è decisamente  contrario all’ installazione di ringhiere sulle Mura.

Ci sembra veramente paradossale che per risolvere il problema di quelle persone “diversamente intelligenti” che si sporgono sul lato esterno e cadono sugli spalti si debba recintare il lato interno che non ci risulta abbia mai avuto occasione di sperimentare morti o feriti.

La sicurezza delle Mura sarà garantita dalla risagomatura dei poggi e non ci sarà  bisogno di altri interventi.

Affermare che 3 km di ringhiere sono necessarie a causa di  un paio di cretini in risciò ci sembra fuori luogo e si dovrebbe aprire un altro capitolo che riguarda invece la sicurezza dei frequentatori del “Parco delle Mura”. Più che delle ringhiere il Sindaco dovrebbe preoccuparsi di tutelare la sicurezza dei cittadini sulle Mura  e in particolar modo quella di anziani e bambini che  viene messa a serio rischio da quei ciclisti che zigzagano pericolosamente e incoscientemente fra le persone, così come a volte fanno i “diversamente intelligenti” sul risciò. Ci auguriamo che questo pericoloso traffico sulle Mura venga finalmente regolato con una ordinanza fatta bene e non come quella emanata due anni fa che venne subito smontata dal TAR.

Invece delle ringhiere suggeriamo di reimpiantare gli alberi mancanti, di riparare le parti che vanno a pezzi e ripulire il paramento dalle erbacce che si stanno facendo sempre più evidenti. Anni addietro abbiamo segnalato alcuni punti in cui mancano mattoni e/o pioli in pietra senza mai avere alcuna risposta.

Non dubitiamo che in passato alcune parti delle Mura siano state recintate, ma il fatto stesso che queste recinzioni non esistono più sta a significare che quei provvedimenti erano frutto di qualche politico “stravagante”, le cui azioni sono poi state prontamente cancellate dalla storia.

Non crediamo che ci siano bisogni legali secondo cui le ringhiere sono necessarie e se qualcuno lo afferma ci crederemo soltanto dopo che le avranno  installate sul molo di Viareggio e sui Lungarni di Pisa e Firenze.

 

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manifattura: se questo è il modo di agire meglio lasciare alla prossima amministrazione la decisione finale

 

Siamo veramente allibiti da questo modo di procedere dell’ Amministrazione Tambellini e delle varie associazioni di categoria.

Il mantra è lo stesso per  tutti: se si perde questa occasione la Ex Manifattura rimarrà per sempre un rudere, ignorando il fatto che di affaristi che prenderebbero a gratis 18.000 mq di stabili in centro storico è piena l’ Italia.

Le Amministrazioni degne di questo nome, mai come adesso,  non hanno alcuna difficoltà ad attingere a  fondi europei nazionali e finanche regionali. L’ ultimo è quello che concede 30 milioni ai capoluoghi di provincia come Lucca. Soldi che ci consentirebbero di dotare Lucca di scuole, luoghi per attività sociali e di intrattenimento, ma che volutamente l’ Amministrazione ignora.

Dall’ altro lato le Associazioni di categoria che sponsorizzano un progetto senza avanzare valide motivazioni e che sottrae ai lucchesi uno stabile di 18.000 mq ai lucchesi e un parcheggio che rende 1,3 milioni all’ anno.

Non siamo esperti giuristi, ma se questo non  è un danno erariale è sicuramente una ingiustificabile sottrazione di beni alla collettività, il che non è meno grave.

Sicuramente regalare un bene perché non si è capaci di metterci le mani è più facile che lavorarci sopra, ma questo non è giustificabile.

Se uno non è capace di fare una cosa che si metta da parte e lasci fare a chi fra un anno prenderà il governo della città e quanto meno attivi da subito quei processi partecipativi previsti dalle legge.

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il nuovo regolamento di polizia locale ha molte lacune

 

Quelle  osservazioni di alcuni consiglieri che ogni tanto leggiamo sulla stampa in merito al problema del bivacco ci fanno veramente sorridere.

Con il vecchio Regolamento di Polizia Urbana del 1943 all’ art. 58 lettera a) era proibito: sedere sdraiarsi, sulle strade e piazze, sulle soglie dei pubblici e privati uffici e presso i monumenti.

