mercoledì 24 novembre 2021

Svendere a pezzi la manifattura è ridicolo

 

L’ ultima proposta lanciata dall’ Amministrazione Comunale di vendere a pezzi la Manifattura ci lascia sconcertati.

Una parte del Centro Cittadino così’ importante e così rilevante viene destinata a semplice investimento immobiliare per accogliere una azienda che firmerà un contratto di locazione per soli 7 anni.

L’ accordo verrà realizzato  fra privati e la misera entrata di 2,3 milioni, che, come sosteneva l’ ex Assessore Marchini, “con quel prezzo al metro quadro non ci si potrebbe comprare nemmeno una capanna in periferia”, verrà impiegata in parte per ristrutturare i parcheggi i quali, non essendo stato specificato che resterebbero pubblici e quindi  potrebbero diventare a servizio dell’azienda.

Una operazione che non creerebbe alcun posto di lavoro visto che i dipendenti Tagetik sono già impiegati nella sede attuale poco distante dalle Mura e che il loro trasferimento all’  interno della Manifattura non prevede alcun ampliamento di organico.

Nessun arricchimento culturale per la cittadinanza lucchese in quanto si tratterebbe di una operazione meramente immobiliare.

Una operazione estremamente rischiosa perché Tagetik si impegnerà a restarci per 7 anni e quindi niente è dato di sapere cosa accadrà dopo questo termine, visto che oltretutto si tratta di una azienda straniera che ha la “testa” a migliaia di chilometri di distanza da Lucca.

Inoltre gli accordi sono fra privati e ci stupisce non poco che il Comune possa agire in favore di alcune parti private in via così diretta e personale senza averne discusso in un processo partecipativo come quello previsto dalle leggi regionali e richiesto dai 1.400 cittadini che hanno firmato la petizione appena protocollata.

Non è vero che la Fondazione è l’ultimo treno per la Manifattura, lo dimostra la proposta di MIH. Lo dimostrerebbero le proposte che verrebbero presentate se l’Amministrazione lucchese procedesse come garbo vuole e cioè con un bando pubblicizzato in tutta Europa.

Siamo allibiti dal prendere nota che per l’Amministrazione l’interesse dei lucchesi è cosa secondaria rispetto a quello rappresentato da 2 o 3 aziende private. Siamo veramente sconcertati e continuiamo a domandarci il perché di tutto questo senza ottenere alcuna risposta logica.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

 

Lucca music hub e le alternative a coima

 

Fino a pochi mesi fa sembrava che l’ unico modo per preservare lo stabile della Ex Manifattura dalla fatiscenza fosse quello di darlo in regalo ad un fondo promosso dalla Fondazione che, realizzandoci appartamenti uffici   e un centro commerciale, oltre a prendere possesso del parcheggio con i suoi incassi, ne evitasse il degrado.

Con la presentazione di ieri a Palazzo Pfanner tutti hanno potuto rendersi conto che ci sono ben altre prospettive, che il parcheggio può rimanere del Comune, che  i circa 20.000 mq possono essere utilizzati per azioni che presentano funzioni di  “ricchezza culturale” e  che possono essere dati in concessione per un certo numero di anni, rendendo qualcosa come un milione e mezzo all’anno di affitto per poi ritornare di proprietà pubblica alla scadenza del contratto.

Il famoso “ultimo treno”,  con cui si indicava il progetto della Fondazione, ha dimostrato di non essere una definizione azzeccata. Altre valide prospettive ci sono e, con quello che abbiamo visto ieri, possiamo ribadire ciò che andiamo dicendo da tempo:  basta darsi un po' da fare per  cercarle.

I cittadini hanno aderito numerosi alla petizione popolare con cui si richiede, a sensi della Legge Regionale, di portare avanti un percorso partecipativo per elaborare il futuro della Ex Manifattura e le firme verranno depositate a breve. Il Sindaco per legge, può opporsi, ma così facendo andrebbe contro ad una quota consistente della popolazione e al suo  stesso programma elettorale che prevedeva  la partecipazione popolare nella gestione della cosa pubblica. Siamo sicuri, o almeno lo speriamo,  che Egli  appoggerà convintamente questa iniziativa e che possa aprirsi  quel famoso percorso partecipativo dei cittadini che non mancherà di produrre quegli effetti socialmente positivi che Lucca si merita.

aggressioni nel centro storico

 

Il problema denunciato dal’ artista di strada che è stata aggredita in Piazza San Michele non ci deve stupire.

Le aggressioni in Centro Storico non riguardano soltanto gli artisti di strada, ma chiunque ci vive o lo frequenta.

E’ accaduto in Piazza San Alessandro a quel  residente che aveva osato lamentarsi nei confronti del ragazzo che gli aveva urinato al portone di casa prendendosi un pugno in faccia che lo ha lasciato a terra tramortito. Accade frequentemente nella zona di Corso Garibaldi. Risse e simili avvengono con disarmante regolarità e ormai nessuno ci fa più caso.

Per tutti questi fatti vale un comune denominatore: il Centro Storico è diventato terra di nessuno. La “Luccaland” tanto invocata da certe categorie e spalleggiata da una nutrita compagine politica si manifesta tutti i giorni e nel peggiore dei modi.

Fino a qualche anno fa  e precisamente prima che  questa amministrazione emanasse il  nuovo regolamento di Polizia Locale elaborato da consiglieri della maggioranza e di opposizione e poi approvato da tutto il Consiglio Comunale ad eccezione di un unico consigliere,  il bivacco era proibito mentre adesso non lo è più, a patto che non si stenda un telo per terra.

Prima era proibito mentre  adesso invece ci si può “accampare” dovunque, perfino sulle soglie  degli edifici per consumare cibi e bevande, incluso quelle alcoliche che sono proibite sulle Mura e sul Parco Fluviale ma che sono permesse nel centro cittadino.

E’ ovvio che con normative di questo genere i balordi in Piazza San Michele, come in qualsiasi altra parte del Centro Storico, sono liberi di fare i loro comodi e non ci sono rimedi.

O meglio il rimedio ci sarebbe: riportare in vigore il vecchio regolamento di Polizia Locale, ma ci vorrebbe una dose di coraggio che attualmente non ci pare di poter individuare.

Manifattura, avevamo ragione: il project non era legale

 

Che nel Project della Manifattura ci fosse la mancanza di interesse pubblico come recentemente affermato dal Sindaco, questo Comitato lo ha sempre sostenuto a partire dal Consiglio Comunale aperto del Settembre 2020.

Secondo noi adesso non è il tempo delle recriminazioni ma dei bilanci.

Gli aspetti negativi sono rappresentati dal fatto che si sono persi tutti quei miliardi che Lucca avrebbe potuto ricevere dalla Regione per ristrutturare la Manifattura mantenendone la proprietà pubblica e che si sono spesi molti soldi per consulenze, prendendoli dalle casse comunali e quindi dalle tasche dei cittadini. A tal proposito non sarebbe male se ci fosse una refusione anche parziale di queste spese  che i lucchesi hanno sostenuto, magari soltanto  un  “quinto dello stipendio” da parte dei politici, nonché dei segretari di sezione, impegnati a sostenere posizioni  che la realtà ha dimostrato essere insostenibili. Un altro aspetto negativo è rappresentato da quei politici che hanno accusato i cittadini di far parte del  fronte del “non fare”, mentre i fatti dimostrano che invece questi facevano parte del fronte più costruttivo del “non fare male”. E’ stato grave rifiutare il colloquio, la dialettica e, cosa ancor più grave la partecipazione.

Senza contare i tanti soldi sprecati  nel progetto da parte della Fondazione che, ci auguriamo,  saranno oggetto di discussione al loro interno.

