sabato 29 dicembre 2018

inserimenti sospetti sul portale web comunale per strutture ricettive site in centro storico


Che la gestione degli inserimenti sul portale Web fosse, se non anomala, quanto meno curiosa ci risulta fin dal 2016.
Il fatto che un albergo, a dispetto di poche camere, possa avere clienti con decine di migliaia di veicoli  che devono scaricare i bagagli farebbe nascere a chiunque delle domande più che legittime.
A chiunque, ma, come sembra, non all’ Amministrazione lucchese, visto che sono quasi due anni che ci confrontiamo con l’  assessore di competenza ottenendo delle generiche rassicurazioni di severi controlli che però, almeno finora, non ci risulta che siano mai stati effettuati.
Sicuramente è tutto a posto e siamo sicuri che non c’è  un “mercato” dietro a questi inserimenti.
Tuttavia considerato che, non essendoci controlli efficaci, l’ onestà degli operatori è lasciata a loro completa discrezione e sarebbe atto dovuto rassicurare i cittadini che le cose vanno per il verso giusto fornendo dati inequivocabili
Come può l’ operatore onesto e ligio ai suoi doveri, così come il residente che non trova mail il posto dove parcheggiare nemmeno dopo che ha pagato 100 euro per il secondo permesso, essere certo che non ci sia il “furbetto di turno” che fa un favore, disinteressato o  a pagamento, a parenti o amici, oppure ad attività “sorelle” facenti parte dello stesso gruppo se ci sono  rassicurazioni da parte di chi controlla?
Il fatto poi che non ci siano varchi in uscita consente al “furbetto di turno” di parcheggiare sugli stalli gialli fino a che vuole, contando sul fatto che, con l’attuale  organico dei Vigili, qualsiasi controllo in tal senso è di fatto impossibile.
Nonostante il nostro interessamento ci risulta che da molti anni  non vengono effettuati controlli efficaci incrociando i dati fra permessi e registri contabili, con la conseguenza che eventuali   “furbetti” avrebbero modo di continuare  a rimanere tali ed impuniti.
Per questi motivi ci riserviamo di esporre la situazione non più all’ Assessore responsabile bensì’ direttamente al  Segretario Comunale affinchè egli possa rassicurare la cittadinanza che l’ Amministrazione ha svolto i controlli di legge, che non sono stati lesi diritti comuni e che la tassa di soggiorno pagata dagli albergatori sia proporzionale al numero di inserimenti effettuati sul portale Web. Ci farà piacere ottenere conferma che non si è verificata alcuna omissione da parte degli enti preposti al controllo e che l’ interesse generale sia stato adeguatamente tutelato,  nella consapevolezza che, come afferma il Sindaco  “Il Centro Storico è di tutti”  e  come aggiungiamo noi: non dei soliti furbi.

piazza Napoleone in veste natalizia, un obbrobrio!


A proposito di  Piazza Napoleone in veste natalizia  e di come  può apparire  agli occhi di chi la percorre in questi giorni, aggiungiamo la nostra riflessione ad altre  sullo stesso tema apparse di recente sulla stampa locale, 
Italia Nostra   sottolineava  il suo  sconcerto  per l’uso continuato e improprio degli spazi della città storica ,  mentre gli interventi apparsi sulla stampa e sui blogs parlavano apertamente di bruttezza della piazza.  
Concordiamo con entrambi gli interventi, includendo anche la nostra perplessità sulle decisioni  della Sovrintendenza. Premettendo il nostro rispetto per  i lavoratori delle  attività coinvolte, anche a noi piazza Napoleone con la pista di pattinaggio coperta di plastica, i banchetti  di  merci reperibili in qualsiasi mercato,  e altre  installazioni  più adatte a un luna-park, appare brutta e svilita.
Di seguito poniamo alcune domande in proposito e altre di ordine più generale; suggeriamo  anche  qualche idea :
E’ necessario avere un mercatino di Natale?
Non basta l’offerta dei  negozi presenti in città, ancora per fortuna rappresentativi di molte categorie merceologiche?
Se si ritiene opportuno un mercato natalizio , perché non farlo solamente di prodotti  della filiera locale all’insegna dell’unicità,  come olio, vino,  e prodotti agricoli?
Un’ ubicazione diversa, magari alle Tagliate, non potrebbe esser più appropriata per la pista di pattinaggio,  e  contribuire  anche  ad attirare avventori  al mercato settimanale?
Si ritiene che la cifra della città sia la bellezza e la qualità in tutto quello che si offre ai  propri cittadini e  ai visitatori?
Se si  ritiene che l’attrattività della città per un turismo di qualità che porti lavoro qualificato e continuativo sia connessa alla sua bellezza e alla sua intrinseca qualità , perché si fanno scelte che ne riducono il potenziale economico nel medio e lungo termine?
Quali strumenti  la politica può scegliere e impiegare    per stimolare l’aggregazione giovanile?
Il profitto tutto e subito per alcune categorie commerciali viene privilegiato rispetto a problematiche e contesti  di interesse più generale?
Esiste una visione concertata del futuro della città a breve e medio termine?
L’Assessora  al commercio Mercanti   riterrebbe utile  mettere   al tavolo  che si è ripromessa di convocare con le Associazioni di categoria anche   altre  Associazioni o singoli cittadini che si occupano della città? Tutto ciò in rispetto della mai applicata Legge Regionale sulla partecipazione del 27 Dicembre 2007 che a Lucca non ha mai trovato applicazione e che ha fatto si che i cittadini, da quando sono state soppresse le Circoscrizioni,  siano diventati sudditi mai coinvolti nelle discussioni fra Amministrazione e Commercianti?
Pensa  che questo tavolo  sia utile allo scopo di  elaborare insieme  il contrasto  di visione  sui temi della città Gardaland /mordi e fuggi , /installa di tutto  e   quelli della città ripopolata e vissuta dai residenti (che sono 2.000 in meno rispetto a pochi anni fa) e produttrice di benessere per  i più  grazie alla fedeltà alla propria identità?