Con il Nuovo Regolamento, redatto dal corpo di Polizia Municipale, discusso ed emendato dalla apposita commissione composta dai consiglieri Nelli, Olivati, Pagliaro, Torrini e Minniti e poi approvato dal Consiglio Comunale molte proibizioni sono state tolte. All’ art 22 comma 1 lettera a) si dice che non ci si può sdraiare dormire e abbandonare qualsiasi materiale sulle soglie e scalinate dei locali di culto e sui monumenti, lasciando quindi intendere che queste attività sono invece permesse  sulle soglie dei palazzi privati e sulla pubblica via.

L’ art. 28 al comma 1 lettera a) dice che non si può dormire o bivaccare attraverso l’ apposizione a terra di teli, coperte, materassini e stuoie, permettendo quindi di  farlo dovunque a tutte le ore del giorno e della notte purchè non si stenda un telo in terra. Una circostanza che rende possibile una aggregazione indiscriminata di persone aiutati in ciò dall’  art.28  comma 1 lettera i) che vieta di consumare alcool soltanto nelle aree verdi, consentendolo quindi sulle vie e piazze del Centro Storico.

All’ art. 74 lettera f) del Vecchio Regolamento era proibito giocare a pallone nelle piazze mentre nel nuovo regolamento questa proibizione non c’è più e quindi, con le dovute cautele, si può fare una bella partita di calcetto in Piazza San Martino.

Troviamo assurdo  leggere di consiglieri comunali che si lamentano di questi problemi e chiedono interventi contrari alle previsioni del “loro” regolamento. Con le nostre osservazioni avevamo chiaramente previsto queste situazioni  e quindi, almeno i consiglieri di commissione, non possono dire che non lo potevano immaginare.

Una volta esaurita l’ attuale pandemia, invece di lamentele improduttive,  non sarebbe il caso di modificare quello che è sbagliato e riportare Lucca ad essere degna del suo nome?

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raccolta rifiuti nel centro storico, forse meglio tornare al porta a porta

 

Recentemente Sistema Ambiente, insieme all’ Assessore Raspini, ha informato che  da Ottobre 2020 a Febbraio 2021 (5 mesi) ci sono state 662 segnalazioni di abbandono dei rifiuti e ben 2.114 criticità legate al “porta a porta” e si dice che queste sono state risolte grazie ai servizi di contatto messi in atto.

Sicuramente un bel risultato. Certo che in 5 mesi ben 2.114 criticità legale al “porta a porta” non sono una bella cosa. Considerato  che il “porta a porta” non esiste più perché sostituito dagli sciagurati cassonetti, abbiamo motivo di ritenere che Sistema Ambiente si riferisca alle segnalazioni di rifiuti al di fuori dei contenitori e quindi sarebbe logico domandarsi il motivo per cui questo accade. Come mai i sacchetti vengono lasciati fuori? Forse perché i ”portoghesi” che non sono registrati negli archivi di Sistema Ambiente sono tanti? Forse perchè a volte i cassonetti si inceppano e non si aprono? Forse perché il servizio di svuotamento, in barba ai dispositivi elettronici che dovevano segnalare il “tutto pieno” non funzionano e quindi quando i cassonetti sono pieni la gente lascia i sacchetti fuori?

Fatto sta che con il vecchio porta a porta c’ erano alcune decine di sacchetti lasciati sulla strada al di fuori dell’ orario previsto durante un paio d’ore della mattina, mentre adesso se ne vedono centinaia fuori dai cassonetti e per tutto il giorno. Non è bello!!!

Dove vanno a finire questi sacchetti? Se sono sacchetti differenziati andranno comunque a finire nell’ indifferenziato e quindi all’ inceneritore con indubbia maggiorazione dei costi per tutta a collettività.

Con il porta a porta eravamo arrivati al 81% di raccolta differenziata. Siamo curiosi di vedere i risultati a consuntivo di queste nuove strategie adottate che sono costate circa 3 milioni di euro, senza nemmeno provare a fare la cosa più semplice e che non richiedeva investimenti: un servizio porta a porta serale visto che ciò si è sempre  dimostrato vincente durante le sperimentazioni messe in atto durante i Comics.

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ora basta sulla manifattura si esprima il presidente della giunta regionale!

 

L’ argomento Ex Manifattura comincia ad essere preoccupante.

Il dibattito si sviluppa soltanto sulla stampa  ed appaiono notizie contraddittorie.

Da una parte professionisti lucchesi famosi e titolati che, per puro spirito di servizio civico avanzano dubbi e  perplessità argomentandoli con dati che sembrano inoppugnabili, dall’ altro lato l’ Amministrazione Comunale  concede repliche sporadiche e saltuarie   con  breve interviste che però non chiariscono i dubbi.