L’ aspetto positivo invece è che non si era mai vista una partecipazione così imponente da parte della popolazione. Una partecipazione rappresentata da consiglieri comunali che grazie al loro incarico hanno portato a conoscenza del “popolo” i dettagli dell’ operazione, da professionisti di valore che hanno impiegato molto del loro tempo per studiare e analizzare le carte e che, a dire il vero, avevano previsto  tanto tempo fa quanto adesso dichiarato dal Sindaco, dai comitati trasversali e apolitici composti da gente comune che hanno inteso  tutelare la proprietà pubblica  dedicandogli tempo sottratto ai loro impegni, alla loro famiglia e ai loro interessi.

Adesso è il momento della partecipazione. Che sia intelligente e come diceva Milan Kundera che eviti la stupidità di avere una risposta per ogni cosa, ma che invece abbia la saggezza di avere per ogni cosa una domanda.

Mancata applicazione dell'ordinanza anti asporto

 

Le risse avvenute di recente nel Centro Storico  sono, senza tema di smentita, imputabili ad un uso eccessivo di alcool e al  concetto di “Paese dei Balocchi”  che si è venuto a creare con  i provvedimenti assunti durante gli ultimi anni.

Se il nuovo regolamento di Polizia Locale, varato sotto il mandato dell’ Assessore Raspini, non avesse tolto la proibizione di bivaccare sulla pubblica via, non avesse consentito di consumare l’ alcool per la strada, nonché  seduti sulle soglie dei palazzi quando allo stesso tempo  ne ha proibito l’ uso sul parco fluviale, sicuramente non saremmo arrivati a questo basso livello di civiltà.

In tutto questo marasma ci ha stupito non poco il fatto che l’ ordinanza  n.1051 del 27/06/2020, già applicata durante gli anni scorsi, che proibisce la vendita di bevande alcooliche il Venerdi e il Sabato dalle 21 alle 6 del mattino successivo  per 30 giorni in totale, sia finora rimasta nel cassetto.

Si tratta di una ordinanza che vieta ai gestori di vendere alcoolici per asporto nel periodo indicato.

Una proibizione che sicuramente aiuta, ma che non risolve il problema del tutto perché vale solo due giorni la settimana e  perché, se da una parte i bar non vendono gli alcoolici, i giovani possono comunque consumare sulla strada quelli che magari hanno acquistato nei negozi fuori del Centro Storico o che si sono portati da casa.

Il problema vero è quello del consumo di alcoolici sulla pubblica via e questo è il punto su cui l’ ordinanza dovrebbe concentrarsi. Oltre a proibire l’ asporto  dalle 21 alle 6 dovrebbe anche vietare il consumo di alcoolici fuori dei locali pubblici e applicare sanzioni pesanti che “responsabilizzino” oltre i locali anche e soprattutto i giovani contravventori ed i loro genitori.

Solo in tal modo si può conseguire un  minimo risultato di civiltà, consentire il sano divertimento dei giovani che potranno comunque bere al banco e ai tavoli,  eliminare un mercato immorale di vendita di alcoolici e soprattutto evitare che accadano violenze e situazioni di degrado come quelle a cui purtroppo ci stiamo abituando.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

In aumento risse e bivacchi nel centro storico, poco incisivi i provvedimenti presi

 Come mai le situazioni di degrado e violenza nelle zone della cosiddetta movida sono divenute così’ frequenti?

Come mai queste cose dieci anni fa  non accadevano, almeno con questa frequenza,?

Dieci anni fa, prima che venisse abrogato sotto il mandato dell’ Assessore Raspini, c’era un regolamento di Polizia che proibiva il bivacco, mentre adesso il nuovo regolamento varato sotto la competenza dello stesso assessore lo consente. Questo vuol dire che i giovani comprano l’ alcool nei bar o nei supermarket e vanno impunemente a berlo sulla strada. In questo modo non c’è alcun controllo su chi alza troppo il gomito e sulla loro età, la zona diventa un grande e rumoroso vespasiano con urina, feci e vomito dietro l’ angolo e la Lucca del garbo  diventa un lontano ricordo. Questa libertà incontrollata funge da richiamo per tutti i giovani della periferia che sovraffollano la zona perché sanno che qua possono fare ciò che vogliono senza alcun controllo e dal bere si passa facilmente alla droga, poi alle risse ecc.

I provvedimenti sindacali estivi sono semplicemente ridicoli, Si proibisce il consumo di alcool sulla strada se questo è contenuto in bicchieri di vetro o lattine, mentre lo si permette se contenuto in bicchieri di plastica. Come a dire che il vino è alcoolico nel bicchiere di vetro e diventa acqua minerale se contenuto in quello  di plastica.

Gli addetti alla sicurezza dei locali pubblici saranno completamente inutili perché il vero bar è la strada grazie alla legittimità del bivacco permesso da questa Amministrazione e fino a che non si proibirà l’ asporto delle bevande ed il bivacco queste zone saranno un grande paese dei balocchi.  I Vigili, sempre sotto il mandato dell’ Assessore Raspini, sono diventati 86 che è un numero decisamente ridicolo se paragonato alle dimensioni e alle caratteristiche del nostro comune.

Il regolamento di Polizia Locale prevede che la sua attuazione sia affidata alla Polizia Municipale, la quale però alla 1 di notte smonta e quindi, dopo quell’ ora,  chi si è visto si è visto.

Di sicuro la prossima Amministrazione avrà molto da fare, non tanto per migliorare, quantomeno meno per ritornare a dove eravamo dieci anni fa

ancora acqua troppo alta nel condotto pubblico del centro storico

 

Ogni tanto, o meglio dire ogni poco, quando in Via del Fosso si aprono le crepe nell’ asfalto, a causa del timore che la strada frani nel condotto idrico sottostante,  si chiude la circolazione in quel tratto. Poi ci sono le consuete dispute sulla stampa fra Sindaco e gestori delle centraline che si scaricano la responsabilità l’un l’ altro, l’ acqua cala per alcuni giorni, per poi ritornare subito dopo ai soliti livelli.

Paradossalmente nessuno si domanda cosa potrebbe accadere se qualcuno vi cadesse dentro. Noi ci siamo posti la domanda e la risposta è tragica: sotto alcuni ponti  l’ acqua è talmente alta che non c’è aria e un malcapitato trascinato dalla corrente vi potrebbe affogare.

Non vorremo che  questa situazione di pericolo dasse origine  ad assurde proposte come ad esempio mettere le ringhiere sulle spallette, oppure tombare il fosso, magari facendo un project financing con la prima ditta milanese di passaggio,  per  realizzarci sopra un parcheggio a pagamento.

Si pensa di installare 3 Km di ringhiere sulle Mura di cui nessuno può dimostrare la necessità,  mentre allo stesso tempo si ignora una situazione che potrebbe diventare letale per il malcapitato turista che, incoscientemente si sporge e cade nel fosso,  come peraltro già accaduto diverse volte in passato quando l’ acqua era più bassa.

Abbiamo ritenuto di segnalare questa situazione di pericolo al Sindaco, al Prefetto, al Presidente del Consorzio Bonifica e al Governatore perchè se qualcosa di veramente brutto dovesse accadere poi non si possa poi  parlare  di   tragica fatalità.

Piazza Santa Maria, nuovi stalli per le attività ma ai residenti?

 

Apprezziamo molto le Amministrazioni quando queste sono sollecite nel prendere in considerazione le richieste dei cittadini.

Ci complimentiamo con la celerità con la quale il Comune ha esaudito la richiesta dell’ Associazione Commercianti di avere a disposizione per il loro associato quattro stalli a pagamento in Piazza Santa Maria a causa della pandemia.

Anche noi il 18 Aprile scorso avevamo richiesto di avere la disponibilità gratuita di alcuni stalli blu a causa del fatto che in Via della Cavallerizza sono stati cancellati ben 12 stalli residenti  per di lavori in corso, perché  in Via dei Bacchettoni diversi stalli gialli sono passati al carico/scarico, perché in tutto il Centro Storico sono decine e decine gli stalli gialli che vengono occupati dai pubblici esercizi e soprattutto perché per ogni stallo di sosta ci sono più di 5 permessi che hanno titolo a parcheggiarci. Per il parcheggio dei residenti la pandemia c’è sempre stata.

