lunedì 29 dicembre 2008

LUCCA: città della musica o del rumore?

Comunicazione di un nostro socio.


Tanto rumore per nulla
In questi giorni nella piazza Scalpellini si ascoltano, senza soluzione di continuità, canti corali sparati da altoparlanti rochi. La folla cammina distratta e, nel brusio delle chiacchiere, probabilmente nemmeno fa caso a questi canti. Noi che abitiamo sulla piazza invece, pur tenendo le finestre chiuse, siamo accompagnati, ogni anno, nostro malgrado, dalle nenie natalizie.
Amiamo ascoltare la musica, ma nelle sedi opportune, ci piacciono i concerti di musica classica nelle piazze o il bravo artista di strada, ma non comprendiamo come si possa imporre la stessa colonna sonora dalla mattina alla sera.
Lo stesso avviene, ad un livello ancora qualitativamente più basso e più alto, per il quanto riguarda il volume, alla pista di pattinaggio nella piazza Napoleone o in alcuni bar o pizzerie dove i decibel superano la normale sopportabilità uditiva.
Mi chiedo come si possa tollerare tutto questo e sarei curiosa di vedere, per la legge del contrappasso, gli inventori di questa trovata passare ininterrottamente giorno e notte vicino a una fonte musicale a loro sgradita.
Mi piacerebbe leggere i pareri dei miei concittadini a questo riguardo, ma non mi si dica che Lucca è morta senza gli altoparlanti e senza la musica a tutto volume.

3 commenti:

  1. La notte del 27 l'altoparlante in questione non si mai spento è andato avanti tutta la notte. La mattina abbiamo pensato bene di chiamare i vigili i quali sono intervenuti immediatamente, hanno riscontrato il problema e si sono adoperati (GRAZIE!) per risolverlo mettendosi in contatto con i responsabili. Era successo che l'orologio che pilota l'accensione e lo spengimento si era de-programmato e quindi la musica andava avanti all'infinito. Nonostante l'intervento dei vigili ci siamo dovuti sorbire le nenie (sempre quelle) fino alle 20:30, ovvero per più di 24 ore consecutive!! Pare comunque che l'ordinanza comunale sia molto più restrittiva: dovrebbe prevedere musica solo dalle 10:30 del mattino fino alle 20:30!!! Ovvero solo (!!!) dieci ore di seguito. Ma come sono umani i nostri amministratori!!
    Mauro Teani (Comitato Vivere il Centro Storico)

    RispondiElimina
  2. Alla lettera intitolata "Tanto Rumore per Nulla" ha risposto un certo "Ettore Lucchesi" sulla Nazione.
    Per pirma cosa un appello: se qualcuno conosce questo Ettore Lucchesi ci dia qualche informazione che ci piacerebbe parlarci.
    Riportiamo alcuni estratti della lettera

    "Non ricordo di essere stato tante volte in piazza dell'anfiteatro come in questo periodo. Mi attrae con forza irrestibile l'atmosfera creata..." A Ettore Lucchesi piace molto questa atmosfera: niente di male, anche a me piacerebbe se mi fermassi per qualche minuto ma se devo viverla per dodici ore per venti giorni consecutivi, e poi: è sicuro che piaccia a tutti?

    Conitnua Lucchesi "Lei con la sua polemica distrugge i miei sogni. La sublime musica di Bach è una composizione fondamentale per la mia suggestine e per la suggestione collettiva" Ettore Lucchesi è capace di interpretare anche le suggestioni collettive: un grand'uomo!
    "Per le persone come Lei. sedicenti appassionate di musica classica, che però non conoscono l'oratorio di Natale di Bach, è il momento del contrapasso, la dantesca pena di venti giorni di ascolto obbligato è fin troppo lieve...."
    Qui ogni commento è inutile. L'arroganza è palese e c'è da chiedersi come possa una persona con tale caratteristiche amare veramente la musica che invece si nutre di silezi di pause che è condivisione, accettazione e libertà.

    RispondiElimina
  3. Nostra Risposta al Sig:Lucchesi inviata a "La Nazione"

    Rispondiamo al sig. Lucchesi, che tanto sfoggio di cultura musicale ha fatto nel suo intervento, dicendo chiaramente che ascoltare Bach o Mozart o Puccini o chiunque altro per dodici ore filate, senza pause nè interruzioni per circa venti giorni consecutivi è solo ascoltare RUMORE e nulla più e ci perdonino questi grandi musicisti per l'uso improprio che viene fatto delle loro opere. Chi ama la musica classica sa bene che la musica è fatta anche di pause e di silenzi, che i luoghi per l’ascolto non sono le passeggiate in città, ma i teatri, le chiese ed anche le piazze ma sa pure che qualsiasi concerto ha la durata di due o tre ore e non questo protrarsi disumano. Trattasi solo di rumore richiesto da chi vuole attirare compratori e non musicofili. L’operazione è comprensibile purché si tenga conto anche di chi vive nella zona; in che modo? Semplicemente riducendo l’esposizione a questo “rumore”. Non dovrebbe essere difficile, basta ragionarci un attimo, ascoltare tutti, abbandonare gli istinti di sopraffazione per tornare a quel “garbo” e a quell’arte della mediazione che ha segnato la nostra storia e che invece attualmente sembra così lontano dalla mente di chi ci governa.

    RispondiElimina