A regola i cittadini non dovrebbero  essere informati circa i particolari di non poco conto che riguardano la “loro proprietà”?

A chi vanno a finire i 18.000 mq dello stabile? Alla Fondazione, ed in tal caso secondo quali garanzie? Oppure ad un fondo immobiliare chiuso con il pericolo teorico che, in caso di fallimento dello stesso, i 18.000  mq vadano all’ asta?

E’ vero che, come afferma un famoso professionista lucchese,  se invece di prendere dalla Fondazione i soldi per il project si reperissero sul libero mercato si pagherebbero molto meno e quindi non sarebbe necessario finanziare l’ operazione mettendoci (oppure rimettendoci) i 18.000 mq?

Qualcuno può spiegarci dove è il guadagno a cedere parcheggi per poi guadagnare, si dice, molto meno di quanto la nostra Metro percepisce attualmente?

Perché non si pubblicizza la disponibilità della Manifattura a livello nazionale o addirittura  europeo e si evita di approfondire la proposta di quella ditta milanese resasi disponibile a realizzare un opera di alto valore sociale per poi restituire il tutto dopo 50 anni?

Perché affidare la gestione dell’affare alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca seguendo lo stesso criterio con il quale nel Medioevo i vertici ecclesiastici affidavano una Abbazia all’Abate Commendatario che poteva anche essere un laico, ma con buoni agganci con la Curia.

Perché di tutto questo non se ne parla in maniera puntuale in un gruppo di lavoro formato da tecnici del Comune e di professionisti che finora hanno prestato la loro opera gratuitamente per il bene della città?

Perché si ignora una legge regionale voluta proprio dall’ attuale  partito di  maggioranza  e si respinge  la mozione di una consigliere regionale di opposizione che intendeva stimolare il dibattito?

Del tutto opinabile, la posizione della  Consigliera Regionale Valentina  Mercanti che si è detta favorevole alla discussione solo se questa viene richiesta dai lucchesi, come se non vivesse nella nostra città e non leggesse mai i giornali. Una frase  che ci ricorda la Regina francese Maria  Antonietta quando rivolgendosi al popolo affamato perché senza pane, li invitò a comprare le brioches.

Di fronte a queste domande che sono piene di buon senso l’ Amministrazione  risponde con il mantra “se si perde questo treno non si sa quando ne passerà un altro” il che tanto ci ricorda il “Dio lo vuole” di Frà Zenone dell’ Armata Brancaleone.

Crediamo che di treni disponibili a ricevere in regalo 18.000 mq di centro cittadino siano piene tutte le stazioni.

Per questi motivi abbiamo ritenuto di dover richiedere  l ‘intervento personale del Presidente della Giunta Regionale informandolo dei fatti e richiedendo il suo aiuto per realizzare quella partecipazione della città che riteniamo sia atto dovuto.

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spunti e idee (inascoltati) sul nuovo piano mobilità e sosta

 

Stiamo approfonditamente studiando il nuovo Piano di Mobilità all’ interno del Centro Storico.

Apprezziamo inoltre la progettazione dettagliata dei varchi telematici anche se alcuni di questi potevano essere evitati con una delimitazione più logica della ZTL. Speriamo che vengano veramente realizzati.

Esprimiamo il nostro compiacimento nel notare che è stata accolta la nostra osservazione nella quale si richiedeva di lasciare gli stalli gialli in Corso Garibaldi lato Est (all’ angolo con Via S.Girolamo) e che finalmente anche i parcheggi a pagamento della zona di Porta S.Pietro e quelli di Porta S.Maria sono disponibili ai residenti per la sosta gratuita dalle 19 alle 9. Ci  ha sorpreso non poco apprendere che è in corso di valutazione la possibilità di diminuire la ZTL in Corso Garibaldi in prossimità della Caserma Lorenzini per due motivi: uno perché, nella città con la maglia nera per l’inquinamento in Toscana ridurre la ZTL invece di aumentarla è paragonabile ad una bestemmia e poi perché i 16 stalli residenti in Piazza Cittadella sono destinati ad essere eliminati a seguito dello sciagurato progetto Ex Manifattura che aumenterà a dismisura l’ inquinamento atmosferico della zona.