Purtroppo alle nostre richieste non ha fatto seguito il benchè minimo cenno di risposta.

A dire il vero la cosa non ci ha stupito più di tanto visto la considerazione verso i residenti dimostrata dagli Assessori Raspini, Bove ed ex come Mercanti.

I quattro stalli di Piazza Santa Maria e la mancata considerazione delle nostre richieste dimostrano per l’ ennesima volta la politica dei due pesi e due misura dimostrata dall’ Amministrazione in carica, alla faccia della più volte richiamata necessità di riportare la residenza in centro storico. Ci auguriamo che, alle prossime elezioni, quei politici che sotto il loro mandato hanno trattato i residenti come ospiti indesiderati della Luccaland che a loro piace tanto, abbiano almeno il pudore di non prendere nuovamente  in giro i residenti .

Bove non ci ha consultato per il piano di dettaglio del traffico e sosta nel centro storico

 

Il Piano di Dettaglio Traffico e Sosta all’ interno del Centro Storico è un provvedimento importantissimo per i residenti, in merito al quale  il Comitato Vivere il Centro in qualità di unica associazione di residenti nel Centro Storico iscritta all’ interno della sezione tematica “Impegno civile e promozione dei diritti” dell’elenco comunale con Deliberazione della Giunta Comunale n. 361 del 7-7-2009, riteneva di aver interesse, titolo e diritto a partecipare.

A tale proposito, con puro spirito di collaborazione, sono state formulate  puntuali osservazioni in merito alla bozza (il 7 Febbraio 2020) ed altrettanto puntuali rilievi al regolamento  (il 29 Marzo 2021). Documenti propositivi che in qualsiasi amministrazione moderna avrebbero potuto essere ritenuti interessanti.

Purtroppo l’ Assessore Bove ha ritenuto di volerci ignorare del tutto e quindi ha deciso di andare avanti per la sua strada con uno slancio che ben poco ha di democratico e ancora meno di partecipativo.

Avremmo voluto dirgli che, contrariamente a quanto da lui affermato, ci sono 5,31 permessi per ogni stallo di sosta, che era ingiusto togliere ai residenti la possibilità di parcheggiare al di fuori degli stalli gialli purchè non in contrasto con il Codice della Strada come era permesso con il vecchio regolamento , che non era giusto abrogare l’ obbligo di ritirare il permesso ai furbi che infrangono le regole perché in questo modo aumenteranno quelli che parcheggeranno indebitamente sugli stalli gialli, che non è giusto togliere il permesso ai veicoli euro zero dei residenti lasciando però, vista la impossibilità di controllare,  la possibilità di parcheggiare agli euro zero dei non residenti, che la tecnologia RFID, non essendo riconosciuta dal Ministero, non consente di fare le multe e quindi se il regolamento non prevede delle sanzioni ognuno può fare impunemente quello che gli pare, che il colore dei tagliandi avrebbe dovuto distinguere in primo luogo chi può parcheggiare sugli stalli gialli e chi non può e molte altre situazioni dettagliatamente  descritte che per problemi di spazio non possiamo qua elencare nella loro totalità.

Visto che l’ Assessore Bove ha voluto negarci la possibilità di discutere e partecipare non ci è rimasta altra soluzione che inviare la documentazione a tutti i consiglieri comunali, augurandoci che  almeno loro si dimostrino sensibili ai problemi della cittadinanza  e che, grazie al loro ruolo, possano affrontare quei problemi esposti la cui discussione a noi è stata negata.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

Marchini e la manifattura

 

Veramente sconcertante l’ intervento dell’ Ex Assessore Marchini in merito alla Manifattura.

Abbiamo sempre sostenuto che il prezzo al metro quadro dell’ immenso stabile, che tra l’ altro abbiamo appurato  andrebbe  non alla Fondazione bensì ad un “Fondo Immobiliare Chiuso” gestito  dai milanesi di COIMA, era basso e non ci ha sorpreso più di tanto  quando Marchini lo definisce “non idoneo nemmeno per comprare una capanna”.

Il fatto poi che, secondo Marchini, il Sindaco chiedeva di firmare a favore del progetto senza nemmeno produrre la appropriata documentazione pena la espulsione dalla Giunta, che poi effettivamente c’è stata, ci lascia sbalorditi. Ci domandiamo se casi del genere erano già accaduti in passato.

Che dire poi del fatto che la passerella di collegamento con le Mura sarà carrabile e con due bei pilastri che appoggiano sul poggio delle Mura? Qualcuno ha intenzione di riportare il traffico sulla Cerchia Urbana?

Tanti i punti critici evidenziati da Marchini e siamo sempre più consapevoli che “perdere il treno della Fondazione” è sempre più vantaggioso per tutti i lucchesi.  Il problema vero  è che nessuno sembra curarsi del fatto che allo stesso tempo si perdono “i treni buoni”, cioè quei finanziamenti di cui hanno goduto e godranno le amministrazioni diligenti per ristrutturare i loro edifici dismessi, dargli una funzione veramente sociale, per poi rientrarne in possesso fra 50 anni.

Il comitato invita  chi vive nel Centro Storico, ma anche chi vi lavora, ad aderire alla petizione per chiedere il processo partecipativo  previsto ai sensi di legge per discutere il futuro della Ex Manifattura.

Il modulo per la petizione si trova sul nostro sito e presso:

LIBRERIA UBIK ( via Fillungo vicino Piazza Scalpellini)

LIBRERIA BARONI( Piazza San Frediano)

EDICOLA SAN PAOLINO( Via S. Paolino davanti alla chiesa).

sentenza tribunale di Lucca 22 Maggio 1996

 

Non è vero che il Sindaco e l’ Amministrazione possono essere ritenuti civilmente  responsabili  per le cadute dalle Mura.

La sentenza del Tribunale di Lucca del 22 Maggio 1996, poi confermata in Appello e successivamente in Cassazione parla chiaro: il generale principio di cui all’art. 1227 cod. civ., richiamato dall’art. 2056 fa si che la domanda promossa dai genitori della bambina lasciata sola a giocare sulle Mura  e poi caduta dal poggio  venisse respinta.

A questa autorevole interpretazione, confermata in tutti i gradi di giudizio, ha poi fatto  seguito il recente dispositivo di archiviazione da parte del GIP in merito alla querela presentata dai genitori del ragazzo francese caduto dalle Mura pochi anni fa.

Considerato che non si sono mai verificati incidenti sul lato interno delle Mura che abbiano richiesto cure mediche e che se questi avessero a verificarsi in futuro a causa  della mancata osservanza delle più elementari  norme di buonsenso, è palese per tutti che ciò non comporterebbe alcuna responsabilità a carico  dell’ Amministrazione Comunale.

Alterare l’aspetto delle Mura con l’installazione di 3 KM di ringhiere che, come appena spiegato, non sono assolutamente necessarie ci sembra, ad essere generosi, quanto meno inappropriato.

Meglio sarebbe utilizzare quei soldi per riparare le condizioni pietose in cui molti tratti versano a causa delle crepe, della mancanza di mattoni e della presenza di erbacce sul paramento

Abbiamo informato il Sindaco, il Soprintendente, il Segretario Regionale del Mibac, il Prefetto e tutti i consiglieri comunali di queste considerazioni e ci auguriamo che questa opera inutile e dannosa per l’ alterazione che andrebbe a provocare venga ripensata e ridotta ai pochi metri dove si pensa che ce ne possa essere di bisogno dopo il reimpianto degli alberi che mancano da molti anni, dopo l’ installazione di cartelli che avvisino del pericolo, dopo la promulgazione di provvedimenti amministrativi posti a regola della circolazione dei velocipedi, dopo la realizzazione di controlli mirati a prevenire le situazioni di pericolo per i conducenti dei risciò e per i poveri pedoni ormai costretti a scansare tutti quei mezzi e le bici da corsa che, senza alcun rispetto,  pongono a rischio la loro integrità fisica.

