domenica 27 maggio 2018

a quando un'assemblea pubblica sul tema dei rifiuti?


Nel 2017 in Toscana ci sono stati 46,3 milioni di turisti che hanno alloggiato in strutture ufficiali, 48 milioni in alloggi non ufficiali, 3,9 milioni in strutture ricettive inadempienti l’obbligo di comunicazione delle  presenze.
I numeri del turismo nella nostra regione sono consistenti ed in continuo aumento così come quelli di Lucca. Non è dato di sapere quanti di questi turisti hanno alloggiato a Lucca in strutture ufficiali e “non ufficiali” , ma sicuramente sono stati molti, così come molte sono state le tonnellate di rifiuti che hanno lasciato.
Cosa fanno i turisti quando lasciano l’  appartamento? Pianificano il rientro a casa sulla base del calendario di Sistema Ambiente, oppure useranno la tessera elettronica del proprietario di casa per il conferimento nelle isole ecologiche. Ma se l’  attività  è  “non ufficiale” e magari l’  appartamento risulta sfitto e quindi per di più  esente da Tari, la tesserina elettronica non potrà  esistere.
Se poi la tesserina esistesse il proprietario che magari risulta residente in periferia non si fiderà a cederla per paura che il suo utilizzo riveli la sua vera   attività  di affittacamere.
A proposito si è mai fatto un censimento degli appartamenti che risultano sfitti nel Centro Storico e quindi esenti Tari? Si è mai fatta una verifica reale dei B&B ufficiali e di quelli non ufficiali consultando i siti specializzati per l’ affitto?
Sarebbe veramente interessante e potrebbe fornire risultati clamorosi. Anche in tema di tassa di soggiorno.
Il porta a porta di prima funzionava sicuramente meglio, c’  erano più  ritiri e quindi sia i residenti che i  turisti avevano più  facilità  di conferimento. Adesso nonostante gli aumenti consistenti di tariffa il servizio è peggiorato e i ritiri si sono rarefatti.
In una situazione del genere pensare di risolvere il problema dei rifiuti mettendo i cassonetti e buttando alle ortiche milioni di  investimento nel porta a porta  non ci sembra molto indovinato. Se non altro prima di aver reso il porta a porta veramente efficace ed efficiente e per far questo il modo ci sarebbe.
Il progetto dei cassonetti riguarda  soltanto le utenze domestiche e non le attività  commerciali,  le quali continueranno a lasciare i rifiuti (anche quelli organici) fuori dal locale per tutta la notte, con la relativa puzza e il conseguente richiamo per gli animali, ciò nonostante il fatto che  il conferimento dovrebbe avvenire fra le 6 e le 9,30. Non è bello vedere i sacchetti della spazzatura durante il giorno,  ma  nemmeno  i bidoni che pullulano e “odorano” per le strade. Per questo problema è previsto di fare qualcosa?
A Viareggio il Sindaco Del Ghingaro che in tema di rifiuti non ha niente da imparare sta togliendo gli ultimi cassonetti che restavano (quelli del quartiere Darsena) per passare tutto al porta a porta. Forse noi ci crediamo più  intelligenti?
Se poi anche i bidoncini non dovessero funzionare  per via dei turisti che non hanno la tessera magnetica o perché  si riempiono subito  che farà  l’  Amministrazione?  Toglierà  anche i bidoncini? A quel punto l’  unica alternativa sarà quella di organizzare dei pulman giornalieri che i residenti lucchesi dovranno utilizzare per andare a portare il loro sacco dei rifiuti direttamente alla discarica di Pioppogatto?
Come si chiamerà  questo servizio? Invece di “Porta a Porta”  sarebbe più  indicato definirlo “Porto e Porto”.
Non sarebbe il caso di fare una assemblea pubblica? Tutti i precedenti assessori che si sono occupati di rifiuti hanno sempre organizzato un incontro pubblico per presentare i nuovi cambianti nella raccolta rifiuti. Non sarebbe il caso di fare lo stesso?


aumento organico vigili nel periodo estivo


A Forte dei Marmi entreranno in servizio come rinforzo per l’  estate 20 Vigili Urbani mentre 16 faranno lo stesso a Firenze.
Quello che è stupefacente è che questo “ rinforzo”  viene pagato da Albergatori, commercianti, artigiani ecc. che hanno contribuito volentieri a questo progetto di sicurezza urbana.
Quello che è  altrettanto stupefacente è che la raccolta fondi è  stata promossa dal Comune.
In pratica l’  Amministrazione promuove una iniziativa di sicurezza urbana e gli operatori commerciali vi aderiscono con entusiasmo e con i soldi.
Veramente una bella iniziativa, peccato che qui da noi invece i residenti devono lottare per evitare che alle 3 di notte ci sia gente che bivacca sotto le finestre di casa attirandosi con ciò  le ire delle potenti associazioni di categoria.

