sabato 4 febbraio 2012

LUCCA PORT

La montagna ha partorito il topolino.
Così sembra, a vedere quello che accade con il trasporto merci nel Centro Storico.
Dopo aver speso quasi tre milioni di euro per il progetto ex CEDME adesso denominato Port, il massimo che l’Amministrazione Favilla è riuscita a fare è stabilire l’accertamento effettivo degli orari di scarico senza alcuna limitazione ai mezzi inquinanti. Ridicolo aver speso tutti quei soldi, senza poi impedire il transito ai camioncini obsoleti (fino agli Euro 3 inclusi), e lasciare fermi i mezzi elettrici acquistati da PORT. Patetico lasciare così inattiva una struttura come il Port per la quale è stata spesa un’enormità di denaro.
Lucca è fra le città più inquinate d’Italia. Non si fanno provvedimenti efficaci perché si propende, a parole, ad attuare interventi strutturali. Il Port potrebbe rappresentare un provvedimento strutturale veramente importante ed è già pagato. Assurdo farsi prendere dal timore di inimicarsi le categorie e buttare al vento milioni di euro, nonché la salute dei cittadini. Dopo la “pseudo riduzione” dello stipendio dei parlamentari, l’abolizione delle Province, la nuova ICI, il taglio delle pensioni, si rende necessario che siano gli amministratori a rispondere in prima persona degli sprechi, perché non è più concepibile pensare di vivere in un paese dove si buttano via i soldi e allo stesso tempo si tartassano i cittadini
A questo punto tutto l’infruttifero investimento sostenuto per il progetto CEDME-PORT dovrà divenire materia di valutazione per la Corte dei Conti.

Vivere il Centro Storico
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