mercoledì 24 novembre 2021

sentenza tribunale di Lucca 22 Maggio 1996

 

Non è vero che il Sindaco e l’ Amministrazione possono essere ritenuti civilmente  responsabili  per le cadute dalle Mura.

La sentenza del Tribunale di Lucca del 22 Maggio 1996, poi confermata in Appello e successivamente in Cassazione parla chiaro: il generale principio di cui all’art. 1227 cod. civ., richiamato dall’art. 2056 fa si che la domanda promossa dai genitori della bambina lasciata sola a giocare sulle Mura  e poi caduta dal poggio  venisse respinta.

A questa autorevole interpretazione, confermata in tutti i gradi di giudizio, ha poi fatto  seguito il recente dispositivo di archiviazione da parte del GIP in merito alla querela presentata dai genitori del ragazzo francese caduto dalle Mura pochi anni fa.

Considerato che non si sono mai verificati incidenti sul lato interno delle Mura che abbiano richiesto cure mediche e che se questi avessero a verificarsi in futuro a causa  della mancata osservanza delle più elementari  norme di buonsenso, è palese per tutti che ciò non comporterebbe alcuna responsabilità a carico  dell’ Amministrazione Comunale.

Alterare l’aspetto delle Mura con l’installazione di 3 KM di ringhiere che, come appena spiegato, non sono assolutamente necessarie ci sembra, ad essere generosi, quanto meno inappropriato.

Meglio sarebbe utilizzare quei soldi per riparare le condizioni pietose in cui molti tratti versano a causa delle crepe, della mancanza di mattoni e della presenza di erbacce sul paramento

Abbiamo informato il Sindaco, il Soprintendente, il Segretario Regionale del Mibac, il Prefetto e tutti i consiglieri comunali di queste considerazioni e ci auguriamo che questa opera inutile e dannosa per l’ alterazione che andrebbe a provocare venga ripensata e ridotta ai pochi metri dove si pensa che ce ne possa essere di bisogno dopo il reimpianto degli alberi che mancano da molti anni, dopo l’ installazione di cartelli che avvisino del pericolo, dopo la promulgazione di provvedimenti amministrativi posti a regola della circolazione dei velocipedi, dopo la realizzazione di controlli mirati a prevenire le situazioni di pericolo per i conducenti dei risciò e per i poveri pedoni ormai costretti a scansare tutti quei mezzi e le bici da corsa che, senza alcun rispetto,  pongono a rischio la loro integrità fisica.

 

 

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