 

 

martedì 18 maggio 2021

ecco come vengono trattate le mura

 https://drive.google.com/file/d/1o6A5vg7rW-E7r9CEuKFAthXTo_DmhiVE/view?usp=sharing

https://drive.google.com/file/d/1o6A5vg7rW-E7r9CEuKFAthXTo_DmhiVE/view

modulo per la raccolta firme contro il progetto coima

 

pagina n.1 di pagine ……..

RACCOLTA FIRME PER LA CANDIDATURA ALL’AUTORITA’ REGIONALE PER LA GARANZIA E LA PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE (L.R. 46/2013) – REGIONE TOSCANA – alla scadenza prevista del 31 Maggio 2021, DEL PROGETTO:

LA  EX  MANIFATTURA  TABACCHI  SUD A LUCCA TORNA A VIVERE PER LA COMUNITA’   (è un esempio)

Processo partecipativo per la definizione di un progetto di rigenerazione e di gestione

 

Noi sottoscritti abitanti nel Comune di Lucca, nel cui centro storico è situata l’ex Manifattura Tabacchi, chiediamo il sostegno regionale per la realizzazione del processo partecipativo locale che ha come obiettivo quello di avere e dare voce alla comunità nella coprogettazione della rigenerazione dell’immobile e dell’area; nella identificazione e condivisione delle sue funzioni in relazione ai bisogni del territorio. Riteniamo che il processo partecipativo, come dimostrano esperienze realizzate, possa innescare anche dinamiche innovative di corresponsabilizzazione della comunità nella gestione delle funzioni condivise della ex Manifattura Tabacchi, luogo simbolico, carico di memoria storica e con forte valore identitario. L’Amministrazione comunale, amministratori e tecnici, ed i privati che hanno presentato proposte per l’area, verranno coinvolti nel processo partecipativo per coprogettare in modo condiviso con la comunità, il disegno finale di rigenerazione dell’immobile e dell’area.  Le nostre firme saranno consegnate a corredo del progetto partecipativo candidato.

Noi sottoscritti firmatari designiamo quale nostro portavoce e responsabile operativo del progetto:

La Sig.ra Maria Gemma Urbani , indirizzo Piazza San Francesco 4, cell. 339.6784164, e-mail mailto:gemmaurbanilucca@gmail.com

che accetta.     Firma del designato  ______________________________________________

 

Nome

Cognome

Luogo e data di nascita

Autorizzo al trattamento dei dati forniti ai sensi dell’art.13 Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR solo ai fini della presente richiesta.

Firma del sottoscrittore

Estremi del documento di identificazione

 

 

 

Nome

Cognome

Luogo e data di nascita

Autorizzo al trattamento dei dati forniti ai sensi dell’art.13 Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR solo ai fini della presente richiesta.

Firma del sottoscrittore

Estremi del documento di identificazione

 

 

 

venerdì 7 maggio 2021

richiesta al ministero di vincolare a interventi utili i fondi per le mura

 

Se le Mura di Lucca potessero parlare la prima cosa che farebbero sarebbe quella di esprimere dei seri dubbi circa la propria identità e ci chiederebbero:  ma siamo un monumento  tutelato come scritto nel  DM 103/2017, oppure siamo  un posto dove farci di tutto e di più?

La domanda è plausibile quando si vede che un giorno l’Amministrazione sostiene che le Mura sono un monumento e per questo motivo prende due milioni di euro, mentre il giorno dopo lo trasforma in una tendopoli, un campo adibito a concerto, una palude, oppure ci realizza dei mercati che potrebbero tranquillamento svolgersi in luoghi meno “titolati” a distanza di 100 metri dalla città murata.

Per questi motivi abbiamo informato il Ministero delle attuali condizioni delle Mura allegando immagini che raffigurano i problemi come le crepe, le parti di muro mancanti e demolite, i TIR e perfino i carrarmati a cui è consentito  il transito sul “monumento”, i danni da questi provocati, la mancanza degli alberi tagliati e mai rimpiazzati, nonché  la palude del  Balilla dopo le manifestazioni.

A questo abbiamo aggiunto la nostra contrarietà alle ringhiere in costruzione facendo presente che, siccome si sono verificate cadute sul lato esterno delle Mura ecco che, non si sa secondo quale logica, l’ Amministrazione ha deciso di mettere 3 Km di ringhiere sul lato interno dove non si sono mai verificati incidenti che abbiano richiesto cure ospedaliere.

Se le ringhiere servono per salvaguardare la sicurezza dei cretini che usano il risciò e cadono sotto al poggio, sarebbe veramente una beffa per i lucchesi. Siccome l’Amministrazione non è stata capace di varare una ordinanza che ne proibisse l’uso, ritiene necessario dover alterare un monumento come Le Mura per renderlo un parco dei divertimenti idoneo per quegli spericolati cretini che, dopo aver messo a repentaglio la sicurezza dei pedoni,  vanno fuori strada.

Non siamo d’ accordo con l’affermazione del Sindaco che se al prossimo cittadino le ringhiere non piacciono potrà toglierle. Prima di tutto sarebbe un enorme spreco di danaro pubblico e poi i punti di fissaggio sui castelli sopra le porte resterebbero visibili e sarebbe un vero e proprio danneggiamento.

Meglio sarebbe utilizzare questi soldi per riparare le Mura  nei numerosi punti che presentano cedimenti, reimpiantare gli alberi mancanti, oltre che rimodellare i parapetti  e lasciar perdere interventi che non si giustificano in quanto la sicurezza dei  cretini si può tutelare con i controlli e con le ordinanze fatte da chi è in grado di farle.

Di tutto questo abbiamo informato il Ministero chiedendo di vincolare il finanziamento di due milioni di euro concesso al Comune di Lucca ad opere di vera e reale tutela del monumento vietando interventi privi di necessità e di logica come le ringhiere in corso di costruzione.

Come lucchesi ci sembra profondamente ingiusto che una Amministrazione a fine mandato realizzi opere che non facevano parte del suo programma elettorale e che vengono imposte senza alcun confronto o discussione come ormai purtroppo siamo abituati a dover subire da tempo.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

occorrono nuovi stalli per i residenti

 

La tabella dei  percorsi pedonali contenuta nel nuovo Piano del Traffico in Centro Storico è strabiliante. Finalmente il Comune ha verificato quanto tempo ci vuole per venire in centro parcheggiando fuori delle Mura.

Si parla di 9 minuti dal parcheggio Stazione a San Martino, oppure 10 minuti dal Palatucci a San Michele. Senza contare i parcheggi a lato degli  spalti per i quali i tempi si riducono ulteriormente.

Quanto tempo ci vuole per trovare uno stallo libero in Piazza S. Maria o in Corso Garibaldi? Non si può dire con certezza, ma generalmente molto di più di 10 o 15 minuti.

Allo stesso tempo non dobbiamo dimenticare che il rapporto fra stalli gialli e permessi rilasciati ai residenti e alle altre categorie fanno si che ci sia uno stallo di sosta ogni 5,31 permessi.

Il problema si rivela nella sua gravità: la residenza è penalizzata più del massimo consentito e non è accettabile che si perdano altri stalli gialli per motivi di servizio.

Per questi motivi richiederemo al Comune di rendere gialli gli stalli blu che si trovano sul lato sinistro di Via dei Bacchettoni venendo da Porta Elisa per compensare quelli che recentemente sono stati adibiti al carico/carico in quella zona, di attribuire ai residenti almeno 12 posti macchina in Piazza S. Maria per compensare quelli persi a causa dei lavori alla Cavallerizza e lasciare ai residenti quelli attualmente esistenti in Piazza della Magione per recuperare gli stalli persi a causa dei cassonetti anche se adesso il ponteggio della Manifattura è stato finalmente smontato.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

le nostre osservazioni (inascoltate) al piano di dettaglio del traffico e della sosta

 

Il Nuovo Piano di Dettaglio Traffico e Sosta è un documento molto voluminoso ed accurato il cui studio ha richiesto molto tempo.