cassonetti con chiave elettronica


Alla luce degli ultimi sviluppi, crediamo fermamente che qualsiasi ulteriore iniziativa riguardo alla raccolta differenziata debba essere attentamente valutata.
Dal cassonetto siamo passati al porta a porta perché, almeno si diceva,  veniva garantita una migliore qualità  del rifiuto.
Alla luce di queste considerazioni Sistema Ambiente ha assunto diverse decine di persone e ciò  ha provocato un aumento della tariffa del 5% annuale.
Adesso,  sembra che la qualità della differenziata con il porta a porta sia inferiore a quella delle isole a scomparsa e quindi le precedenti valutazioni sembrerebbe fossero sbagliate.
Inoltre il problema principale consiste nel fatto che ci sono sacchetti dei rifiuti abbandonati a filo strada ed invece di domandarsi il perché  questo accade e cercare di risolvere il problema, si preferisce buttare tutto alle ortiche e ritornare  ai cassonetti.
In tutto il mondo la raccolta dei rifiuti viene effettuata la sera dopo cena, mentre a Lucca si pagano degli operatori che girano a vuoto per il centro storico alle 6 di mattina alla vana ricerca di sacchetti che verranno conferiti soltanto dopo le 8.
Abbiamo chiesto diverse volte di utilizzare queste due ore improduttive e  fare una raccolta serale  che comprendesse anche i rifiuti dei ristoranti evitando così di lasciare bidoni e sacchi dell’  immondizia a filo strada per tutta la notte alla merce degli animali.
Abbiamo chiesto di mettere dei diaframmi nei mezzi di raccolta per poter raccogliere almeno due tipologie di rifiuti per ogni viaggio.  In tal modo si sarebbe raddoppiata la frequenza e quindi la qualità del servizio.
Niente di tutto questo è  stato fatto.
Adesso ci troviamo una azienda con molti più dipendenti di prima, assunti per una finalità  che non esiste più e i cui stipendi vengono comunque messi a carico della collettività.
Chi vive davvero in centro storico si rende conto che, nonostante i vari proclami, la popolazione residente del centro storico è calata enormemente a causa dei disagi che vengono incontrati quotidianamente e per questo motivo gli appartamenti vengono affittati ai turisti.
Come mai nessuno si è  mai preoccupato di valutare questo aspetto? 
Dove li devono mettere i rifiuti i turisti? Chi glielo spiega un calendario di raccolta che chiamare complicato è un eufemismo?
Come possono questi turisti capire che oggi ad esempio c’è l’ organico e domani il multimateriale se chi gli ha affittato l’  appartamento non li informa?
Visto che tanto i controlli sono pressochè  zero e che figuriamoci se il ridotto organico di Vigili si può  permettere di fare queste “indagini”,  per quale motivo il proprietario  che affitta al nero e che magari vive in campagna dovrebbe preoccuparsi più di tanto?
Se così fosse come si può  pensare che ritornare a cassonetti che si aprono con la chiave elettronica sia la soluzione giusta? Il turista che non ha la chiave lascerà comunque il rifiuto fuori della porta o al massimo fuori del cassonetto.
E la Soprintendenza? Non ha niente da ridire per 50 cassonetti sistemati a giro per il centro storico?
E poi se sono poco capienti cosa succederà  quando sono pieni? Quando i turisti si accorgeranno che non li possono aprire che ci faranno con i rifiuti? Ci saranno le montagne di sacchetti fuori dai cassonetti?
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giovedì 17 maggio 2018

