mercoledì 21 gennaio 2015

Movida

Il problema della cosiddetta malamovida frutto dell’ inerzia e/o delle scarse risposte fornite delle amministrazioni comunali si e’ trasformata in un fenomeno dilagante che ormai interessa diverse decine migliaia di famiglie in tutta Italia e grosse porzioni dei centri storici. La normativa acustica pone in capo alla Regione un grosso potere legislativo e per questi motivi il Coordinamento Regionale dei Comitati ha richiesto ed ottenuto una audizione da parte della Commissione Regionale che si occupa di Ambiente che si e’ svolto il 15 Gennaio presso gli uffici della Regione in Via Cavour, alla quale ha partecipato anche l’ Associazione Vivere il Centro Storico di Lucca. E’ stata presentata la situazione in termini generali, mostrando foto, video e testimonianze che hanno reso l’ idea della gravita’ della situazione. La materia e’ ben normata dalla legislazione vigente, tuttavia presenta alcune lacune e si presta a decisivi miglioramenti che potrebbero essere attuati a costo pressoche’ zero. Nessuno vuole impedire un giusto e sano divertimento e tutti concordano con lo spirito della legge che lo prevede, senza peraltro dimenticare che la medesima legge pone anche dei limiti che consentano di vivere ai residenti della zona. I limiti si possono osservare soltanto quando si fanno i controlli e purtroppo questo e’ un dato dolente: l’ organico Arpat nel 2006 era costituito da 842 unita’, adesso sono circa 700 dipendenti che con i tagli previsti da Febbraio diventeranno poco piu’ di 600. In questi condizioni l’ unico modo per controllare il rispetto dei limiti di zona e’ che i Comuni adibiscano alcuni dei loro vigili ai rilevamenti fonometrici. Nelle more dell’ attuazione di tale necessario provvedimento, visto che per le zone I e II si impone l’ autocontrollo (un tecnico audio presente durante la manifestazione in grado di rilevare il superamento dei limiti e quindi la riconduzione dell’ inquinamento acustico nei limiti di accettabilita’) e’ stato richiesto che tale prescizione venga estesa anche alle zone III e IV che sono quelle corrispondenti ai centri storici. Se poi si verifica la presenza di molti locali nella medesima zona allora sarebbe piu’ conveniente installare delle centraline che analizzino il rumore in diretta, affinche’ sia possibile prendere provvedimenti precisi e puntuali. Un altro problema che si pone e’ il rispetto della legge quando questa impone ai comuni di pubblicare sui loro siti web un elenco delle autorizzazioni in deroga in modo che il residente sia in grado di verificare se il locale sottocasa e’ autorizzato a fare musica e per quanto, nonche’ la piantina raffigurante dove e quante licenze sono state concesse. Purtroppo i continui tagli al personale sembrano non consentire lo svolgimento di questo obbligo di legge e quindi e’ stato richiesto che ai richiedenti le deroghe venga prescritto l’ obbligo di aggiornamento di tale elenco. Per ultimo e’ stato inserito di includere espressamente il rumore antropico nella normativa regionale la quale non lo esclude, ma nemmeno fornisce indicatori e/o provvedimenti precisi al riguardo lasciando la gestione della materia ai regolamenti di Polizia Municipale che sono molto spesso antiquati come quello di Lucca che risale al 1943. http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

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