mercoledì 9 marzo 2022

Movida: torniamo al vecchio regolamento di polizia urbana, il nuovo è inefficace

 

Dieci anni fa il Centro Storico era come quello di oggi?

Eppure non ci pare di ricordare così tante risse e così tanti  atti di violenza fra giovani.

Non abbiamo memoria di pattuglie della Polizia aggredite da giovani ubriachi né tantomeno di servizi antidroga con tanto di cane poliziotto.

Ma c’erano quelle zone in prossimità dei locali pubblici  dove si può fare rumore fino a tarda notte,  bere alcoolici per la strada fino alle prime luci dell’ alba, urinando, defecando e vomitando dovunque? Noi non ne abbiamo memoria.

Anzi ci ricordiamo che 10 anni fa il regolamento di Polizia Locale allora vigente proibiva di bere e di mangiare sul suolo pubblico.

Quando la cosiddetta “movida selvaggia” cominciò a prendere piede noi cominciammo a far  presente  all’ Assessore Raspini che c’era un divieto  di bivacco che andava osservato. Peccato  però che dopo poco tempo L’ Ex Assessore Raspini ha sovrinteso la stesura del  nuovo regolamento di Polizia Locale in cui, di fatto, tale divieto veniva abolito.

Da quel momento è diventato lecito  bere dovunque tutti i tipi di bevande, con la unica eccezione di quelle alcooliche nelle aree verdi. In altre parole, con il nuovo regolamento,  è proibito bersi un Camparino sul fiume, mentre è possibile scolarsi un fiasco di vino in Piazza San Michele e   i risultati si vedono!!!

Come riportare la situazione a una condizione di normalità? Semplice!!! Fare conto che il Regolamento di Polizia Locale voluto dall’ Ex Assessore Raspini  non sia mai esistito. Dobbiamo  tornare al vecchio regolamento di Polizia Locale che proibiva di consumare cibi e bevande sul suolo pubblico, permettendolo esclusivamente all’ interno dei locali. In questo modo si potrebbe evitare il consumo di bevande acquistate al di fuori degli stessi e talvolta consumate  in maniera “selvaggia” anche da minorenni. Inoltre si eviterebbe di dover fare ricorso alle sofisticate interpretazioni giurisprudenziali  tanto care all’ex  Assessore Mercanti e all’ Assessore Martini, secondo le quali la bevanda “sbicchierata” (cioè versata nel bicchiere)  non deve considerarsi come  da asporto e quindi può essere consumata anche sulla strada. Tra l’ altro in questo modo si eviterebbe l’ ingiustizia che il locale autorizzato all’ asporto paghi il 22% di Iva sulle sue vendite a questo titolo, mentre quelli autorizzati alla sola somministrazione vendano per asporto, magari allo stesso prezzo, se non di più, pagando però soltanto il 10% di Iva incamerandosi il resto e beneficiando di questa evasione fiscale.

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Nel nuovo piano operativo nessun provvedimento a favore dei residenti

 

Riguardo al Piano Operativo  abbiamo ritenuto opportuno non effettuare alcuna osservazione per un semplice motivo: i residenti in questo documento non esistono proprio.

Non c’è alcuna opera che vada incontro alle necessità di chi vive in Centro Storico ad eccezione del parcheggio Berutto in Via della Zecca che però, essendo privato, avrà tariffe elevate e quindi non sarà alla portata dei residenti i quali pertanto avranno gli stessi problemi di prima (1 stallo ogni 5 permessi,) mentre aumenteranno  gli accessi degli autoveicoli di coloro che, anche se vivono fuori dalle Mura,  potranno permettersi l’ abbonamento mensile  aggravando l’ inquinamento atmosferico dell’ aria nel Centro Storico.

Che dire poi di tutta la “Superficie edificabile per addizioni volumetriche” prevista nei palazzi storici?  La dizione “Direzionale”, che molto spesso viene utilizzata per stabilire la nuova vocazione di questi edifici, raggruppa una moltitudine di attività che vanno dall’ ufficio tradizionale, alle pompe  funebri, alle camere per studenti, alla palestre, alla cliniche ecc..

