giovedì 26 gennaio 2017

Summer Festival e spalti


o scempio dell’ Ex campo Balilla è vergognoso per tre motivi. Il primo perché la Soprintendenza non pare preoccuparsi troppo del fatto che il progetto di recupero di questa parte degli spalti è fermo da anni, dimenticando il fatto che lo smantellamento del campo sportivo venne realizzato con urgenza proprio per riportare il fosso in mezzo al prato, come dallo stesso ufficio approvato.
Il secondo, che offende la logica e il buon senso, è che per 5 giorni di Comics si rende questo spazio in condizioni pietose e non fruibile alla cittadinanza per ben 6 mesi l’ anno.
Il terzo motivo, il più importante sotto il profilo amministrativo, è rappresentato dal fatto che il Piano di Classificazione Acustica Comunale prevede che questo tipo di manifestazioni debba tenersi in Piazzale Don Aldo Baroni, dove è stata individuata l’ apposita area che tra l’altro presenta limiti acustici ben superiori al resto della città e che non ha bisogno di deroghe se non in casi eccezionali.
Pensare che ai sei mesi di distruzione provocata dai Comics se ne debbano aggiungere altri 6 per gli spettacoli del Summer Festival ci sembra un offesa al buon senso, alla logica e a tutti i cittadini. Perché non fare 3 mesi di Summer Festival invece di uno, ma nella zona prevista e indicata dagli strumenti urbanistici? L’immagine della città ci guadagnerebbe, gli operatori commerciali anche e non si continuerebbe a rovinare esteticamente, nonché materialmente, la Piazza Napoleone oltre agli spalti.
Ridicolo paragonare gli spalti dell’ Ex Balilla con l’ anfiteatro di Pompei. A Pompei dopo il concerto hanno smontato le strutture, portato via le cartacce e tutto era come prima. Al Balilla dopo una manifestazione con 50.000 persone ci vorranno 6 mesi fra aratura semina e ricrescita dell’ erba per tornare come prima. Giusto in tempo per rovinarli di nuovo con i Comics.
Non ci pare che questo abbia senso.
http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

Sacchetti per raccolta differenziata.


A distanza di pochi mesi dall’ entrata in vigore del nuovo Porta a Porta cominciano a manifestarsi alcune evidenti contraddizioni.
Fra le modifiche imposte, oltre alla riduzione della frequenza della raccolta, ciononostante un aumento medio del 13% della tariffa, si evidenzia l’ obbligo imposto ai residenti di conferire i rifiuti in appositi sacchetti che non si trovano in commercio e che vengono distribuiti solo ed esclusivamente da Sistema Ambiente.
Fino a qui niente di particolare, anche se non si riesce a capire perché questo obbligo valga solo per i residenti e non anche per le attività commerciali. I sacchetti vengono forniti in un apposito kit composto da 26 per il Non Riciclabile, 52 per il Multimateriale e 52 per l’ organico.
Quello che è veramente strabiliante è che questa scorta deve valere per sei mesi dopodichè non se ne possono avere altri fino al semestre successivo.
Secondo questa regola, che definire bizzarra appare quantomeno generoso, il kit è il medesimo sia per il nucleo familiare composto da una persona come per la famiglia numerosa.
Tra l’ altro il sacchetto del Multimateriale è decisamente piccolo (pochi centimetri in più di quello che si usa per l’ organico) e quindi, visto la voluminosità del rifiuto, le famiglie numerose ne devono utilizzare 2 o 3 alla volta.
In pratica Sistema Ambiente distribuisce sacchetti che sono sbagliati per le dimensioni, utilizza un concetto senza logica per la loro distribuzione, obbliga i cittadini ad utilizzarli, pena pesanti sanzioni pecuniarie, e poi si rifiuta di fornirli quando gli utenti ne hanno bisogno.
Dopo aver accertato che Sistema Ambiente ha provveduto a realizzare le isole a scomparsa senza prima aver redatto l’ apposito regolamento che avrebbe dovuto fissare regole tecniche e distanze, cosí come previsto dalla normativa vigente, non pensavamo che si poteva arrivare al grottesco e cioè rendere obbligatorio l’ utilizzo di un sacchetto irreperibile pena pesanti sanzioni pecuniarie. Il Presidente dell’ Associazione Vivere il Centro Storico ha ufficialmente segnalato queste contraddizioni al Comune e alla Municipalizzata, informando della sua necessità di conferire i rifiuti utilizzando normali sacchetti, invitando a non sanzionarlo per uno stato di necessità creato dalla stessa Municipalizzata.
Sanzione che si presterebbe ad essere impugnata di fronte al Magistrato competente con aggravio di costi e risorse a carico della collettività.
Copia della segnalazione è reperibile sul sito della nostra Associazione e si consiglia i residenti, una volta terminati i sacchetti, di copiarlo per poi protocollarlo agli enti in indirizzo, in modo da poter contestare una eventuale sanzione, laddove questa venisse comminata a prescindere dallo stato di necessità.