Purtroppo, durante l’elaborazione della stesso  l’ Assessore Bove non ha mai voluto riceverci, nonostante si fosse pubblicamente impegnato in tal senso, quindi quegli elementi,  che durante la fase di elaborazione del progetto avrebbero potuto essere dei suggerimenti, adesso, a posteriori, diventano delle critiche di difficile soluzione che ci siamo preoccupati di formalizzare allo stesso per posta certificata.

Innanzi tutto è sparita la previsione che consentiva ai residenti di poter parcheggiare al di fuori degli stalli gialli purchè non in contrasto con il Codice della Strada. Una facilitazione enorme considerata la sproporzione fra gli stalli di sosta ed i permessi rilasciati. Chiaramente i residenti saranno costretti comunque a parcheggiare fuori degli stalli e quindi ci saranno multe a raffica che però saranno ricorribili a meno che  l’ Amministrazione non decida di spendere decine di migliaia di euro per rifare la cartellonistica. Noi ci dichiariamo fin d’ora disponibili a preparare gratuitamente i ricorsi a chi ce lo richiederà.

Nel vecchio regolamento era previsto il ritiro del permesso a chi violava  ripetutamente le prescrizioni , mentre adesso questa previsione non c’è più e quindi chi ha il permesso per il solo transito e parcheggia sugli stalli gialli potrà continuare a farlo senza che nessuno sia obbligato a ritirargli il permesso.

Tutto il laborioso sistema di controllo si basa sulla tecnologia RFID , la quale, non essendo riconosciuta dal Ministero, non consentirà di fare multe e, visto che il nuovo  regolamento non prevede sanzioni ,  i “furbi” ossequiosamente ringraziano.

I permessi per stallo sono 2,72 se si considerano solo i residenti, ma  diventano 3,60 se si aggiungono gli artigiani, per poi raggiungere i 5,31 permessi/stallo se si conteggiano anche gli invalidi. Ciononostante il Nuovo Regolamento, non aumenta sostanzialmente gli stalli mentre prevede un aumento delle tariffe per i permessi residenti a seconda delle categoria Euro di appartenenza e, addirittura,  mette a pagamento anche il primo permesso. Nei parcheggi a pagamento invece la sosta è uguale per tutti e gli Euro 0 pagano come gli Euro 6. E’ giusto?

Gli euro zero sono il massimo della beffa. I residenti che hanno veicoli di questa categoria non potranno avere il permesso, mentre i veicoli  euro zero di chi non abita in Centro Storico possono tranquillamente transitare sulla Circonvallazione e, siccome non ci sono sistemi di controllo, potranno impunemente entrare in Centro Storico e parcheggiare  dove vogliono. Quindi gli Euro 0 dei residenti non sono autorizzati mentre quelli che  vivono al di fuori delle Mura possono parcheggiare in Centro Storico. E’ giusto?

Il colore dei permessi, la riperimetrazione della ZTL, altri punti molto  discutibili in merito alle singole categorie di permesso, sono argomenti che devono essere affrontati. Se l’ Assessore continuerà ad ignorare i cittadini proveremo a chiedere ai consiglieri comunali di “riportare a Lucca un po' di democrazia” intavolando il discorso in Commissione o addirittura in Consiglio Comunale. Dopo aver abolito il bivacco, consentito di ubriacarsi per le strade, ridotto la città alla stregua di una Gardaland di basso  livello, non accetteremo che questa Amministrazione, con un atteggiamento senza precedenti nella storia di Lucca  possa ignorare i cittadini in questa maniera.

 

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

 

NO ALLE RINGHIERE SULLE MURA

 

Il Comitato Vivere il Centro Storico è decisamente  contrario all’ installazione di ringhiere sulle Mura.

Ci sembra veramente paradossale che per risolvere il problema di quelle persone “diversamente intelligenti” che si sporgono sul lato esterno e cadono sugli spalti si debba recintare il lato interno che non ci risulta abbia mai avuto occasione di sperimentare morti o feriti.

La sicurezza delle Mura sarà garantita dalla risagomatura dei poggi e non ci sarà  bisogno di altri interventi.

Affermare che 3 km di ringhiere sono necessarie a causa di  un paio di cretini in risciò ci sembra fuori luogo e si dovrebbe aprire un altro capitolo che riguarda invece la sicurezza dei frequentatori del “Parco delle Mura”. Più che delle ringhiere il Sindaco dovrebbe preoccuparsi di tutelare la sicurezza dei cittadini sulle Mura  e in particolar modo quella di anziani e bambini che  viene messa a serio rischio da quei ciclisti che zigzagano pericolosamente e incoscientemente fra le persone, così come a volte fanno i “diversamente intelligenti” sul risciò. Ci auguriamo che questo pericoloso traffico sulle Mura venga finalmente regolato con una ordinanza fatta bene e non come quella emanata due anni fa che venne subito smontata dal TAR.

Invece delle ringhiere suggeriamo di reimpiantare gli alberi mancanti, di riparare le parti che vanno a pezzi e ripulire il paramento dalle erbacce che si stanno facendo sempre più evidenti. Anni addietro abbiamo segnalato alcuni punti in cui mancano mattoni e/o pioli in pietra senza mai avere alcuna risposta.

Non dubitiamo che in passato alcune parti delle Mura siano state recintate, ma il fatto stesso che queste recinzioni non esistono più sta a significare che quei provvedimenti erano frutto di qualche politico “stravagante”, le cui azioni sono poi state prontamente cancellate dalla storia.

Non crediamo che ci siano bisogni legali secondo cui le ringhiere sono necessarie e se qualcuno lo afferma ci crederemo soltanto dopo che le avranno  installate sul molo di Viareggio e sui Lungarni di Pisa e Firenze.

 

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

 

manifattura: se questo è il modo di agire meglio lasciare alla prossima amministrazione la decisione finale

 

Siamo veramente allibiti da questo modo di procedere dell’ Amministrazione Tambellini e delle varie associazioni di categoria.

Il mantra è lo stesso per  tutti: se si perde questa occasione la Ex Manifattura rimarrà per sempre un rudere, ignorando il fatto che di affaristi che prenderebbero a gratis 18.000 mq di stabili in centro storico è piena l’ Italia.

Le Amministrazioni degne di questo nome, mai come adesso,  non hanno alcuna difficoltà ad attingere a  fondi europei nazionali e finanche regionali. L’ ultimo è quello che concede 30 milioni ai capoluoghi di provincia come Lucca. Soldi che ci consentirebbero di dotare Lucca di scuole, luoghi per attività sociali e di intrattenimento, ma che volutamente l’ Amministrazione ignora.

Dall’ altro lato le Associazioni di categoria che sponsorizzano un progetto senza avanzare valide motivazioni e che sottrae ai lucchesi uno stabile di 18.000 mq ai lucchesi e un parcheggio che rende 1,3 milioni all’ anno.

Non siamo esperti giuristi, ma se questo non  è un danno erariale è sicuramente una ingiustificabile sottrazione di beni alla collettività, il che non è meno grave.

Sicuramente regalare un bene perché non si è capaci di metterci le mani è più facile che lavorarci sopra, ma questo non è giustificabile.

Se uno non è capace di fare una cosa che si metta da parte e lasci fare a chi fra un anno prenderà il governo della città e quanto meno attivi da subito quei processi partecipativi previsti dalle legge.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

il nuovo regolamento di polizia locale ha molte lacune

 

Quelle  osservazioni di alcuni consiglieri che ogni tanto leggiamo sulla stampa in merito al problema del bivacco ci fanno veramente sorridere.

Con il vecchio Regolamento di Polizia Urbana del 1943 all’ art. 58 lettera a) era proibito: sedere sdraiarsi, sulle strade e piazze, sulle soglie dei pubblici e privati uffici e presso i monumenti.

