Non c’è ombra di dubbio: il divieto di percepire la musica al di
fuori dei locali dopo la mezzanotte è un provvedimento civile e che
va nella direzione giusta.
Con le recenti semplificazioni ammnistrative, per effettuare la
musica nei locali, è sufficiente l’ autodichiarazione del
responsabile legale dell’ esercizio pubblico e/o del tecnico
acustico incaricato.
Siccome la medesima legge che semplifica impone anche alle
amministrazioni di effettuare controlli a campione sulle
autodichiarazioni prodotte , visto e considerato la mole delle
richieste di intervento e degli esposti presentati dai residenti a
causa della musica alta dei locali , la nostra associazione ha
richiesto agli uffici competenti di procedere al puntuale controllo a
campione previsto dalla legge.
In poche parole la normativa consente le autodichiarazioni, ma
prevede anche pene severe per chi le produce mendaci e questo è
quanto abbiamo richiesto all’ Amministrazione di verificare. In
sintesi: OK alla musica , ma no al Far West.
Tra l’ altro, per legge, il Comune dovrebbe dotarsi di apposito
regolamento per il controllo delle autodichiarazioni e pubblicare la
tipologia dei controlli sul sito web; infatti abbiamo richiesto al
Comune che venga rispettato anche questo adempimento di legge.
È ovvio poi che un vero miglioramento si potrà conseguire
soltanto con la proibizione di consumare sulla pubblica via dopo le
21, come si fa in tanti comuni italiani più civili del nostro,
dove, dopo quell’ ora, le consumazioni avvengono solo all’interno
dei locali.
Le petizioni sono uno strumento democratico che rispettiamo, se non
altro per averne effettuate a bizzeffe, ma facciamo rilevare che la
legge ha valore inderogabile e che questa si può cambiare solo a
mezzo di referendum, il quale, per essere indetto, deve avere almeno
500.000 adesioni certificate, che fra poco diventeranno 800.000.
Che dire poi di quei consiglieri che, non svolgendo attività
professionale, ma solo politica, seguono e inseguono i voti per
mantenere la propria posizione? Oppure di quegli ex assessori che si
definivano ambientalisti, ma che adesso, con assoluta mancanza di
pudore, invitano i residenti ad andare a vivere in campagna per
lasciare la città in mano alle scorribande alcolico/musicali?
Non ne avvertiamo la mancanza e le prossime elezioni costituiranno un
buon termometro per la determinazione della loro importanza e del
loro seguito.
La soluzione per la Movida? La cittadella del divertimento. Un
programma tanto sbandierato durante l’ultima campagna elettorale
che è poi rimasto lettera morta.
http://vivereilcentrostorico.blogspot.com
Nessun commento:
Posta un commento