nuovo regolamento di polizia urbana



La montagna ha partorito il topolino. Il nuovo regolamento di Polizia Urbana è  di fatto uguale a quello del 1943 eccetto pochi punti ormai desueti che riguardavano la ferratura dei cavalli o simili.
Sia nel regolamento vecchio che in quello nuovo si prevede la sanzione per gli schiamazzi con la differenza che nel 43 non c’  erano decine e decine di locali pubblici aperti fino alle prime ore del mattino e nemmeno c’  erano le migliaia di giovani  atti a “socializzare”  sulla pubblica via fino all’  alba urlando e bevendo alcoolici di ogni tipo.
Nel 43  i giovani non avevano i soldi e il tempo per “socializzare”   per le strade tutta la notte, mentre invece adesso si e quindi un regolamento identico che affronta due problematiche completamente diverse diventa inappropriato.
Decisamente  insufficiente la misura per la quale la musica non può  uscire dai locali dopo la mezzanotte mentre viene consentito gli avventori possono discutere animatamente fino all’  alba fuori dal medesimo locale. Oltretutto ci aspettiamo che questo orario diventerà  oggetto di discussione da parte del solito consigliere che risiede sulle tranquille colline lucchesi o del capannorese propenso a difendere gli interessi del suo feudo elettorale.
Sicuramente l’  accordo con un tecnico acustico per rilevare le situazioni più  degradate potrà  rivelarsi utile, soprattutto in sede di ricorso al Giudice, ma non sarà  mai risolutivo. L’ unica soluzione per risolvere efficacemente il problema è quello di fare come in tante città  italiane tipo Modena, Torino ecc. dove, dopo le 21,  consentono la somministrazione solo all’  interno del locale o al massimo nei dehors. Quindi locali aperti fino a tardi, ma che tengono gli avventori all’  interno e ne rispondono personalmente. Se poi qualcuno vuol farsi il locale con tavoli all’  esterno fino alle 6 del mattino allora dovrebbe trasferirsi   al di fuori delle Mura in zone dove non ci sono residenti. A questo proposito si deve rilevare che la zona del cimitero offre tuttora alcune possibilità.
Fino a che il regolamento di Polizia Urbana non prevederà  questi obblighi non si risolverà  il problema e continueremo ad avere i problemi degli schiamazzi e dei vicoli usati come vespasiani.
Le frasi rituali  del tipo :  “dobbiamo decidere che tipo di città  vogliamo realizzare”  ci fanno sorridere. La frase è  inappropriata. Se si dice che Lucca è  città è già  implicito  che si devono seguire le leggi nazionali fatte per le città, le quali consentono  ai cittadini di dormire visto che il sonno è  bisogno primario. Gli amministratori italiani non possono pensare di essere dei sovrani mediorientali che hanno diritto di vita e di morte sul loro territorio e quindi, per esempio, decidere che fare baldoria sulla pubblica via  è cosa buona e giusta in barba a qualsiasi legge.
Non è  vero che i tedeschi sono più  disciplinati degli italiani, non è  un fatto di cromosomi, è  un fatto di regolamenti e di amministratori. In Germania i regolamenti sono effettivamente imparziali come peraltro dovrebbero essere anche in Italia (art 97 della Costituzione) e vengono fatti rispettare severamente. Se gli assessori lucchesi emigrassero a Dusseldorf portandoci i nostri regolamenti e la loro gestione, quella civilissima città diventerebbe come Napoli nell’  arco di 6 mesi.
Comunque al di la di fare o no i  regolamenti poi si pone il problema della loro attuazione. Un organico di 75 Vigili Urbani è sicuramente insufficiente per Lucca. Che i Vigili rappresentino  un costo è  vero però  è  altrettanto vero che nel 2009 l’  organico era di 92 unità e il Comune di Lucca non è  mai fallito per questi costi. I Vigili, prima di questa amministrazione  c’  erano, mentre adesso no.
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mercoledì 2 maggio 2018