intervista all'urbanista Cervellati sui centri storici


Una recente intervista al celebre urbanista Pier Luigi Cervellati ha riacceso a livello nazionale il dibattito sui nostri Centri Storici. Un tema non nuovo, divenuto di grande attualità in questi ultimi tempi a fronte dei continui fenomeni intervenuti.
Anche se le problematiche denunciate dallo Studioso toccano più da vicino le grandi città (Venezia, Firenze, Roma, etc.), la questione riguarda tutti i Centri Storici, che continuano a subire forti spinte che ne trasformano la natura. Per una singolare coincidenza, anche a Lucca (non a caso siamo in “bassa stagione”) il dibattito viene rinfocolato da una serie di osservazioni suggerimenti e proposte, autorevoli e qualificate.
I problemi sono ben noti: città d’arte invase da moltitudini crescenti di turisti e crocieristi, proliferare di piccoli punti di ristoro (trattorie, pub, paninerie), masse di eventi a getto continuo  (non sempre di livello), la sparizione delle antiche botteghe, delle pregiate lavorazioni artigianali, la sostituzione di Puccini con il dilagante Spotify, ogni centimetro quadrato occupato da seggiole e tavolini (da città delle cento Chiese alla città dei mille tavolini); proliferare di negozi di abbigliamento, appartamenti affittati a tempo; esplosione ingovernabile dei canoni; esodo degli abitanti; spopolamento progressivo e inarrestabile.
Il fenomeno è ben presente anche a Lucca, con piazze grandi e piccole stuprate da installazioni che coprono antichi monumenti, che costituiscono da secoli, per usare le parole del citato urbanista, “Un tessuto  fatto di pregi architettonici, e di edilizia minuta, di strade che convergono verso un punto di fuga, di allineamenti; e poi - e soprattutto – di persone con le loro attività e le loro  relazioni: e che come tale va salvaguardato.”
Romanticismo? Nostalgie? Tutti hanno ovviamente il diritto di difendere il proprio punto di vista, ma il problema di fondo è appunto questo: la profonda trasformazione di un Centro Storico (anzi di una Città Storica secondo la definizione di Cervellati) in qualcosa di diverso dalla sua consolidata identità culturale, che è poi la sua principale forza di attrazione, che trova il suo epicentro appunto nel Cerchio delle Mura. E’ quella che un noto giornalista, grande esperto di vita locale, riassume nella significativa espressione di “Lucchesità”, come forte appartenenza ai luoghi d’origine.
Ed è questo l’intento del Comitato (che non è una Associazione), evidenziare questi valori, dare voce ad una categoria forse non economica ma certo di grande valenza  sociale, purtroppo generalmente trascurata: i residenti.
Il Comitato è spesso presente nella cronaca locale con singoli interventi cortesemente diffusi dai media cittadini, qui si vorrebbe esporre qualche riflessione in chiave più generale, al di là delle recenti indicazioni emerse dalla classifica nazionale sulla qualità della vita che vede Lucca ridotta ad occupare la 66^ posizione tra le province italiane.
In estrema sintesi il punto è questo: come possa un piccolo aggregato urbano, artisticamente e storicamente ragguardevole,  da intendere come bene culturale in sé, con un tessuto delicato e ben definito, armonico per dimensioni ed infrastrutture, come possa reggere l’urto della dilagante turistizzazione dell’economia cittadina, senza stravolgimenti della sua specificità, della sua identità.
Questo Comitato, pur consapevole  e rispettoso delle altrui tesi, vuole riaffermare la centralità del problema residenza. Un centro storico non vive senza abitanti, senza una comunità legata da antiche tradizioni e in cui vivono persone che condividono regole, usanze e comportamenti. Occorre riportare la residenza nel suo luogo naturale, come decisamente afferma Cervellati: “Senza di loro  non ci può essere vita. Senza residenti non c’è città. Né storica né d’altro tipo”.