Con gli interventi alle  Scuderie di Palazzo Ducale, alla caserma Lorenzini, al “diurno” di Piazza San Gregorio, agli Ex Artigianelli si aumenteranno le superfici e quindi le persone e quindi il loro utilizzo, senza peraltro prevedere alcun aumento di verde e/o servizi da destinarsi alla collettività  come succede fuori dalle Mura. Per non parlare poi dell’ Ex Giorgi dove si parla di 3.000 mq destinati ad hotel nonostante l’ attività alberghiera, in generale, risenta delle nuove forme ricettive sviluppatesi su internet durante gli ultimi anni.

La possibilità di poter frazionare gli appartamenti stabilendo la superficie minima di 40 mq è un altro provvedimento che va nella  direzione di una città  tipo Gardaland da adibire allo sfruttamento commerciale: miniappartamenti per turismo “mordi e fuggi”.

Non si legge alcunchè per evitare che ruderi come la ex cartiera in Piazza Varanini cessino di essere quella vergogna che è sotto gli occhi di tutti da ormai qualche decennio.

Negli ultimi venti anni  “riportare la residenza in centro” è stato uno slogan di moda per tutti i piani che venivano varati , adesso non se ne parla nemmeno più,  il che magari è più sincero visto che poi a questi propositi non c’era alcun seguito, però è  un po' desolante per chi ha sotto gli occhi una città che và nella direzione di una “Gardaland con qualche monumento”.

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Pm 10 ancora alto e ordinanza inutile senza controlli

 

Forse non tutti sanno che da martedì scorso è in vigore l’ordinanza anti PM 10 prevista protrarsi  fino al 28 Gennaio e che poi, considerato il fatto che gli sforamenti di particolato continuano in maniera evidente, sembra destinata a prorogarsi per non si sa quanto tempo.

Questo provvedimento “dovrebbe” impedire la circolazione delle autovetture diesel e benzina euro 0, euro 1 ed euro 2 e dei camion euro 0 e euro 2 diesel, aggiungendosi alle limitazioni d’ uso dei caminetti già  in vigore fino al 31 Marzo.

Il “dovrebbe” è d’ obbligo perché se una regola  non viene controllata di fatto non proibisce niente.

Quanti sono i servizi predisposti  che si occupano di far rispettare questa ordinanza posta a salvaguardia della salute dei cittadini? Noi non ci azzardiamo nemmeno a chiederlo perché immaginiamo che non ci verrebbe data risposta, però non possiamo fare a meno di notare che di questo divieto non c’è una evidente pubblicità sulle strade, nè tantomeno una evidente attività di Polizia volta a controllarne il rispetto. Resta il fatto che dai dati Arpat si vede chiaramente che alla centralina di  S.Micheletto il 25 Gennaio il PM 10 era a 65 e che aveva registrato  sette superamenti nel 2022, mentre  a San Concordio era 60 con 5 superamenti all’ attivo  nell’ anno appena iniziato  (si ricorda che il limite massimo del PM 10 è 50) e che le prospettive non sono allettanti.

Ben vengano nuovi strumenti che, se mai si concretizzassero, diventerebbero efficaci soltanto  nel 2030, magari nel frattempo non sarebbe male mettere   in atto in maniera più efficace le misure vigenti che ci sono già, per evitare di pensare che oltre al verde smeraldo, al verde pisello e al verde bottiglia si è creato un altro colore: il “verde elettorale”.

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Inutile il sondaggio proposto ai cittadini dal comune

 

Che motivo c’era di organizzare un sondaggio per capire l’impressione che i cittadini hanno riguardo ai servizi offerti dall’ Amministrazione con particolare riferimento alla spazzatura ?

Non vogliamo entrare nel merito se il sondaggio sia coerente o meno con i principi della legge, ci basterebbe capire per quale motivo si intraprendono queste iniziative quando i cittadini, di loro iniziativa relazionano, come abbiamo fatto noi il 15 Aprile 2019 e l’ 8 Giugno 2020 all’allora Assessore in carica Francesco Raspini, circa il  problema dei rifiuti senza peraltro essere minimamente presi in considerazione.

Nel 2019 dicevamo che, secondo i dati in nostro possesso, sistema Ambiente fatturava 25 milioni e però registrava un ammontare di 16 milioni di crediti non riscossi che venivano spalmati nelle bollette pagate dagli utenti onesti, con un costo di accantonamento di 1,30 milioni all’ anno.