L’ art. 8 “Riorganizzazione del  trasporto pubblico nel CS” ci sembra un po'  confusionario laddove reputa “la Stazione come fulcro della mobilità cittadina e nodo intermodale” salvo poi, un paragrafo sotto, affermare che forse sarebbe conveniente spostare il terminal bus da Piazzale Verdi al Palatucci, ammettendo oltretutto  che ciò comporterebbe una diminuzione della capacità di sosta al servizio della città. In tutto il mondo i terminal bus sono accanto della stazione mentre a Lucca ci dobbiamo per forza  distinguere? Cosa penserà il visitatore che arriva alla stazione di Lucca ed è costretto  a  spostarsi di un paio di chilometri per prendere il bus, magari con una valigia in mano?

Che dire poi del punto in cui si afferma che le aree di piazzale Verdi lasciate libere in seguito al  trasferimento del terminal bus in un altro ambito possono essere riconvertite e riqualificate ad usi urbani, evitando o limitando le funzioni al servizio della mobilità privata (sosta e circolazione), garantendo così “una ampia accessibilità del CS al servizio pubblico e una minore permeabilità ai veicoli privati”.

Forse qualcuno dovrebbe dire all’ Assessore Bove che, da oltre un anno, la Giunta di cui lo stesso fa parte, intende costruire alla ex Manifattura un mega parcheggio di oltre 400 posti e che 74 di questi troveranno posto proprio nel luogo dove adesso ci sono pulmann (parcheggio PK 1 progetto Fondazione Coima). Lo faremmo volentieri noi se potessimo, ma visto che purtroppo l’ Assessore ci rifiuta qualsiasi forma di dialogo, siamo impossibilitati a farlo.

 

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Sulla lotta all'inquinamento siamo ancora indietro

 

Ci compiaciamo con l’ Assessore Raspini per i pochi superamenti di PM10 registrati dalla centralina posizionata in mezzo ai campi a San Concordio.

In effetti 26 superamenti annuali sono molto meno del limite di 35 fissato dalla legge che fa scattare le misure previste dal Piano di Azione. Siamo certi che se si installasse  una centralina  alla Croce di Brancoli o in cima alle Pizzorne il risultato sarebbe ancora migliore.

Peccato però che la centralina di San Micheletto, che non è fra i campi ma tra la gente  in pieno centro storico, nel 2020 ha registrato ben 36 superamenti di PM10 e che poi questi sarebbero in realtà 38 visto che i superamenti del 28 e 29 Marzo, a causa di ragioni tecniche, non sono stati conteggiati da Arpat in nessuna delle centraline della rete.

A prescindere dal fatto che 36 o 38 superamenti sono più di 35, vale la pena ricordare che  l’ OMS ha fissato a 3  i superamenti massimi annuali di PM10 e che l’ Onu e l’ Unione Europea hanno fatto proprio questo limite ponendolo come obiettivo da raggiungere entro il 2030. Forse sarebbe opportuno maggiore cautela nel valutare i dati e soprattutto maggiore impegno per risolvere le criticità.

E’ vero che a Lucca la situazione è più complicata a causa della sua conformazione   orografica rispetto ad altre località. Siamo certi che all’ isola d’Elba il problema dell’ inquinamento atmosferico è più facilmente risolvibile che a Lucca, ma se si fa niente, o poco più di niente , siamo certi che il problema non si risolverà da solo.

Del piano d’ azione Comunale 2015/2018 è stato fatto pressochè niente. La zona verde che viene pomposamente definita Low Emission Zone (LEZ) prevedeva il divieto di circolazione per le  classi di veicoli più inquinanti ad eccezione di corridoi stabiliti (Circonvallazione, Via del Brennero Nord e Sud, Via Sarzanese e Via Catalani) che di fatto vanificano la ragione di esistere della zona stessa. Doveva essere posta ad esazione (tipo zona C a Milano) in osservanza del principio “chi inquina paga” ma questa previsione non è mai stata applicata per poi essere  definitivamente rimossa  dal PAC 2109/2021.

Niente si sa dell’ autofinanziamento del PAC,  della piantumazione degli alberi, della spazzatura delle strade, del rifacimento della pavimentazione stradale, del completamento della ciclabile sugli spalti delle Mura.

I parcheggi scambiatori non sono mai stati realizzati ed anzi adesso si progetta di aumentare la disponibilità di sosta  alla Ex Manifattura e questo provocherà un inevitabile peggioramento dell’ inquinamento atmosferico in tutto il Centro Storico e al di fuori di questo.

