Lo chiamavano regolamento.
Sembra il titolo di un film di Sergio Leone, mentre invece è una amara
constatazione.
Il precedente
Regolamento di Polizia Urbana era del 1943 e per questo motivo l’ Amministrazione ha avvertito il bisogno di
cambiarlo. Sono stati tolti gli articoli relativi a pratiche desuete come ad
esempio quelle relativi alle ferrature dei cavalli, sono stati tolti gli
articoli che dal 43 ad oggi sono stati inglobati nei regolamenti vari (decoro,
suolo pubblico). Un bisogno peraltro “non necessario” perché comunque non si ferrano più i cavalli per la strada e poi perché gli
articoli inglobati negli altri regolamenti erano già stati abrogati durante il loro varo.
Andando a vedere i cambiamenti che sono stati apportati vengono fuori delle
situazioni che mal si adattano ad una città d’
arte come Lucca, come amava definirsi prima che questa Amministrazione
iniziasse la sua trasformazione in una Gardaland per turismo di massa.
Adesso si possono esporre le merci anche sulle soglie dei
negozi (niente di male beninteso, nei paesi orientali e dell’ Africa lo fanno da sempre), volendo si può organizzare un torneo di briscola sulle
scalinate e sui basamenti dei monumenti , mentre per i più giovani perché non valutare un torneo di calcetto fra amici
in piazza, oppure se magari piove sotto il loggiato di San Martino?
Poi, dopo tanta attività
fisica, perché non concedersi un
meritato riposo sulle soglie del palazzo più
vicino e magari, se la stanchezza è tanta, anche una dormitina? Un
episodio come il seguente non è più sanzionabile perché le soglie non sono più tutelate in
quanto l’ articolo di riferimento vale
solo per le aree pubbliche.
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Tuttavia la perla del
cosiddetto nuovo regolamento è la proibizione di dormire e bivaccare solo ed
esclusivamente se si stende una coperta per terra. Da ora in poi il turista che
si porta il panino da casa può tranquillamente sedersi dovunque, ai lati delle strade, sui monumenti e anche
sulle soglie dei palazzi, magari
impedendo il passo ai residenti, poi magari può farsi una pennichella,
usando l’ accorgimento di non stendere
la coperta per terra.
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Un bel regalo per i barini di mezzo metro quadro che
sfruttano la strada per la loro attività di somministrazione, con i loro clienti a vociare sotto le finestre fino alle prime
luci dell’ alba e a urinare nei vicoli
circostanti, pagando la Tari solo sulla superfice interna e lasciando così il grosso del costo di smaltimento dei loro
rifiuti a carico della collettività.
Che dire poi della proibizione di bere alcoolici nelle aree
verdi e consentirla sulle piazze? In
pratica è vietato bere un Campari sul Parco Fluviale, mentre è consentito
scolarsi un fiasco di vino sul sagrato di San Michele.
Ma non sarebbe stato meglio lasciare il regolamento del 43 così come era? Bastava togliere i riferimenti ai cavalli, poi, proprio per essere zelanti, togliere gli articoli che peraltro erano già stati abrogati e rimpiazzare la dicitura Podesta’ con Assessore Raspini, giusto per renderlo più attuale allo schema amministrativo.
Ma non sarebbe stato meglio lasciare il regolamento del 43 così come era? Bastava togliere i riferimenti ai cavalli, poi, proprio per essere zelanti, togliere gli articoli che peraltro erano già stati abrogati e rimpiazzare la dicitura Podesta’ con Assessore Raspini, giusto per renderlo più attuale allo schema amministrativo.
Il Regolamento del 1943, con queste piccole modifiche,
sarebbe stato un regolamento ben più
moderno e ben più civile di
quello appena promulgato.
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