Nel 2018 vennero accertati 2.700 evasori per un importo di quasi due milioni di euro ci piacerebbe sapere se poi questi soldi sono stati riscossi o meno.

Nel 2020, dopo la realizzazione dei cassonetti, costati 3 milioni di euro, evidenziammo le criticità di tale operazione che peraltro avevamo già preannunciato con largo anticipo.

Avevamo previsto che sarebbero diventati delle discariche abusive ed infatti è normale vedere sacchetti abbandonati al di fuori di questi, come abbiamo dimostrato con una esauriente relazione fotografica trasmessa al Comune prima e a tutti i consiglieri comunali poi.

Il motivo per cui qualcuno non mette il sacchetto di spazzatura dentro il cassonetto? Molte possono essere le cause, può darsi che ciò sia dovuto al fatto che non tutti gli evasori totali sono stati censiti e quindi, oltre a pagare per quelli senza tessera, ci dobbiamo anche sorbire la visione della loro spazzatura, oppure il cassonetto è pieno nonostante il tanto decantato sistema di tele rilevazione che però non sembra essere molto efficace, o magari il problema è semplicemente dovuto al fatto che lo sportello non si apre o perché l’ apertura è troppo piccola.

I Garby sono stati installati perché la mattina alle 11 c’erano alcune decine di sacchetti di spazzatura sulla strada, mentre adesso ce ne sono centinaia e per tutto il giorno. Il classico esempio di quando il rimedio è peggiore del male.

Avevamo suggerito che, prima di spendere 3 milioni in cassonetti, si provasse a raccogliere la spazzatura alla sera dopo cena come si fa durante i comics, visto che in quell’occasione di sacchetti a giro durante il giorno non se ne vedono, ma nessuno ha ritenuto di prenderci in considerazione.

Non parliamo poi della raccolta dei rifiuti presso i locali pubblici. Assistiamo a centinaia se non migliaia di cassonetti dati in comodato, brutti da vedersi e lasciati sulla strada H 24 in contravvenzione ad un  regolamento confusionario che prevede l’ esposizione dalle 20 alle 6, oppure dalle 12 alle 13, oppure dalle 18 alle 19 e che dovrebbe valere per tutti ad  eccezione di 17 locali pubblici che invece sono autorizzati a lasciarli fuori tutto il giorno anche se  non si capisce per quale motivo.

In conclusione: a che serve fare un sondaggio quando i cittadini espongono autonomamente le loro osservazioni, si preoccupano di documentarle in maniera scientifica e ciononostante vengono ignorati?

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a che serve il nuovo regolamento del traffico e della sosta?

 

Il recente regolamento del traffico e della sosta in Centro Storico serve a qualcosa?

Inizialmente la Piazza Santa Maria doveva essere completamente pedonalizzata , ma poi l’ Assessore Bove, tanto prodigo nell’ ascoltare i commercianti quanto contrario ad incontrare i residenti, ha ritenuto di rimangiarsi quanto proposto nella bozza di piano e spostare tutti gli stalli blu nella zona a sinistra dell’ entrata lasciando così inalterata la capienza di parcheggio a pagamento.

La Via Buiamonti, doveva essere inserita nella ZTL, operazione poi rimandata a dopo la realizzazione della rotonda di Porta San Iacopo. La rotonda è stata realizzata ma il traffico  in  Via Buiamonti rimane inalterato e il varco di Piazzale Varanini non è stato spostato come da progetto.

Il varco di Porta San Gervasio, a far data da Settembre, doveva essere spostato all’ incrocio con Via S.Chiara ma ancora non è stato toccato.

Il rinnovo dei permessi residenti è stato ulteriormente prorogato e di ciò non se ne capisce il motivo se non quello che probabilmente i circa 500 titolari di questo permesso non lo rinnovano perché non ne hanno titolo.