nuovi cassonetti a filo strada brutti, costosi ed inutili


Magari i Comics costeranno tanti soldi e non porteranno un euro nelle casse comunali, però stavolta una grande lezione l’  hanno data.
Con il ritiro dei rifiuti alla sera, durante il giorno non si è visto nemmeno  un sacchetto di spazzatura lasciato sulla strada. Sembrerebbe che la raccolta serale dei rifiuti, che peraltro viene realizzata in tutte le città del mondo eccetto Lucca, sia la vera soluzione del problema, peccato che l’ Assessore Raspini di questo non voglia sentirne parlare.
Ricapitolando la “telenovela dei rifiuti” ricordiamo che durante i primi anni novanta Lucca era riempita da cassonetti, la giunta di centrosinistra allora al potere iniziò la raccolta differenziata a filo strada nel Centro Storico togliendo di  mezzo gli orrendi contenitori. Le successive amministrazioni di centro destra proseguirono su questa strada migliorando il servizio, dotandolo di mezzi elettrici e  contemporaneamente vennero realizzate 4 isole a scomparsa.
Durante la passata amministrazione Tambellini, Sistema Ambiente vide una campagna di assunzioni che non si verificava dai tempi del boom economico  raddoppiando, o quasi,  il personale per dare maggior impulso al porta a porta.
La gestione dell’ Assessore Raspini, subentrato a Pellegrini,  impose l’ utilizzo di appositi sacchetti trasparenti che purtroppo però non vennero ben studiati in quanto quello del multimateriale aveva grosso modo le stesse dimensioni di quello dell’ organico e decise poi di realizzare 3 nuove isole a scomparsa provocando il vero problema del porta: il dimezzamento della frequenza del servizio di raccolta.
Le strade hanno cominciato a riempirsi di sacchetti esposti fuori orario, anche perché i 50.000 turisti, che secondo il Comune affittano appartamenti a Lucca, probabilmente non vengono portati a conoscenza del complicato  meccanismo di raccolta o non gli interessa adeguarvisi visto che poi tanto tornano a casa loro.
Nel frattempo la tariffa dei rifiuti  è aumentata del 5/10% ogni anno.
La nostra associazione chiede da anni di effettuare la raccolta alla sera che sicuramente non risolverebbe  il problema degli affittuari stranieri al nero,  però sarebbe risolutiva per eliminare i sacchetti a filo strada durante il giorno.
A questo punto ecco l’  ultima trovata dell’ Assessore: ritornare indietro di venti anni utilizzando di nuovo i cassonetti che, in quantità di oltre 50 unità e al modico costo di un milione e mezzo circa di euro sostituiranno il porta a porta.
Le conseguenze sono facili da immaginare:  i turisti non adopereranno la tessera e lasceranno i sacchetti fuori del cassonetto con grande gioia dei gabbiani e dei piccioni (meno per i cittadinj), i cassonetti occuperanno molti stalli di sosta dei residenti diminuendo ancora di più la disponibilità di parcheggio, esteticamente saranno un pugno nell’ occhio e durante la stagione calda saranno bombe puzzolenti . Basterebbe fare la raccolta serale e aumentarne la frequenza  per risolvere i problema e invece si decide di spendere milioni di euro con zero garanzie di buona riuscita. Tanto poi se le cose non funzionano e ci vogliono servizi supplementari Sistema Ambiente li mette in bolletta.
Difficile pensare che si possa dedicare così tanta energia a fare  scelte  in contraddizione una con l’ altra. Se ci sarà bisogno di un epitaffio questo  è già pronto: mancò la fortuna ma non il coraggio.
http://vivereilcentrostorico.blogspot.com