Forse non tutti sanno che da martedì scorso è in vigore l’ordinanza anti PM 10 prevista protrarsi fino al 28 Gennaio e che poi, considerato il fatto che gli sforamenti di particolato continuano in maniera evidente, sembra destinata a prorogarsi per non si sa quanto tempo.
Questo provvedimento “dovrebbe” impedire la circolazione delle autovetture diesel e benzina euro 0, euro 1 ed euro 2 e dei camion euro 0 e euro 2 diesel, aggiungendosi alle limitazioni d’ uso dei caminetti già in vigore fino al 31 Marzo.
Il “dovrebbe” è d’ obbligo perché se una regola non viene controllata di fatto non proibisce niente.
Quanti sono i servizi predisposti che si occupano di far rispettare questa ordinanza posta a salvaguardia della salute dei cittadini? Noi non ci azzardiamo nemmeno a chiederlo perché immaginiamo che non ci verrebbe data risposta, però non possiamo fare a meno di notare che di questo divieto non c’è una evidente pubblicità sulle strade, nè tantomeno una evidente attività di Polizia volta a controllarne il rispetto. Resta il fatto che dai dati Arpat si vede chiaramente che alla centralina di S.Micheletto il 25 Gennaio il PM 10 era a 65 e che aveva registrato sette superamenti nel 2022, mentre a San Concordio era 60 con 5 superamenti all’ attivo nell’ anno appena iniziato (si ricorda che il limite massimo del PM 10 è 50) e che le prospettive non sono allettanti.
Ben vengano nuovi strumenti che, se mai si concretizzassero, diventerebbero efficaci soltanto nel 2030, magari nel frattempo non sarebbe male mettere in atto in maniera più efficace le misure vigenti che ci sono già, per evitare di pensare che oltre al verde smeraldo, al verde pisello e al verde bottiglia si è creato un altro colore: il “verde elettorale”.
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