I commercianti titolari del permesso C6 adesso sono autorizzati ad entrare anche nel pomeriggio quindi, dopo aver cancellato il progetto Lucca Port (logistica delle merci) e buttato alle ortiche i circa 5 milioni spesi per questa iniziativa, dopo aver sostenuto necessità di “moralizzare”   il traffico merci in Via Fillungo ecc., ecco che tutto resta come era prima. Oltretutto questo permesso viene rilasciato anche ai veicoli che non necessariamente sono adibiti a trasporto merci, ma  bensì anche a quelli per trasporto persone e quindi tutti ne possono fruire. Viene autorizzata la sosta per un massimo di 15 minuti ma non è stato posto alcun limite al tempo di permanenza nella ZTL, cosicchè è verosimile pensare che diversi di questi veicoli parcheggeranno tutto il giorno sugli stalli gialli, contando sull’ impossibilità da parte dei Vigili Urbani di poterlo verificare.

I famosi tricicli che dovevano esser utilizzati per ridurre il trasporto merci restano a far bella mostra di se senza che nessuno li utilizzi e al massimo provocano ilarità nei turisti che si domandano a cosa servono.

Sembra che l’ unica modifica effettiva del regolamento riguardi soltanto i residenti. Prima si poteva parcheggiare fuori dagli stalli gialli purchè non in contrasto con il Codice della Strada, adesso il Regolamento dell’ Assessore Bove non lo prevede più e quindi aumenteranno le sanzioni per chi abita in Centro.

Una domanda: ma a che serve il nuovo regolamento se tutto resta come prima o anche peggio?

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Non sappiamo ancora chi abbia comprato parte della manifattura

 

Ci stiamo avvicinando al 25 Dicembre. Non sarà soltanto Natale, sarà anche un mese da quell’ asta frettolosa con la quale è stato alienato il palazzo principale della Ex Manifattura.

Vale la pena ricordare che il bando d’ asta di questo bene era molto stringato, vi si elencava la superficie di 6.223  mq, il volume di 25.368 mc e  il modico prezzo a base d’ asta di 1,5 milioni che poi è un importo minore di quello necessario per acquistare il monastero di Vicopelago destinato a dotare  la cittadinanza di “ben”  10/12 miniappartamenti per famiglie disagiate e un piccolo co housing  per anziani, con tutti i se e con tutti i ma che tale operazione comporta.

Nessun diritto di passo o linee guida previsti  nel bando da parte del  Comune per la cessione dell’ immobile, se non il richiamo alla prescrizioni adottate dalla Soprintendenza, in assenza delle quali ci saremmo trovati l’ ennesimo centro commerciale sotto casa.

A distanza di quasi un mese da questa asta, a parer nostro scellerata, tuttora non sappiamo chi l’ ha acquistata e che cosa intende farci.

L’ amministrazione in carica, in virtù del mandato elettorale ricevuto dagli elettori, nel quale peraltro niente si diceva a proposito della Ex Manifattura, ritiene di poter gestire i beni comunali come fossero oggetti  di famiglia, non degnandosi nemmeno di informare i suoi sudditi, pardon cittadini, di quello che succederà al bene dopo tale incomprensibile  decisione.

Era già da un po' di tempo che non avevamo modo di assistere ad una tale forma di espressione dispotica del potere. Pensavamo che dopo la inutile passerella sul fiume e l’ ancora più inutile Planetarium all’ Acquedotto, il compito di  amministrare la città  si articolasse in una logica di minimo buon senso e di discussione con la cittadinanza.

Discussione che non si è mai verificata nemmeno dopo che i gruppi spontanei di cittadini hanno fatto notare al Sindaco il rischio di un danno erariale che poi lo stesso ha condiviso mandando a monte il progetto Coima/FCRL.

Una mancata discussione, nonostante le 1.400 firme raccolte fra i cittadini, giustificata dal bisogno di operare nel bene del popolo che ha conferito il mandato elettorale, quasi come se la scheda elettorale fosse una delega in bianco.

Ci ricorda quel concetto politico  dell’ inizio del novecento :  Un popolo, Uno stato, Una Guida.  Scritto in tedesco avrebbe un carattere sinistro mentre, se   riferito alla attuale realtà cittadina lucchese, pare soltanto tragicomico.

Quanto dovranno ancora aspettare i cittadini per sapere chi ha comprato lo stabile principale della Ex Manifattura e che cosa intende farci?

martedì 8 marzo 2022

Per la manifattura guardiamo Pescia

 

Pescia è un piccolo comune di 19.000 abitanti e però  sembra che abbia molto da insegnarci  in tema di recupero di edifici dismessi.

