Ricordiamo il fervore con il
quale venne dibattuto il nuovo regolamento della Cosap in Consiglio Comunale
che prevedeva un aumento della tassa per
la locazione del suolo pubblico.
Evitiamo di valutare se sia
giusto o meno aumentare di poche centinaia di euro all’ anno il costo del suolo
pubblico per locali che vendono due birre alla modica cifra di 10 euro e preferiamo concentrarci sul regolamento
varato sotto la vigenza dell’ Assessore Mercanti.
Nel paragrafo che riguarda le
occupazioni temporanee degli esercizi di somministrazione, all’ articolo 20
comma 10 vi si legge: In ogni caso, con
l’esclusione dei tavoli, delle sedie e degli ombrelloni, le installazioni di
cui al comma 4 del precedente articolo
15 ter, devono essere rimosse al termine del periodo indicato nella domanda di
concessione, pena la comminazione delle specifiche sanzioni previste dalla
legge.
Leggendo il regolamento abbiamo
avuto modo di riscontrare che l’ art. 15 ter, così come il suo comma 4, non
esistono per niente.
Questo potrebbe portare ad
intendere che un locale può richiedere, ottenere e pagare la concessione di
suolo pubblico per una settimana
dopodichè, trascorso il periodo di concessione, togliere magari le fioriere e
lasciare tavoli sedie e ombrelloni per mesi e mesi senza aver niente da pagare.
Ci stupisce molto il fatto che
questo particolare di non poca importanza non sia emerso durante le numerose
ore di discussione in Consiglio Comunale.
Abbiamo sempre sostenuto,
soprattutto dopo il varo del Nuovo Regolamento di Polizia Municipale, che gli
Assessori e i Consiglieri meglio sarebbe che non scrivessero i regolamenti
perché privi di competenza tecnica, però ci saremmo aspettati che prima di
portare un regolamento in Consiglio l’ Assessore
competente almeno una breve lettura gliela avesse data. Cosa che probabilmente
per qualche motivo è venuta a mancare.
Che dire poi dell’ Ascom che ci
rimprovera di rappresentare soltanto
poche centinaia di persone e che, secondo loro,
niente siamo rispetto alla loro
presunta “mastodontica” struttura posta
a difesa degli interessi di mille e più attività. Ma l’ Ascom li legge i
regolamenti che riguardano la categoria che dice di rappresentare, prima di
discuterli? Oppure le basta che gli
associati siano in regola con la quota associativa?
Per il regolamento in questione
vedasi
http://www.comune.lucca.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12159
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