mercoledì 9 marzo 2022

Non sappiamo ancora chi abbia comprato parte della manifattura

 

Ci stiamo avvicinando al 25 Dicembre. Non sarà soltanto Natale, sarà anche un mese da quell’ asta frettolosa con la quale è stato alienato il palazzo principale della Ex Manifattura.

Vale la pena ricordare che il bando d’ asta di questo bene era molto stringato, vi si elencava la superficie di 6.223  mq, il volume di 25.368 mc e  il modico prezzo a base d’ asta di 1,5 milioni che poi è un importo minore di quello necessario per acquistare il monastero di Vicopelago destinato a dotare  la cittadinanza di “ben”  10/12 miniappartamenti per famiglie disagiate e un piccolo co housing  per anziani, con tutti i se e con tutti i ma che tale operazione comporta.

Nessun diritto di passo o linee guida previsti  nel bando da parte del  Comune per la cessione dell’ immobile, se non il richiamo alla prescrizioni adottate dalla Soprintendenza, in assenza delle quali ci saremmo trovati l’ ennesimo centro commerciale sotto casa.

A distanza di quasi un mese da questa asta, a parer nostro scellerata, tuttora non sappiamo chi l’ ha acquistata e che cosa intende farci.

L’ amministrazione in carica, in virtù del mandato elettorale ricevuto dagli elettori, nel quale peraltro niente si diceva a proposito della Ex Manifattura, ritiene di poter gestire i beni comunali come fossero oggetti  di famiglia, non degnandosi nemmeno di informare i suoi sudditi, pardon cittadini, di quello che succederà al bene dopo tale incomprensibile  decisione.

Era già da un po' di tempo che non avevamo modo di assistere ad una tale forma di espressione dispotica del potere. Pensavamo che dopo la inutile passerella sul fiume e l’ ancora più inutile Planetarium all’ Acquedotto, il compito di  amministrare la città  si articolasse in una logica di minimo buon senso e di discussione con la cittadinanza.

Discussione che non si è mai verificata nemmeno dopo che i gruppi spontanei di cittadini hanno fatto notare al Sindaco il rischio di un danno erariale che poi lo stesso ha condiviso mandando a monte il progetto Coima/FCRL.

Una mancata discussione, nonostante le 1.400 firme raccolte fra i cittadini, giustificata dal bisogno di operare nel bene del popolo che ha conferito il mandato elettorale, quasi come se la scheda elettorale fosse una delega in bianco.

Ci ricorda quel concetto politico  dell’ inizio del novecento :  Un popolo, Uno stato, Una Guida.  Scritto in tedesco avrebbe un carattere sinistro mentre, se   riferito alla attuale realtà cittadina lucchese, pare soltanto tragicomico.

Quanto dovranno ancora aspettare i cittadini per sapere chi ha comprato lo stabile principale della Ex Manifattura e che cosa intende farci?

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