Il loro Palazzo Galeotti è rimasto chiuso per 20 anni ma nel 2020, il piano nobile è stato ristrutturato e riaperto. Adesso l’ Assessore ai lavori pubblici Aldo Morelli sta riuscendo ad ottenere un finanziamento di 658.000 euro per completare la ristrutturazione del secondo e del terzo piano.

A Lucca, dopo 10 anni di  inattività, si è ceduto un edificio pregiato della Ex Manifattura per un milione e mezzo  affermando che il Comune non era in grado di progettare e realizzare un intervento di recupero dell’ edificio.

Difficile capire perché a Pescia gli Assessori riescono ad elaborare progetti, reperire i finanziamenti e realizzare i lavori, mentre a Lucca si ammette candidamente che queste cose il pubblico non le può fare e quindi meglio svendere al privato.

La cosa ancora più sorprendente è che si è svenduto  un bene pubblico (Ex Manifattura) per incapacità gestionale e contemporaneamente si spendono 450.000 euro per far diventare pubblico il Convento di Vicopelago che era privato e si riesce ad ottenere un finanziamento di 1,5 milioni per la sua ristrutturazione.

Si tratta di una struttura di 4.000 mq coperti, 1.500 mq di giardino e 15.000 mq di terreno che dovrebbe essere ristrutturato  per farci co-housing per anziani e 10/12 appartamenti per persone disagiate. A parte il fatto che per fare questi progetti bastavano gli appartamenti sfitti che ci sono sul mercato, o al massimo qualche canonica di chiese che non officiano più, ma chi del Comune si occuperà di portare avanti questo mega progetto?

Questo  vuol dire che in Comune tali capacità ci sono, sia per trovare i finanziamenti  sia per portare avanti le opere e quindi ci domandiamo per quali motivo tali risorse e competenze  non sono state utilizzate per la ex Manifattura evitando di svenderla?

Non era meglio mantenere la proprietà dell’ edificio venduto all’ asta  e magari portarci gli allievi del Paladini e/o del Vallisneri togliendoli dai container? Non era da valutarsi l’ ipotesi di trasferirci la Scuola Materna di Piazzale Verdi visto che prima o poi quello stabile verrà inglobato nel Tribunale? Non sarebbe stato il caso di parlarne con la cittadinanza che richiedeva partecipazione?

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6000 mq di manifattura svenduti per 200 euro al mq

 

Abbiamo avuto bisogno di un po' di tempo per metabolizzare la vendita dello stabile più importante della Manifattura.

Si sono venduti 6.000 mq al prezzo ridicolo di poco più di 200 euro al mq.

Non sono state stabilite linee guida per vincolare l’utilizzo dell’edificio. Meno male che almeno la Soprintendenza un minimo di vincoli li aveva posti e così non siamo proprio quella città selvaggia che magari qualcuno si augurava.

La vendita è stata effettuata ad una ditta  con capitale sociale di 10.000 euro, della quale non conosciamo i proprietari, costituita un mese prima e che pertanto non può dimostrare alcuna esperienza specifica: in pratica il primo che passava!!!

La gran parte dell’ultimo grande contenitore rimasto disponibile è stato sottratto alla collettività senza provocare alcuna crescita di posti di lavoro o di interesse culturale . A Nord ci andrà l’ Università di proprietà della famiglia del collega di partito del Sindaco che attualmente si trova a pochi chilometri dalle Mura e che quindi non aggiunge alcuna ulteriore ricchezza a livello comunale.

Nell’ edificio appena ceduto, secondo il desiderio del Sindaco, ci andrà la Tagetik che attualmente si trova a poche centinaia di metri dalle Mura e, di nuovo, nessun valore aggiunto per il Comune.

Tutto questo è accaduto dopo un confronto, o meglio dire uno scontro, fra Sindaco e cittadini al termine del quale il Primo Cittadino ha dovuto convenire circa la giustezza delle argomentazioni della cittadinanza che gli si era opposta.

Si è proceduto alla cessione del bene nonostante il fatto che tanti uffici comunali sono dislocati all’ esterno delle Mura, l’ Agenzia delle Entrate si trova i un altro comune e  tanti dei nostri figli devono fare lezione con l’ ombrello sulla testa perchè nei container dove sono stipati ci piove dentro.