Con il Nuovo Regolamento, redatto dal corpo di Polizia Municipale, discusso ed emendato dalla apposita commissione composta dai consiglieri Nelli, Olivati, Pagliaro, Torrini e Minniti e poi approvato dal Consiglio Comunale molte proibizioni sono state tolte. All’ art 22 comma 1 lettera a) si dice che non ci si può sdraiare dormire e abbandonare qualsiasi materiale sulle soglie e scalinate dei locali di culto e sui monumenti, lasciando quindi intendere che queste attività sono invece permesse  sulle soglie dei palazzi privati e sulla pubblica via.

L’ art. 28 al comma 1 lettera a) dice che non si può dormire o bivaccare attraverso l’ apposizione a terra di teli, coperte, materassini e stuoie, permettendo quindi di  farlo dovunque a tutte le ore del giorno e della notte purchè non si stenda un telo in terra. Una circostanza che rende possibile una aggregazione indiscriminata di persone aiutati in ciò dall’  art.28  comma 1 lettera i) che vieta di consumare alcool soltanto nelle aree verdi, consentendolo quindi sulle vie e piazze del Centro Storico.

All’ art. 74 lettera f) del Vecchio Regolamento era proibito giocare a pallone nelle piazze mentre nel nuovo regolamento questa proibizione non c’è più e quindi, con le dovute cautele, si può fare una bella partita di calcetto in Piazza San Martino.

Troviamo assurdo  leggere di consiglieri comunali che si lamentano di questi problemi e chiedono interventi contrari alle previsioni del “loro” regolamento. Con le nostre osservazioni avevamo chiaramente previsto queste situazioni  e quindi, almeno i consiglieri di commissione, non possono dire che non lo potevano immaginare.

Una volta esaurita l’ attuale pandemia, invece di lamentele improduttive,  non sarebbe il caso di modificare quello che è sbagliato e riportare Lucca ad essere degna del suo nome?

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

raccolta rifiuti nel centro storico, forse meglio tornare al porta a porta

 

Recentemente Sistema Ambiente, insieme all’ Assessore Raspini, ha informato che  da Ottobre 2020 a Febbraio 2021 (5 mesi) ci sono state 662 segnalazioni di abbandono dei rifiuti e ben 2.114 criticità legate al “porta a porta” e si dice che queste sono state risolte grazie ai servizi di contatto messi in atto.

Sicuramente un bel risultato. Certo che in 5 mesi ben 2.114 criticità legale al “porta a porta” non sono una bella cosa. Considerato  che il “porta a porta” non esiste più perché sostituito dagli sciagurati cassonetti, abbiamo motivo di ritenere che Sistema Ambiente si riferisca alle segnalazioni di rifiuti al di fuori dei contenitori e quindi sarebbe logico domandarsi il motivo per cui questo accade. Come mai i sacchetti vengono lasciati fuori? Forse perché i ”portoghesi” che non sono registrati negli archivi di Sistema Ambiente sono tanti? Forse perchè a volte i cassonetti si inceppano e non si aprono? Forse perché il servizio di svuotamento, in barba ai dispositivi elettronici che dovevano segnalare il “tutto pieno” non funzionano e quindi quando i cassonetti sono pieni la gente lascia i sacchetti fuori?

Fatto sta che con il vecchio porta a porta c’ erano alcune decine di sacchetti lasciati sulla strada al di fuori dell’ orario previsto durante un paio d’ore della mattina, mentre adesso se ne vedono centinaia fuori dai cassonetti e per tutto il giorno. Non è bello!!!

Dove vanno a finire questi sacchetti? Se sono sacchetti differenziati andranno comunque a finire nell’ indifferenziato e quindi all’ inceneritore con indubbia maggiorazione dei costi per tutta a collettività.

Con il porta a porta eravamo arrivati al 81% di raccolta differenziata. Siamo curiosi di vedere i risultati a consuntivo di queste nuove strategie adottate che sono costate circa 3 milioni di euro, senza nemmeno provare a fare la cosa più semplice e che non richiedeva investimenti: un servizio porta a porta serale visto che ciò si è sempre  dimostrato vincente durante le sperimentazioni messe in atto durante i Comics.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

ora basta sulla manifattura si esprima il presidente della giunta regionale!

 

L’ argomento Ex Manifattura comincia ad essere preoccupante.

Il dibattito si sviluppa soltanto sulla stampa  ed appaiono notizie contraddittorie.

Da una parte professionisti lucchesi famosi e titolati che, per puro spirito di servizio civico avanzano dubbi e  perplessità argomentandoli con dati che sembrano inoppugnabili, dall’ altro lato l’ Amministrazione Comunale  concede repliche sporadiche e saltuarie   con  breve interviste che però non chiariscono i dubbi.

A regola i cittadini non dovrebbero  essere informati circa i particolari di non poco conto che riguardano la “loro proprietà”?

A chi vanno a finire i 18.000 mq dello stabile? Alla Fondazione, ed in tal caso secondo quali garanzie? Oppure ad un fondo immobiliare chiuso con il pericolo teorico che, in caso di fallimento dello stesso, i 18.000  mq vadano all’ asta?

E’ vero che, come afferma un famoso professionista lucchese,  se invece di prendere dalla Fondazione i soldi per il project si reperissero sul libero mercato si pagherebbero molto meno e quindi non sarebbe necessario finanziare l’ operazione mettendoci (oppure rimettendoci) i 18.000 mq?

Qualcuno può spiegarci dove è il guadagno a cedere parcheggi per poi guadagnare, si dice, molto meno di quanto la nostra Metro percepisce attualmente?

Perché non si pubblicizza la disponibilità della Manifattura a livello nazionale o addirittura  europeo e si evita di approfondire la proposta di quella ditta milanese resasi disponibile a realizzare un opera di alto valore sociale per poi restituire il tutto dopo 50 anni?

Perché affidare la gestione dell’affare alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca seguendo lo stesso criterio con il quale nel Medioevo i vertici ecclesiastici affidavano una Abbazia all’Abate Commendatario che poteva anche essere un laico, ma con buoni agganci con la Curia.

Perché di tutto questo non se ne parla in maniera puntuale in un gruppo di lavoro formato da tecnici del Comune e di professionisti che finora hanno prestato la loro opera gratuitamente per il bene della città?

Perché si ignora una legge regionale voluta proprio dall’ attuale  partito di  maggioranza  e si respinge  la mozione di una consigliere regionale di opposizione che intendeva stimolare il dibattito?

Del tutto opinabile, la posizione della  Consigliera Regionale Valentina  Mercanti che si è detta favorevole alla discussione solo se questa viene richiesta dai lucchesi, come se non vivesse nella nostra città e non leggesse mai i giornali. Una frase  che ci ricorda la Regina francese Maria  Antonietta quando rivolgendosi al popolo affamato perché senza pane, li invitò a comprare le brioches.

Di fronte a queste domande che sono piene di buon senso l’ Amministrazione  risponde con il mantra “se si perde questo treno non si sa quando ne passerà un altro” il che tanto ci ricorda il “Dio lo vuole” di Frà Zenone dell’ Armata Brancaleone.

Crediamo che di treni disponibili a ricevere in regalo 18.000 mq di centro cittadino siano piene tutte le stazioni.

Per questi motivi abbiamo ritenuto di dover richiedere  l ‘intervento personale del Presidente della Giunta Regionale informandolo dei fatti e richiedendo il suo aiuto per realizzare quella partecipazione della città che riteniamo sia atto dovuto.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

spunti e idee (inascoltati) sul nuovo piano mobilità e sosta

 

Stiamo approfonditamente studiando il nuovo Piano di Mobilità all’ interno del Centro Storico.

Apprezziamo inoltre la progettazione dettagliata dei varchi telematici anche se alcuni di questi potevano essere evitati con una delimitazione più logica della ZTL. Speriamo che vengano veramente realizzati.