Del Piano di Azione 2015/2018 e 2019/2021 non è stato fatto pressochè niente, anzi qualcosa verrà  fatto: il bike sharing. Un provvedimento che quando lo suggerimmo all’ Assessore Raspini anni fa riscontrammo un deciso diniego, tanto è vero ci domandiamo, vista la sua contrarietà,  chi è stato a realizzarlo.

Il nuovo Piano del Traffico appena varato non limita di fatto la percorrenza nel Centro Storico.

Prima di dire che il problema di Lucca è irrisolvibile a causa della sua conformazione geografica sarebbe opportuno realizzare gli interventi previsti dai Piani di Azione degli ultimi 6 anni per vedere se veramente non si trova la soluzione. Molto onestamente  crediamo che la situazione non sarà destinata a cambiare  fino a che non ci sarà un diverso  Assessore all’ Ambiente.

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presentazione fondazione e coima ex manifattura

 

Avevamo tanto interesse ad assistere alla presentazione webinair del progetto Ex Manifattura, ma quando abbiamo visto che questo avveniva a cura di Fondazione CRL e Coima  e con la clamorosa assenza del Sindaco la delusione si è fatta cocente. Nessuno dell’ Amministrazione al suo posto e il dibattito gestito solo dalla parte privata che peraltro non ci risulta abbia ancora alcun incarico ufficiale se non la sola “benedizione” del primo cittadino.

Quando poi ci siamo resi conto che le domande andavano effettuate per email e che le risposte sarebbero arrivate da parte di Coima nei giorni successivi la delusione è divenuta incontrollabile.

Ma come è possibile rende i privati in causa l’unico interlocutore dei cittadini? Come può l’ Amministrazione rendersi completamente estranea  al dibattito?

Avremmo voluto chiedere perché in numerosi parti di Italia e per ultimo al S. Orsola a Firenze il Comune cede l’ immobile in concessione per 50 anni trascorsi i quali ne ritorna in possesso, mentre nel caso della Ex Manifattura i 18.000 mq vengono ceduti in maniera irreversibile?

Ci sarebbe piaciuto sapere perché proprio al S. Orsola, che ha una superficie molto simile alla Ex Manifattura, l’ investimento previsto per la ristrutturazione è circa la metà di quello di Lucca

Ci domandiamo come è possibile cedere un immobile a 3,2 milioni stimati da una perizia che è stata fatta non giurata perché non serviva per alienazione, mentre adesso quella stima si utilizza proprio per inserirlo nel capitale di un  fondo immobiliare  e quindi, di fatto, per alienarlo?

Per quale motivo Fondazione e Coima, che tuttora non hanno vinto alcun bando, trattano la proprietà comunale come fosse loro, come  nel caso della presentazione online, oppure come  nel caso della trattativa con Tagetik dove comunque sono riusciti a strappare un affitto che è circa il doppio di quello stipulato fra Comune e l’ Università Campus della famiglia Marcucci.

Per quale motivo si svuota la Fondazione Ragghianti ed il Museo del Fumetto per portare questi spazi espositivi alla Ex Manifattura? E’ una operazione logica e sensata traslocare mostre esistenti che già avevano una propria sede? Cosa ci faremo in quei  locali una volta che saranno vuoti? Ci pare una grossa mancanza di fantasia.

Perché invece del project financing, se proprio si vuole ristrutturare il parcheggio, l’ Amministrazione non ricorre alle ultime provvidenze statali e regionali che danno contributi a fondo perduto per importi tra l’ altro superiori a quello necessario per la ristrutturazione? Con questi strumenti sarebbe stato possibile ristrutturarlo e mantenerne la proprietà senza aggravio di bilancio comunale.

Se fosse stato possibile fare domande al Sindaco avremmo voluto chiedergli perché non ci si comporta seguendo la normale procedura prevista per questi casi e cioè l’ Amministrazione che pubblicizza su scala nazionale la sua volontà di procedere alla riqualificazione del  quartiere fornendo delle linee guida elaborate nell’ interesse dei cittadini valutando poi i progetti presentati in conformità alle direttive impartite ?

Crediamo di poter immaginare la sensazione dei nostri nipoti quando, fra 50 anni, andranno a parcheggiare la macchina alla Ex Manifattura e guardando  lo stabile sud penseranno che i loro nonni l’ hanno ceduto per un piatto di lenticchie a causa di  manifesta incapacità di gestione. Sicuramente non saranno molto fieri  di noi 

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