La ciliegina sulla torta è che si vendono 6.000 metri per un milione e mezzo quando si spende quasi mezzo milione per acquistare il Convento di Vicopelago che richiederà una fortuna per ristrutturarlo e renderlo abitabile quando ci sono sul mercato migliaia di appartamenti sfitti.

Il tutto a pochi mesi dalla scadenza del mandato elettorale

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Sistema ambiente, 6 operatori in più non risolvono il problema

 

Siamo certi che con 6 operatori in più nel centro storico i problemi saranno risolti?

Facciamo una breve riepilogo  storico : prima c’erano alcuni sacchetti lasciati sulla strada dopo le ore 9 e quindi l’ Assessore Raspini ha ritenuto di risolvere il problema spendendo 3 milioni per installare i cassonetti. Peccato che questi siano poi diventati delle mini  discariche con sacchetti sulla strada H24.

I motivi? Magari i cassonetti non vengono svuotati con la frequenza dovuta, magari non si aprono regolarmente, magari non tutti i cittadini hanno la tessera perché sono evasori totali e l’ Azienda non riesce a stanarli.

Nel 2019 noi denunciammo che secondo le nostre ricerche  Sistema Ambiente fatturava 25 milioni l’ anno e, almeno a quel tempo, c’erano 16 milioni di crediti non riscossi e ci domandiamo se la situazione è adesso cambiata. La cosa ci interessa non poco perché nelle municipalizzate, i debiti esistenti a fine anno vengono spalmati in bolletta e quindi pagati da tutti gli onesti cittadini.

Ricordiamo con piacere quando ai tempi delle amministrazioni passate, invece di spendere 600.000 euro per delle spazzatrici, che di fatto puliscono poco e male, che  oltretutto impediscono la sosta nei giorni di servizio e che sono così rumorose che ti svegliano all’ alba,  c’erano  gli operatori che con la loro  ramazza pulivano per davvero.

Che dire  del problema dei rifiuti prodotti dai  locali che adesso sono autorizzati a lasciare i loro bidoni fuori per gran parte delle 24 ore, per non parlare poi delle 17 attività di ristorazione autorizzati a lasciare sulla strada, o anche su piazze monumentali, i loro bidoni per tutto il giorno e per tutta la notte con la giustificazione che non hanno spazio dentro il loro bar o ristorante. Il bello è che in questa lista ci sono alcuni dei più grandi e famosi locali del Centro Storico e ci domandiamo: se loro non possono mettere i bidoni dentro quando non li usano chi altri può farlo?

Perché questa facilitazione che provoca “piccole discariche permanenti” anche in luoghi di importanza monumentale?

Noi riteniamo che invece di spendere 3 milioni per installare i cassonetti sarebbe stato sufficiente effettuare la raccolta porta a porta alla sera, ma l’ Assessore Raspini non ci ha mai voluto nemmeno prendere in considerazione.
Pensare che con 6 operatori in più si risolva il problema dei rifiuti nel Centro Storico ci lascia molto dubbiosi.

Sarà il caso di cambiare l’ iconografia della città? Invece delle Pantere a Piazza S.Maria non sarebbe il caso mettere due grandi sacchi di spazzatura? Giusto per far vedere ai  turisti quello che li aspetta.

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Sosta residenti, ancora tanto da migliorare nella gestione degli stalli

 

Se vogliamo parlare dei problemi della sosta per i residenti noi partecipiamo  molto volentieri,  però a condizione  che sia un discorso serio e costruttivo.

Non è vero che il problema è dovuto al fatto che alcuni stalli sono occupati da ponteggi, o meglio anche quello è certamente un problema,  però sicuramente  minore di tanti altri che si verificano.

Quello principale è che ci sono 1.500 stalli mentre allo stesso tempo  vengono rilasciati 4.500 permessi residenti e molti altri alle varie categorie,  cosicchè per uno stallo giallo ci sono 5 permessi  che possono utilizzarlo.

Si aggiunga inoltre l’occupazione illegittima di molti stalli da parte di chi ha il permesso per solo carico e scarico oppure per garage privati ed invece lascia la macchina parcheggiata sullo stallo giallo per tutto il giorno, oppure per gran parte di questo. Noi avevamo proposto di dare un colore diverso a questi permessi per rendere più facile il loro riconoscimento, ma l’ Assessore Bove non ci ha  nemmeno presi in considerazione e i furbi gliene saranno grati.