appello a due assessori del segretario pd centro storico Panchieri


L’ appello del segretario del Circolo PD Centro Storico Roberto Panchieri agli Assessori che sovrintendono la Polizia Municipale  e le attività  produttive ci ha stupito.
I fatti: l’  Assessore Mercanti, dopo 10 anni,  aumenta la Cosap  per i locali del “salotto buono”, per intenderci quello dove il Comune spende centinaia di migliaia di euro l’ anno per patrocinare attività  che attraggono visitatori,  i quali sono poi destinati a diventare clienti dei bar di quella zona, ritenendo che  il suolo pubblico di Piazza Grande dovrebbe costare un po' di più di  quello che paga un bar di Santa Maria del Giudice. Si tratta di tavoli che sono di fatto una miniera d’  oro. Allo stesso tempo I  Vigili Urbani applicano il, a nostro avviso permissivo, Regolamento del Decoro Urbano ai locali  che lo contravvengono e tutto ciò sembra per Panchieri un fatto talmente grave da sollecitare il “dialogo”  da parte dell’ Assessore.
Premesso che il regolamento è, a nostro avviso,  insufficiente e non tutela il centro storico  per diversi motivi, permettendo che lo stesso si sia trasformato in  una kasbah di basso livello dove  molti fanno come gli pare, dobbiamo ricordare che la bozza dello stesso  venne diligentemente trasmessa dall’ allora Assessora Pierotti a tutti le associazioni (perfino a noi che provvedemmo a fare le nostre osservazioni il 7 Aprile 2015) e quindi ci risulta difficile capire cosa abbia da ridire Panchieri visto che le regole le ha fatte il suo partito e che cosa abbia  da ridire Ascom che ha avuto modo di studiare  la bozza anni prima che il regolamento venisse varato ed entrasse in funzione  (1 Gennaio 2018)
Cosa intende dire Panchieri quando invita gli Assessori a tornare a parlare con le associazioni dei commercianti?  E’  forse un invito a violare il Regolamento approvato dalla “sua” Giunta chiedendo ai Vigili di chiudere entrambi gli occhi?
Ci risulta poi difficile comprendere cosa intenda Panchieri quando si riferisce a calmierare i prezzi degli affitti. Ma come?  Proprio il suo partito ha affondato Lucca Port perché  antiliberale e adesso lui  pensa a realizzare la “dittatura degli affitti”.
Magari se Panchieri volesse dedicarsi ai problemi veri della città  noi potremmo collaborare portandolo a conoscenza delle vere condizioni di disagio del Centro Storico che si sono verificate durante le ultime due amministrazioni, come ad esempio le molte zone che sono diventate invivibili per la presenza dei locali notturni, ai quali viene concesso di fare baccano fino alle prime ore dell’  alba e di trasformare tutto il Centro Storico in una enorme latrina, dove chi osa lamentarsi perché  gli orinano alla porta di casa riceve dei pugni che lo lasciano per terra mezzo morto come appena accaduto. Oppure al fatto che Lucca è  senza controllo perché con l’ organico attuale  i Vigili Urbani sono scesi a 75 unità che sono sicuramente insufficienti e che non possono così  contrastare i parcheggi selvaggi sugli spalti o davanti alle porte, figuriamoci poi se possono soddisfare le richieste di intervento.
Quest’  anno l’  ordinanza antimovida non  ci sarà e figuriamoci cosa succederà  con un organico che non consentirà nemmeno la presenza di una pattuglia durante le ore notturne. Per Panchieri questi non sono problemi? Se si rende conto che lo sono noi potremmo aiutarlo in questo senso,  in al caso richiederà  l’  intervento degli Assessori anche se non riguardano i commercianti ma soltanto i “semplici” cittadini ?
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movida a Cagliari comune a rischio maxi risarcimento

Movida e baccano notturno a Cagliari: Comune rischia maxi-risarcimento - Casteddu On line

Baccano tra Marina e Stampace. Ora il Comune di Cagliari rischia il maxi-risarcimento. L’allarme al Comune dopo una sentenza del Tribunale di Brescia che ha fatto scattare per l’amministrazione comunale della città lombarda una sanzione da 50 mila euro dopo una denuncia da parte di due coniugi avviliti dopo anni di baccano notturno a causa della movida.
E ora potrebbe toccare a Cagliari. Perché anche in città c’è stato un pronunciamento: il Comune di Cagliari  è già stato condannato in primo grado nel 2014 per inquinamento acustico e ambientale e il secondo grado potrebbe confermare la sentenza, anche sulla scia di quanto accaduto a Brescia.
Il caso è stato sollevato in aula da due interrogazioni dei consiglieri cagliaritani del Movimento 5 Stelle Maria Antonietta Martinez e Pino Calledda. La Martinez mette a fuoco il giallo del Piano  acustico comunale in vigore dal maggio 2016, ma ami applicato. E l’inquinamento acustico sarebbe una diretta conseguenza della mancata applicazione del piano. E c’è poi il giallo del piano di Risanamento acustico. I documenti sono stati consegnati dalla società Vdp di Roma a giugno e i contenuti generali sono stati presentati solo alla commissione Urbanistica ad agosto e la settimana scorsa. Ma le carte sono ancora un mistero. “Il Comune di Cagliari potrebbe essere condannato da un Tribunale a risarcire economicamente i cittadini che abbiano fatto ricorso”, accusa la Martinez, “e questo potrebbe pesare sulle casse pubbliche comunali, considerato che sono centinaia in città le famiglie che subiscono i danni e la violenza dell’inquinamento acustico, come ampiamente provato da piano acustico comunale che ha certificato condizioni di criticità in altri 7 quartieri (Is Mirrionis-Santa Gilla-Cep, Quartiere Europeo e Genneruxi) oltre a quelli di Marina  Stampace.
Martinez chiede l’applicazione del piano acustico comunale e chiede all’amministrazione di svelare i piani di risanamento acustico di Marina e Stampace mai portati in consiglio comunale “a 5 mesi dalla consegna nonostante i 5 mesi assegnati alla società per la redazione”.
Ultima modifica: 27 novembre 2017