Esprimiamo il nostro compiacimento nel notare che è stata accolta la nostra osservazione nella quale si richiedeva di lasciare gli stalli gialli in Corso Garibaldi lato Est (all’ angolo con Via S.Girolamo) e che finalmente anche i parcheggi a pagamento della zona di Porta S.Pietro e quelli di Porta S.Maria sono disponibili ai residenti per la sosta gratuita dalle 19 alle 9. Ci  ha sorpreso non poco apprendere che è in corso di valutazione la possibilità di diminuire la ZTL in Corso Garibaldi in prossimità della Caserma Lorenzini per due motivi: uno perché, nella città con la maglia nera per l’inquinamento in Toscana ridurre la ZTL invece di aumentarla è paragonabile ad una bestemmia e poi perché i 16 stalli residenti in Piazza Cittadella sono destinati ad essere eliminati a seguito dello sciagurato progetto Ex Manifattura che aumenterà a dismisura l’ inquinamento atmosferico della zona.

L’ art. 8 “Riorganizzazione del  trasporto pubblico nel CS” ci sembra un po'  confusionario laddove reputa “la Stazione come fulcro della mobilità cittadina e nodo intermodale” salvo poi, un paragrafo sotto, affermare che forse sarebbe conveniente spostare il terminal bus da Piazzale Verdi al Palatucci, ammettendo oltretutto  che ciò comporterebbe una diminuzione della capacità di sosta al servizio della città. In tutto il mondo i terminal bus sono accanto della stazione mentre a Lucca ci dobbiamo per forza  distinguere? Cosa penserà il visitatore che arriva alla stazione di Lucca ed è costretto  a  spostarsi di un paio di chilometri per prendere il bus, magari con una valigia in mano?

Che dire poi del punto in cui si afferma che le aree di piazzale Verdi lasciate libere in seguito al  trasferimento del terminal bus in un altro ambito possono essere riconvertite e riqualificate ad usi urbani, evitando o limitando le funzioni al servizio della mobilità privata (sosta e circolazione), garantendo così “una ampia accessibilità del CS al servizio pubblico e una minore permeabilità ai veicoli privati”.

Forse qualcuno dovrebbe dire all’ Assessore Bove che, da oltre un anno, la Giunta di cui lo stesso fa parte, intende costruire alla ex Manifattura un mega parcheggio di oltre 400 posti e che 74 di questi troveranno posto proprio nel luogo dove adesso ci sono pulmann (parcheggio PK 1 progetto Fondazione Coima). Lo faremmo volentieri noi se potessimo, ma visto che purtroppo l’ Assessore ci rifiuta qualsiasi forma di dialogo, siamo impossibilitati a farlo.

 

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

Sulla lotta all'inquinamento siamo ancora indietro

 

Ci compiaciamo con l’ Assessore Raspini per i pochi superamenti di PM10 registrati dalla centralina posizionata in mezzo ai campi a San Concordio.

In effetti 26 superamenti annuali sono molto meno del limite di 35 fissato dalla legge che fa scattare le misure previste dal Piano di Azione. Siamo certi che se si installasse  una centralina  alla Croce di Brancoli o in cima alle Pizzorne il risultato sarebbe ancora migliore.

Peccato però che la centralina di San Micheletto, che non è fra i campi ma tra la gente  in pieno centro storico, nel 2020 ha registrato ben 36 superamenti di PM10 e che poi questi sarebbero in realtà 38 visto che i superamenti del 28 e 29 Marzo, a causa di ragioni tecniche, non sono stati conteggiati da Arpat in nessuna delle centraline della rete.

A prescindere dal fatto che 36 o 38 superamenti sono più di 35, vale la pena ricordare che  l’ OMS ha fissato a 3  i superamenti massimi annuali di PM10 e che l’ Onu e l’ Unione Europea hanno fatto proprio questo limite ponendolo come obiettivo da raggiungere entro il 2030. Forse sarebbe opportuno maggiore cautela nel valutare i dati e soprattutto maggiore impegno per risolvere le criticità.

E’ vero che a Lucca la situazione è più complicata a causa della sua conformazione   orografica rispetto ad altre località. Siamo certi che all’ isola d’Elba il problema dell’ inquinamento atmosferico è più facilmente risolvibile che a Lucca, ma se si fa niente, o poco più di niente , siamo certi che il problema non si risolverà da solo.

Del piano d’ azione Comunale 2015/2018 è stato fatto pressochè niente. La zona verde che viene pomposamente definita Low Emission Zone (LEZ) prevedeva il divieto di circolazione per le  classi di veicoli più inquinanti ad eccezione di corridoi stabiliti (Circonvallazione, Via del Brennero Nord e Sud, Via Sarzanese e Via Catalani) che di fatto vanificano la ragione di esistere della zona stessa. Doveva essere posta ad esazione (tipo zona C a Milano) in osservanza del principio “chi inquina paga” ma questa previsione non è mai stata applicata per poi essere  definitivamente rimossa  dal PAC 2109/2021.

Niente si sa dell’ autofinanziamento del PAC,  della piantumazione degli alberi, della spazzatura delle strade, del rifacimento della pavimentazione stradale, del completamento della ciclabile sugli spalti delle Mura.

I parcheggi scambiatori non sono mai stati realizzati ed anzi adesso si progetta di aumentare la disponibilità di sosta  alla Ex Manifattura e questo provocherà un inevitabile peggioramento dell’ inquinamento atmosferico in tutto il Centro Storico e al di fuori di questo.

Del Piano di Azione 2015/2018 e 2019/2021 non è stato fatto pressochè niente, anzi qualcosa verrà  fatto: il bike sharing. Un provvedimento che quando lo suggerimmo all’ Assessore Raspini anni fa riscontrammo un deciso diniego, tanto è vero ci domandiamo, vista la sua contrarietà,  chi è stato a realizzarlo.

Il nuovo Piano del Traffico appena varato non limita di fatto la percorrenza nel Centro Storico.

Prima di dire che il problema di Lucca è irrisolvibile a causa della sua conformazione geografica sarebbe opportuno realizzare gli interventi previsti dai Piani di Azione degli ultimi 6 anni per vedere se veramente non si trova la soluzione. Molto onestamente  crediamo che la situazione non sarà destinata a cambiare  fino a che non ci sarà un diverso  Assessore all’ Ambiente.

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

presentazione fondazione e coima ex manifattura

 

Avevamo tanto interesse ad assistere alla presentazione webinair del progetto Ex Manifattura, ma quando abbiamo visto che questo avveniva a cura di Fondazione CRL e Coima  e con la clamorosa assenza del Sindaco la delusione si è fatta cocente. Nessuno dell’ Amministrazione al suo posto e il dibattito gestito solo dalla parte privata che peraltro non ci risulta abbia ancora alcun incarico ufficiale se non la sola “benedizione” del primo cittadino.

Quando poi ci siamo resi conto che le domande andavano effettuate per email e che le risposte sarebbero arrivate da parte di Coima nei giorni successivi la delusione è divenuta incontrollabile.

Ma come è possibile rende i privati in causa l’unico interlocutore dei cittadini? Come può l’ Amministrazione rendersi completamente estranea  al dibattito?

Avremmo voluto chiedere perché in numerosi parti di Italia e per ultimo al S. Orsola a Firenze il Comune cede l’ immobile in concessione per 50 anni trascorsi i quali ne ritorna in possesso, mentre nel caso della Ex Manifattura i 18.000 mq vengono ceduti in maniera irreversibile?

Ci sarebbe piaciuto sapere perché proprio al S. Orsola, che ha una superficie molto simile alla Ex Manifattura, l’ investimento previsto per la ristrutturazione è circa la metà di quello di Lucca

Ci domandiamo come è possibile cedere un immobile a 3,2 milioni stimati da una perizia che è stata fatta non giurata perché non serviva per alienazione, mentre adesso quella stima si utilizza proprio per inserirlo nel capitale di un  fondo immobiliare  e quindi, di fatto, per alienarlo?