Vogliamo dire qualcosa circa gli stalli sottratti per farli usare dai locali pubblici? L’ iniziativa era per aumentare il distanziamento, poi siccome il controllo non c’è e molti se ne fregano di rispettare le distanze  ecco che questa misura è completamente inutile e però toglie stalli preziosi.

Vogliamo parlare delle ultime ridicole misure adottate dall’ Amministrazione con la sottrazione di molti stalli per far posto alle patetiche biciclette per il trasporto merci che nessuno utilizza. Certo se sotto la gestione dell’ Assessore Raspini non si fosse mandato in fumo il progetto Lucca Port insieme ai cinque milioni spesi per la sua realizzazione, questo problema non ci sarebbe stato.

E’ giusto che gli oltre 600 secondi permessi rilasciati ai residenti debbano pagare 130 euro all’ anno senza ricevere alcunché? Non sarebbe giusto che almeno loro potessero sostare gratuitamente sugli stalli blu e nei parcheggi in struttura H24?

Il problema rimarrebbe  per gli altri 3.600 primi permessi residenti, però sarebbe già un segnale di buona volontà.

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Lucca Covid and games

 

Covid and Games

Questo è il nome appropriato per l’edizione 2021.

Non riusciremo mai a sapere quante persone si contageranno con queste   incoscienti e ingiustificabili modalità di gestione, ma con il Covid in risalita è facile immaginare che saranno migliaia se non decine di migliaia le persone che dovranno ricorrere alle cure mediche. Il tutto per far affittare qualche camera al nero e vendere panini e camere d’ albergo a tre volte il loro prezzo normale.

Se si voleva fare una cosa del genere bisognava chiedere, come minimo, il green pass alle porte, ma così non è stato. Pensare di mantenere il distanziamento con così tante persone che si ritrovano in spazi all’ aperto, ma comunque molto ristretti, oppure pensare di far rispettare l’utilizzo delle mascherine è pura follia. Ci domandiamo come possano dormire tranquille  quelle persone che dovrebbero  sentirsi colpevoli di tutti i contagi che con la loro incoscienza hanno contribuito a provocare

Ex manifattura, l'amministrazione continua a rifiutare il coinvolgimento della cittadinanza

 

Il XVI secolo viene ricordato tristemente famoso a causa dell’ assolutismo dei sovrani.

Essi avevano potere di vita e di morte su tutto il popolo e non erano tenuti a rispettare la legge, essendo la loro carica riconosciuta come conferita dalla grazia divina.

Ciononostante, quando essi dovevano decidere qualcosa di molto importante, non se la sentivano di farlo con il solo consiglio dei loro vassalli  e per questo motivo convocavano degli organismi di cui facevano parte varie componenti sociali.  In Spagna si chiamavano Cortes, in Francia Stati Generali, In Inghilterra Parlamento.

A vedere il comportamento del Comune  riguardo alla Ex Manifattura ci pare di essere tornati in quell’ epoca, anzi ancora peggio perché loro convocavano gli Stati Generali mentre la nostra Amministrazione vuol decidere per conto proprio rifiutandosi di coinvolgere la cittadinanza, nonostante le 1.400 firme che glielo chiedono in forza di una legge regionale varata proprio dal loro partito.

Ci sono voluti due anni e centinaia di migliaia di euro per capire quello che era evidente per tutti fin dall’ inizio e cioè che il project financing di Coima/Fondazione sarebbe stato un danno per la città.

Adesso si mette all’ asta un edificio di 5.000 mq ad un prezzo molto basso, privando la collettività di una risorsa fondamentale, per farci andare una ditta che dopo 7 anni potrebbe togliere le tende, senza avere la minima idea di quello che il probabile compratore (un fondo guidato da una ditta milanese) ci andrà a fare dopo quella data.

