mercoledì 29 agosto 2018

notte bianca fai da te

Ma quante Notti Bianche ci sono state il 25 Agosto?
Sembra una domanda peregrina mente invece è proprio reale.
Come mai oltre alla Notte Bianca affidata all’ Ascom, patrocinata dal Comune con il sostegno di decine di migliaia di euro della cittadinanza fra contributi in denaro e servizi,  è stato autorizzato un evento parallelo che di fatto si è inserito alla chetichella nella manifestazione,  senza pagare contributi all’ Ascom e senza realizzare quelle misure di sicurezza che il numero dei partecipanti avrebbe richiesto? Perché nonostante l’  esagerato numero di partecipanti a questo evento lo stesso non era evidenziato nel pieghevole Notte Bianca pubblicato sul sito del Comune di Lucca?
Questi locali, con poche decine di euro, hanno fatto la domanda di autorizzazione in deroga semplificata, evitando di pagare le centinaia di euro che Ascom ha richiesto ai pubblici esercizi  partecipanti all’ iniziativa. Non  hanno speso niente per  misure di sicurezza nonostante i partecipanti al loro evento fossero stati ben di più  dei 200 previsti nella Circolare Ministeriale Gabrielli.
A questo punto alcune domande nascono spontanee.
Come ha fatto il Comune a dar loro la autorizzazione al superamento dei limiti acustici in contemporanea alla Notte Bianca?
Come mai nessuno si è  preoccupato di porsi la domanda se c’era  bisogno della licenza di Polizia Amministrativa visto e considerato il prevedibile enorme afflusso di persone?
L’ Ascom rappresenta davvero il tessuto commerciale della città, oppure rappresenta solo qualche operatore in particolare, visto che altri  operatori commerciali agiscono in proprio ignorandola?
Qualcuno, in  Comune  o in Prefettura,  accerterà la legittimità o meno dell’  accaduto?
Quanti Notti Bianche “fai da te” ci saranno nel 2019 due, tre o forse quattro?
Qualcuno ci penserà al rispetto delle misure di sicurezza?
Domande che deve porsi in primis il Consigliere Comunale Torrini se vuole veramente  far spendere di meno ai commercianti del Centro Storico seguendo il motto “pagare meno pagare tutti”, invece di impantanarsi in piani di chiusura al traffico per i quali non dispone delle competenze necessarie.
http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

risposta al consigliere torrini


Ci pare veramente bizzarra la richiesta formulata  dal Consigliere Enrico Torrini di Siamo Lucca  all’  Amministrazione Comunale che dice testualmente:
"Al fine di far risparmiare i commercianti, che subiscono un esborso enorme per fare la notte bianca, chiedo se sono state prese in considerazione le modifiche apportate dalla direttiva Gabrielli con circolare del 18 luglio 2018 da parte del Ministero dell'Interno.  E soprattutto se in occasione della manifestazione sarà deliberata ordinanza di chiusura traffico all'interno della perimetria urbana, salvo i mezzi di soccorso. Questo farebbe risparmiare molto ai commercianti in materia di sicurezza"
Secondo Enrico Torrini di Siamo Lucca  i residenti, quella  notte,  non dovrebbero avere facoltà  di arrivare nei paraggi di casa (nemmeno gli invalidi) e lasciare la macchina fuori dalle Mura (ma dove?) per far spendere di meno ai poveri commercianti. Premesso che la Notte Bianca in realtà  sembra una sagra dell’  alcool e che,  visto la disaffezione dimostrata  dagli esercenti, viene fatta su pressione di 20 locali che in quella notte guadagnano decine di migliaia di euro, ci domandiamo se Torrini dispone di una adeguata  preparazione in materia  per lanciarsi in proposte così ardite. Una domanda che ci siamo già  posti in occasione del Nuovo regolamento di Polizia Municipale al cui iter Enrico Torrini di Siamo Lucca ha partecipato dall’  inizio alla fine, prima come membro di commissione e poi come consigliere,  salvo poi affermare il giorno dopo il varo che lo stesso non era fatto bene.

nuovo regolamento di polizia urbana


Lo chiamavano regolamento.  Sembra il titolo di un film di Sergio Leone, mentre invece è una amara constatazione.
Il  precedente Regolamento di Polizia Urbana era del 1943 e per questo motivo l’  Amministrazione ha avvertito il bisogno di cambiarlo. Sono stati tolti gli articoli relativi a pratiche desuete come ad esempio quelle relativi alle ferrature dei cavalli, sono stati tolti gli articoli che dal 43 ad oggi sono stati inglobati nei regolamenti vari (decoro, suolo pubblico). Un bisogno peraltro “non necessario”  perché comunque  non si ferrano più  i cavalli per la strada e poi perché gli articoli inglobati negli altri regolamenti erano già  stati abrogati durante il loro varo.
Andando a vedere i cambiamenti che  sono stati apportati vengono fuori delle situazioni che mal si adattano ad una città d’  arte come Lucca, come amava definirsi prima che questa Amministrazione iniziasse la sua  trasformazione  in una Gardaland per turismo di massa.
Adesso si possono esporre le merci anche sulle soglie dei negozi (niente di male beninteso, nei paesi orientali e dell’ Africa  lo fanno da sempre), volendo si può  organizzare un torneo di briscola sulle scalinate e sui basamenti dei monumenti , mentre per i più giovani perché  non valutare un torneo di calcetto fra amici in piazza, oppure se magari piove sotto il loggiato di San Martino?
Poi, dopo tanta attività  fisica, perché  non concedersi un meritato riposo sulle soglie del palazzo più  vicino e magari, se la stanchezza è tanta, anche una dormitina? Un episodio come il seguente  non è più  sanzionabile perché  le soglie non sono più tutelate in quanto  l’ articolo di riferimento vale solo per le aree pubbliche.
  
Tuttavia  la perla del cosiddetto nuovo regolamento è la proibizione di dormire e bivaccare solo ed esclusivamente se si stende una coperta per terra. Da ora in poi il turista che si porta il panino da casa può tranquillamente sedersi dovunque,  ai lati delle strade, sui monumenti e anche sulle soglie dei palazzi, magari  impedendo il passo ai residenti, poi magari può farsi una pennichella, usando l’ accorgimento  di non stendere la coperta per terra.

Un bel regalo per i barini di mezzo metro quadro che sfruttano la strada per la loro attività di somministrazione,  con i loro clienti  a vociare sotto le finestre fino alle prime luci dell’  alba e a urinare nei vicoli circostanti,   pagando la Tari  solo sulla superfice interna  e lasciando così  il grosso del costo di smaltimento dei loro rifiuti a carico della collettività.
Che dire poi della proibizione di bere alcoolici nelle aree verdi e consentirla sulle piazze?  In pratica è vietato bere un Campari sul Parco Fluviale, mentre è consentito scolarsi un fiasco di vino sul sagrato di San Michele.
Ma non sarebbe stato meglio lasciare il regolamento del 43 così  come era? Bastava togliere i riferimenti ai cavalli, poi, proprio per essere zelanti, togliere gli articoli che peraltro erano già  stati abrogati  e rimpiazzare la dicitura Podesta’ con Assessore Raspini,  giusto per renderlo più  attuale allo schema amministrativo.
Il Regolamento del 1943, con queste piccole modifiche, sarebbe stato un regolamento ben più  moderno e ben più  civile di quello appena promulgato.