Per quale motivo Fondazione e Coima, che tuttora non hanno vinto alcun bando, trattano la proprietà comunale come fosse loro, come  nel caso della presentazione online, oppure come  nel caso della trattativa con Tagetik dove comunque sono riusciti a strappare un affitto che è circa il doppio di quello stipulato fra Comune e l’ Università Campus della famiglia Marcucci.

Per quale motivo si svuota la Fondazione Ragghianti ed il Museo del Fumetto per portare questi spazi espositivi alla Ex Manifattura? E’ una operazione logica e sensata traslocare mostre esistenti che già avevano una propria sede? Cosa ci faremo in quei  locali una volta che saranno vuoti? Ci pare una grossa mancanza di fantasia.

Perché invece del project financing, se proprio si vuole ristrutturare il parcheggio, l’ Amministrazione non ricorre alle ultime provvidenze statali e regionali che danno contributi a fondo perduto per importi tra l’ altro superiori a quello necessario per la ristrutturazione? Con questi strumenti sarebbe stato possibile ristrutturarlo e mantenerne la proprietà senza aggravio di bilancio comunale.

Se fosse stato possibile fare domande al Sindaco avremmo voluto chiedergli perché non ci si comporta seguendo la normale procedura prevista per questi casi e cioè l’ Amministrazione che pubblicizza su scala nazionale la sua volontà di procedere alla riqualificazione del  quartiere fornendo delle linee guida elaborate nell’ interesse dei cittadini valutando poi i progetti presentati in conformità alle direttive impartite ?

Crediamo di poter immaginare la sensazione dei nostri nipoti quando, fra 50 anni, andranno a parcheggiare la macchina alla Ex Manifattura e guardando  lo stabile sud penseranno che i loro nonni l’ hanno ceduto per un piatto di lenticchie a causa di  manifesta incapacità di gestione. Sicuramente non saranno molto fieri  di noi 

http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

venerdì 5 febbraio 2021

lettera aperta al sindaco sul progetto coima ex manifattura

 

Erano molti anni che non si vedeva un impegno così evidente da parte dei cittadini e così tanta voglia di partecipare alla vita politica locale.

La ex Manifattura è un argomento che di recente ha provocato la costituzione di gruppi spontanei di cittadini che intendono dire la loro in merito agli argomenti che  toccano la “loro proprietà” . Assistiamo ad una partecipazione spontanea di centinaia e centinaia di cittadini che si sono organizzati in gruppi whatsapp , affrontano il problema, discutono e, con le loro osservazioni, hanno espresso delle critiche costruttive ed evidenziato situazioni che avrebbero potuto presentare profili di illegittimità erariale. Una discussione portata avanti, in molti casi,  con l’ impegno di tecnici di altissimo profilo professionale che hanno operato gratuitamente per il bene della città offrendo la loro qualificata esperienza.

Non si tratta di  una situazione riconducibile ad un inquadramento politico specifico perché vi si individuano persone con simpatie che vanno dalla destra alla sinistra.

Una discussione di questo tipo, anni fa, avrebbe avuto luogo nella Circoscrizione di riferimento e da lì, partendo dalla base, sarebbe arrivata fino al livello decisionale.

Purtroppo adesso le Circoscrizioni non esistono più, il cordone ombelicale che collegava la classe politica alla “gente normale”  è stato reciso   e questo  flusso di bisogni e di pensieri dei cittadini verso l’ Amministrazione è venuto a cessare.

La Circoscrizione consentiva un collegamento puntuale fra la “gente del popolo” e gli Amministratori, adesso questi ultimi agiscono e prendono le loro decisioni sulla base di un loro intendimento personale maturato a livello individuale oppure a livello di Giunta.

In questo contesto l’ Assessore non è più l’imparziale  ricettore di tutte  le esigenze sociali in quanto, mancando il punto di incontro fra lui e la  “gente normale”,  si trova a dover operare sulla base degli input che gli vengono fornito soltanto da quella rappresentazione molto parziale  della società  che riesce ad approcciarlo, una voce espressa  da questa o quella Associazione, da questa o quella categoria, oppure più semplicisticamente dal gruppo che gli ha dato le sue preferenze alle ultime elezioni.

I cittadini, nel significato generico della parola, sono tagliati fuori.

Oltretutto durante gli ultimi anni abbiamo assistito ad un impoverimento culturale della classe politica.

Mentre prima questa si formava sulla base di processi formativi e di maturazione all’ interno di scuole politiche,  di partiti o di associazioni politiche  e la  candidatura avveniva sulla base di una affermazione personale maturata sulla base delle capacità  espresse  in quegli ambienti, adesso, di frequente, il politico locale viene eletto grazie agli amici del bar,  oppure dei colleghi di lavoro o magari perché promette ponti perfino dove non ci sono fiumi. Il tutto senza alcuna preparazione politica.

In questo contesto, dove si denota una poco adeguata  maturazione  politica della classe dirigente e la assoluta mancanza di rapporti istituzionalizzati fra politica e “gente comune”, si è creata una frattura insanabile fra Democrazia Rappresentativa e Democrazia Partecipativa.

Ci viene in mente quella frase citata da un Consigliere Comunale di maggioranza durante il consiglio comunale sui rifiuti che vide negata la partecipazione dei cittadini e della associazioni al dibattito, quando ebbe ad affermare che la presenza di questi (cittadini e associazioni) non era necessaria perché tanto c’è la Democrazia Rappresentativa e quindi, secondo lui,  i Consiglieri hanno la “delega” per decidere su tutto, quasi come a dire che la scheda elettorale altro non è che un assegno in bianco.

Questa mancanza di collegamento fra cittadini  e politici era già stato avvertito in passato da tutto il mondo politico  e anche da Lei Sig. Sindaco, quando, durante il suo  primo mandato, con il benestare di una legge regionale, inserì nella sua squadra di governo l’ Assessora Katia Tomei  affidandole la delega alla Partecipazione per attivare una azione  che avrebbe dovuto tradursi in un coinvolgimento attivo della cittadinanza in merito a decisioni di competenza del Comune di Lucca, questo proprio per ridurre gli effetti negativi provocati dall’ eliminazione delle Circoscrizioni.

Una iniziativa che è poi terminata sul nascere e che non ha avuto seguito, provocando la condizione per cui  la cittadinanza è rimasta isolata dal potere  decisionale e che ha contribuito a formare il cosiddetto “Assessore so tutto io” .

E’ vero che manca poco alla fine del  Suo mandato e che sarebbe praticamente impossibile riprendere il filo del discorso allora intrapreso dall’ Assessora Tomei, tuttavia alcuni argomenti  di vita politica fra i quali l’ Ex Manifattura, richiedono un deciso colpo di reni per realizzare quella discussione politica assente ma che tanto coinvolge la cittadinanza e che non può considerarsi  esaurita con la partecipazione ad un Consiglio Comunale in merito al quale non è poi seguita  la puntuale replica  a quel momento promessa.

Per quanto sopra esposto, in osservanza al diritto/bisogno di partecipazione  della cittadinanza, che in passato anche Lei ,come tutto il mondo politico,  ha riconosciuto come bisogno primario, ci auguriamo che voglia  organizzare dei tavoli di discussione fra cittadinanza e politica da realizzarsi subito con riguardo alla Ex Manifattura.  Prendere decisioni irreversibili che riguardano il bene comune, come quella di alienare 180.000 mq di immobili in Centro Storico, senza una doverosa consultazione con la cittadinanza sarebbe offensivo per i lucchesi di oggi e di domani.

Un impegno che oltretutto consentirebbe alla macchina comunale  di non “offendere” i cittadini con la negazione o il ritardo delle risposte agli accessi agli atti che saranno necessariamente  numerosi in mancanza di una effettiva dialettica politica  con i cittadini e che tanto disturbo sembrano provocare a qualche dirigente comunale forse vittima di “ricordi  storici”  del passato.