I consiglieri comunali di maggioranza ci ricordano tanto i vassalli che dovevano disciplinatamente accondiscendere il sovrano, anche a costo di spericolate contorsioni concettuali perchè, se volevano tener  la testa al suo posto,  dovevano affermare anche  il contrario di quanto precedentemente stabilito proprio per compiacerlo

Fortuna per l’ Assessore Marchini che non è vissuto in quell’ epoca: invece di essere defenestrato sarebbe stato decapitato per aver affermato, unico nella maggioranza, che il re era nudo e che il Project era una rimessa, come poi del resto i suoi colleghi ed il Sindaco hanno riconosciuto.

Perfino l’ altra azienda milanese è arrivata a Lucca dicendo che voleva investire salvo poi adesso, dopo aver parlato con il Sindaco,  affermare che cerca investitori lucchesi e che la concessione dovrebbe essere di 90 anziché 50 anni.

Ci sembra proprio di essere tornati  nel medioevo, quando arrivavano i capitani di ventura i quali, rendendosi conto di avere davanti una piccola cittadina di provincia, trattavano i lucchesi con sufficienza confidando nella loro impreparazione.

Dopo aver affidato la parte Nord della Manifattura all’ Università di proprietà del senatore collega di partito del Sindaco ad un prezzo notevolmente più basso di quello che verrebbe applicato a Tagetik e affittato inoltre un elegante porticato per realizzarci camere da studenti extra lusso ad un prezzo che alcuni  consiglieri reputano particolarmente basso, ecco la ciliegina sulla torta: L’ asta del 25 Novembre senza mai aver  fatto una valutazione organica con la cittadinanza come legge prevede.

Purtroppo nelle odierne forme “cosiddette democratiche”, fino al giorno prima della scadenza di mandato, i provvedimenti sbagliati e non condivisi, si possono realizzare per poi diventare irreversibili anche per le generazioni future. Dopo dieci di anni di inattività il Sindaco avrebbe dovuto lasciare il discorso  alla prossima amministrazione, anzichè sostenere che la svendita del bene coincida con la sua valorizzazione

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Se vale per Piero deve valere per tutti

 

Il provvedimento preso nei confronti del chiosco fuori Porta S.Maria ci lascia un po' sorpresi.

Si tratta di un esercizio commerciale che ha esercitato per lustri, che si trova sugli spalti a fianco della strada e quindi al di fuori dell’ area “nobile” delle Mura,  però comprendiamo che  la legge è legge.

D’ altra parte il Decreto Del Ministero dei Beni Culturali n. 103/2017 esercita la tutela diretta sugli  Spalti e delle Mura e quindi  include di fatto tale  bene monumentale in quello che è il Demanio Culturale.

L’ art 1 della Legge n.112/1991 che stabilisce le modalità di commercio al dettaglio sulle aree pubbliche dice che tale attività, così come la somministrazione di alimenti e bevande, possa avvenire sulle aree pubbliche incluso quelle facenti parte del demanio marittimo, ma non su quelle  che fanno parte del Demanio  Culturale.

Quindi la domanda sorge spontanea: se la legge vale per Piero perché non deve valere anche per le altre attività che vendono al dettaglio o che somministrano sulle Mura?

Perché viene concesso che parte dei baluardi (Bene Culturale) venga sottratta alla fruizione pubblica in contrasto con le disposizione del Codice dei Beni Monumentali?

Perché i beni demaniali non vanno periodicamente all’ asta come stabilito dalla direttiva Bolkstein?

Perchè i bomboloni di Piero no ma altri locali, nonché le tavole calde e paninerie dei Comics, si?

Perché si tutelano gli spalti di Porta S.Maria ma  si permette il danneggiamento degli spalti per mesi e mesi come nel caso del Balilla con il Summer Festival e con i tendoni dei Comics?

Perché siamo tutti uguali di fronte alla legge, ma qualcuno è più uguale degli altri?

Ci piacerebbe avere una risposta esauriente a queste domande. Abbiamo provato a farle all’ ex Segretario Comunale senza però riuscire a riceverla e dubitiamo che con la Giunta attuale sia possibile fare un discorso proficuo.
Meno male che di quelle avventate  proposte avanzate da quegli  assessori che volevano fare un centro espositivo al posto del Vivaio Testi non se ne parla più, sarebbe stata veramente grossa: togliere il chiosco di Piero per tutelare gli spalti e a duecento metri di distanza farci un centro espositivo con teloni e strutture varie. 

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