mercoledì 27 aprile 2016

Attività in deroga


L’ autorizzazione in deroga ai limiti acustici è un provvedimento che consente di superare i limiti massimi previsti dalla normativa acustica durante il corso di eventi o manifestazioni. La gestione di questo strumento risulta esaurientemente codificata dalla normativa nazionale e da quella regionale e siccome queste deroghe comportano una compressione di diritti a chi risiede nella zona interessata (perché sarà chiamato a sopportare un inquinamento acustico maggiore di quello normalmente consentito), il legislatore ha previsto che il Comune deve indicare tutte le autorizzazioni in deroga in un apposito elenco pubblicato sul sito web del Comune, affinché questo possa essere facilmente consultato nell’ ottica di quel “ controllo sociale” previsto dalla legge.
Fino a pochi mesi fa era possibile scaricare on line la documentazione relativa a ciascuna deroga rendendo possibile la comprensione dei limiti e degli orari concessi, nonché le varie prescrizioni impartite.
Da poco tempo invece l’ Amministrazione Comunale, nonostante si tratti di eventi pubblici, ha proibito la visualizzazione online, obbligando chi ne è interessato ad andare all’ Urp e fare richiesta della documentazione, la quale verrà fornita in cartaceo (a spese del richiedente) ed entro 30 giorni dalla richiesta.
Il problema è che molto spesso le autorizzazioni vengono rilasciate due giorni prima della manifestazione, oppure magari anche il giorno stesso dell’ inizio di questa ed inoltre, a volte, l’aggiornamento dell’ elenco online non viene effettuato in tempo reale.
Da questo ne deriva che è praticamente impossibile ricevere la documentazione prima che la manifestazione abbia inizio. Il cittadino che si è visto comprimere i propri diritti per legge, non può utilizzare quel controllo sociale, che peraltro la stessa legge gli garantirebbe, in quanto molto spesso riuscirà a conoscere gli orari, i limiti e le prescrizioni previste per la manifestazione soltanto quando questa sarà ormai conclusa.
Per questi motivi abbiamo richiesto alla Regione Toscana di richiamare il Comune di Lucca al rispetto della trasparenza prevista dall’ art 16 Legge Regionale 2/2014 consentendo ai cittadini un accesso puntuale e tempestivo.
Un problema di trasparenza che fa il paio con “ l’ oscuramento” delle delibere che sarà oggetto del Consiglio Comunale convocato per il l 28 Aprile a seguito della richiesta formulata da 9 consiglieri comunali e da ben 22 associazioni.
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martedì 12 aprile 2016

Attività commerciali nel CS


Siamo sicuri che sono i parcheggi ed i varchi telematici (che peraltro chiudono al traffico soltanto una piccolissima zona di 800 per 600 metri), le cause del declino del commercio nel Centro Storico?
Ci domandiamo: se per ipotesi in Piazza san Michele ci fosse un parcheggio gratuito multipiano da 10.000 posti, i lucchesi verrebbero in centro a fare la spesa, a comprare un televisore, oppure degli indumenti sportivi, oppure marche di abbigliamento che in periferia si trovano a prezzo minore o magari articoli che su internet costano la metà?
E’ comprensibile che qualcuno, magari impegnato nel settore della ristorazione, soprattutto notturna, difenda l’ indifendibile per compiacere i suoi clienti ed i suoi affari, però a certi livelli la discussione dovrebbe farsi seria.
Lucca città non sarà mai più quella di una volta quando la gente veniva da Castelnuovo Garfagnana o da Piazza al Serchio per comprare quello che non riusciva a trovare in negozi più vicini.
E’ inutile continuare a vivere un Amarcord che non ha ragione di esistere e che è soltanto un mondo dei sogni molto distante dalla realtà. Chi lo fa aiuta soltanto il commercio delle città vicine dove i commercianti fanno il loro lavoro , dove le amministrazioni ospitano centri commerciali di richiamo in periferia e grandi negozi di marchi famosi in centro, dove i centri storici sono resi più vivibili da ordinanze anti bivacchi e anti ubriachi e dove la residenza non deve essere costretta a fuggire a causa delle condizioni di invivibilità
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venerdì 8 aprile 2016

Movida ed esposti


L’ esposto di commercianti e residenti di Piazza XX Settembre? Solo l’ ultimo di un lungo elenco
Zone come: Portone dei Borghi, Piazza dell’ Anfiteatro, Piazza San Frediano, Via Fillungo, Piazza S. Alessandro, Piazza San Michele, Via Calderia, Via S.Giorgio, Corso Garibaldi sono interessate, o forse meglio dire, deturpate dagli effetti collaterali della cosidetta “Movida” .
La possibilità di utilizzare le strade e le piazze come aree di somministrazione, senza limite alcuno, è una pratica incivile che contravviene le disposizioni vigenti, deturpa la zona dove si trova il locale ed in molti casi rende impossibile il riposo notturno di chi ci vive. Il fatto che un locale di 2 metri per 3 somministri bevande ad una esagerata moltitudine di persone rende insufficiente il piccolo servizio igienico di cui dispone (se ne dispone) e fa si che tutta la zona circostante diventi una latrina. Se a questo si unisce che gran parte delle bevande sono di natura alcolica e che vengono somministrate senza alcun controllo (contravvenendo alle disposizioni del Codice Penale) ne consegue quello che è sotto gli occhi di tutti: Lucca è diventata una grande e rumorosa latrina.
Questo è quello che abbiamo cercato di far capire all’ Assessore Raspini durante i numerosi ed infruttuosi colloqui che abbiamo avuto con lui, nel corso dei quali abbiamo fornito una consistente documentazione relativa a come altre città affrontano questi problemi.
La soluzione è solo una: dopo le 21 non si devono servire bevande (alcoliche o analcoliche) da essere consumate al di fuori dell’ area di somministrazione del locale e deve essere impedito il bivacco sulla pubblica via ai sensi del vigente Regolamento di Polizia Urbana.
Solo in tal modo si può realizzare quella civile convivenza necessaria affinchè l’ industria del divertimento possa convivere con i residenti in un contesto di civiltà.
Abbiamo provato innumerevoli volte ad esporre questi concetti all’ Assessore Raspini senza mai riuscire ad ottenere alcun risultato.
Dobbiamo rassegnarci a vivere nel degrado e nell’ inciviltà, ponendo a carico dei cittadini il costo della riparazione dei danni provocati dai vandali ubriachi, almeno fino alla scadenza di questo mandato elettorale mentre, nel frattempo, ci auguriamo che la Prefettura voglia intervenire, per quanto di sua competenza, al fine di alleviare i problemi di una situazione che altrimenti è destinata a peggiorare giorno dopo giorno.

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