lunedì 26 febbraio 2018

Moratoria ristoranti


La recente sentenza del Tar della Toscana, che conferma la legittimità della moratoria di 3 anni per i ristoranti a Firenze, ha confermato la possibilità da parte dei sindaci di poter emettere provvedimenti volti a tutelare l’ integrità dei centri storici e quindi di chi ci vive.
Abbiamo sostenuto da sempre che i Sindaci avevano questa possibilità, peraltro già contenuta nel Decreto delle liberalizzazioni di Monti e che poi ha ricevuto ulteriore conferma nel Decreto del Febbraio scorso. Non c’è bisogno che i Sindaci chiedano maggiori poteri, ne hanno già abbastanza.
Concordiamo perfettamente con la Fipe quando afferma che questi provvedimenti sono necessari per far si che i Centri Storici mantengano quelle caratteristiche di architettura e Decoro Urbano che li rendono unici.
Oltre alle moratorie adesso si richiede un ulteriore passo in avanti in nome del medesimo decoro e del rispetto dei cittadini: maggiore attenzione ai locali che fanno musica e la proibizione dei bivacchi e della consumazione delle bevande al di fuori degli esercizi pubblici.
Solo in questo modo si potrà evitare che i centri storici siano dei bivacchi e che la zona dintorno ai locali sia una grande latrina con schiamazzi che rendono insopportabile la vita di chi ci risiede

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Convenzione summer festival


Nel corso degli ultimi anni, alcune delle amministrazioni succedutesi al governo della città, hanno lasciato ai posteri un poco glorioso ricordo di se.
La Passerella sul fiume: milioni di euro per fare un ponte che nessuno usa.
Il Planetario: un opera inutile mai ultimata del costo di centinaia di migliaia di euro.
Ci auguriamo che la lista non sia destinata ad allungarsi con la Convenzione Summer Festival . Un accordo che ad ogni paragrafo ripete la medesima frase: L’ Amministrazione comunale si impegna a…. senza peraltro stabilire in cambio alcun pagamento da parte dell’ organizzatore.
In un momento in cui è normale sentir dire che non ci sono soldi per le scuole o per servizi di prima necessità e quando addirittura si chiede il pagamento di una tassa sui fossi, di fatto improponibile per chi i fossi non riesce a vederli nemmeno con il cannocchiale, ci pare una vergogna vincolare la città e destinare cosi tanti soldi a manifestazioni che provocano profitto per pochi, regalando suolo pubblico e servizi senza un briciolo di gara d’ appalto.
Il Comune al Summer Festival paga quasi tutto: dai bagni chimici, all’ energia elettrica, ai Vigili del Fuoco, alla Misericordia, alla sicurezza al di fuori dell’ area della manifestazione compreso quindi gli agenti di Polizia, i Vigili, i costosissimi Jersey per il rispetto della Circolare Gabrielli, la pulizia della zona interna ed esterna all’ area di spettacolo, agevolazioni per il parcheggio (quindi mancati introiti da parte della Metro), la rimozione dei lampioni sulle Mura (che prima del danneggiamento del Settembre 2017 erano a fusione unica) da parte e a spese del Comune, il quale perciò si impegna a danneggiare nuovamente un bene monumentale che sarebbe invece chiamato a proteggere (a proposito ma siamo sicuri che non sia un reato?).
Il Comune si impegna inoltre a pagare all’ organizzatore non meno di 60.000 euro l’ anno. Non meno vuol dire che potrebbe trattarsi anche di molto di più.
In pratica un giochino che costa alla collettività non meno di 100.000 euro all’ anno e quindi come minimo 500.000 nel quinquennio, ma che potrebbero essere tanti di più.
Tra l’ altro tutti questi sono impegni presi senza tener conto delle cause di forze maggiore e del benestare di enti superiori. Cosa succederà se un residente farà causa al Summer Festival e si dovesse ripetere quanto accaduto in Piazza S.Croce a Firenze dove il Tribunale ha vietato queste manifestazioni che dovrebbero tenersi in luoghi appositi?
Cosa succederà se cambiasse il Soprintendente e invece dell’ attuale che autorizza tutto entrasse in servizio un Soprintendente più rispettoso del Decreto Ministeriale del Luglio 2017 che tutela le Mura e gli spalti e vi proibisse il Summer Festival?
Sarebbe da sorprendersi se l’ organizzatore facesse una causa milionaria al Comune impossibilitato a dargli le autorizzazioni previste negli accordi della convenzione?
Chi poi si lamentava del fatto che l’ anno scorso il Comune ha concesso il Campo Balilla per soli 5.000 euro quest’anno avrà un attacco di bile prendendo nota del fatto che in convenzione non si dice niente al proposito e quindi sembra che la locazione sia gratuita. A questo proposito c’ è da notare che gli spettacoli al Balilla sono stabiliti non meno di due, ma senza specificare il massimo e quindi in teoria potrebbero essere 1.825 nel quinquennio (365 X 5). Cosa che potrebbe portare il Comune al dissesto considerato che per l’ organizzatore ogni manifestazione rappresenta un guadagno mentre per il Comune costituisce una spesa per i servizi che deve pagare. Che dire poi del fatto che nulla si dice di quello che potrebbe accadere nel caso in cui la ditta dell’ organizzatore venisse ceduta ad altri? Se per ipotesi questa venisse acquistata da qualcuno senza scrupoli? Con un contratto di questo tipo i lucchesi potrebbero essere spennati fino all’ ultima piuma.
Auguriamoci che il Summer Festival non eguagli e sorpassi la Passerella e il Planetario perché inutile nasconderlo: gli impegni presi dal Comune sono vincolanti , veramente costosi, e potrebbero dare adito a costose richieste da parte dell’ organizzatore.
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