mercoledì 21 dicembre 2011

RELAZIONE di C.Casotti al convegno "MAL'ARIA"

Cenni storici
La prima cosa che viene da domandarci è: ma al Comune quanto gli interessa dell’inquinamento atmosferico?
La domanda sembra banale ma non lo è.
La rete di centraline nacque nel 1994 con le 3 centraline della Provincia. S.Micheletto, Viale Carducci e Spalti di San S.Frediano (nel 2001 spostata a Carignano), alle quali nel 1997 si aggiunsero le 2 comunali: Via Passaglia, Viale Castracani.
La rete cominciò a funzionare e diede origine ai primi blocchi del traffico. Apriti cielo per le reazioni dei Commercianti !!! Come se loro si portassero da casa l’aria per respirare!!!
Nel 2004 gli allora Assessori Ruini e Pierami (Amministrazione Fazzi), basandosi su pretestuosi e infondati motivi, tali ritenuti e come tali biasimati perfino dalla Regione Toscana, smontarono le centraline di Via Passaglia e Viale Castracani.
Fortunatamente l’Assessore Manconi della Provincia non si fece coinvolgere da questa corsa al massacro e lasciò in funzione le sue due centraline, nonostante i dati da queste rilevati venissero utilizzati dal Comune per assolvere alla funzione di tutela della salute pubblica, alla elaborazione dei PAC (piani di Azioni comunale ecc).
In pratica il Comune di Lucca è l’unica Amministrazione della Provincia di Lucca che dal 2004 non ha speso un euro per il monitoraggio del territorio, pur usufruendo dei dati necessari.
Detto ciò c’è da rilevare che durante il funzionamento della rete di cui abbiamo appena parlato venne accertato che la centralina di San Frediano (in zona verde) e quella di Via Passaglia (zona periferica) mostravano molto spesso un inquinamento superiore a quello di Carducci e S.Micheletto. Forse ciò è legato all’assenza o alla carenza di traffico che provoca una minore ventilazione del particolato.

Nuova rete regionale
Poco dopo che si è verificato il processo a carico del Sindaco di Firenze, dell’Assessore all’Ambiente regionale e dei sindaci del comprensorio fiorentino, la Regione ha deciso di selezionare alcune centraline fra quelle esistenti e farle proprie con l’inserimento nella nuova Rete regionale di Rilevamento Atmosferico che, da allora, è divenuta l’unica struttura di monitoraggio ad avere valore legale. Le altre possono accertare anche la fine del mondo ma non daranno adito ad alcun provvedimento. Una rete che, almeno a prima vista sembra un po’ buonista.
Le centraline a fondo traffico facenti parte della rete regionale sembrano un po’ più ottimiste di quello che l’esperienza ci insegna. Per esempio quando a S.Micheletto si registravano 61 µg/mc (25 Gennaio 2010) in Viale Carducci si sono accertati, nella stessa data, 76 µg/mc. Il 3 di Novembre 2011 a S.Micheletto ci sono stati 63 µg/mc mentre nelle due stazioni traffico della rete regionale si sono accertati 50 µg/mc a FI-Gramsci e 52 a FI-Mosse.
A Lucca è stato previsto lo smantellamento della centralina di Viale Carducci, la ricollocazione della centralina di S.Micheletto con l’inserimento della misurazione del PM2,5 e la riconferma di quella di Carignano.
Considerato che Viale Carducci è chiusa, Carignano misura l’Ozono e S.Micheletto è stata estromessa dalla rete regionale , la misurazione del PM10 per quanto riguarda Lucca viene affidata alla centralina di Capannori.
Niente da dire contro Capannori, però basta andare nella “bucolica” Via Piaggia per rendersi conto che siamo su un altro mondo rispetto a quello della città di Lucca. La composizione stessa del PM10, così come verificato dal Patos (ricerca regionale sul PM10) evidenzia una contribuzione dell’inquinamento da biomasse (combustione del legno) che raggiunge il 47% nei giorni di superamento del limite e solo del 16% per quanto riguarda il traffico. Considerato che nella inquinata città di Lucca praticamente nessuno usa il camino e tantomeno brucia le cannocchie del grantourco in Piazza San Michele, le recenti delibere dell’Amministrazione Favilla che proibiscono di bruciare sterpaglie all’aperto suonano come il frutto di un illogico sillogismo con la realtà capannorese.
Inoltre facciamo osservare che la centralina di Viale Carducci misurava un inquinamento che è praticamente lo stesso di quello che si verifica per tutti i viali di circonvallazione. Considerato che il valore di PM10 è lo stesso nel raggio di 2/400 metri è facile dedurre che l’inquinamento rilevato in Viale Carducci è lo stesso che si verifica 2/400 metri sopra e sotto la circonvallazione andando a coprire la fascia più esterna del Centro Storico e quella limitrofa della prima periferia. In pratica una condizione che investe la salute di migliaia e migliaia di cittadini non può essere considerata poco rappresentativa ed ignorata così a bella posta.
In conclusione per quanto riguarda Lucca nel 2010 c’erano 3 centraline
Capannori 38 superamenti media annuale 27 µg/mc
S.Micheletto 48 superamenti media annuale 31 µg/mc
Viale Carducci 98 superamenti media annuale 44 µg/mc
Adesso ce ne una sola che è quella di Capannori, per l’appunto quella che ha meno superamenti e meno valore medio annuale. E’ un po’ come se all’Ospedale togliessero dalle corsie tutti i termometri, i pazienti dovrebbero essere tutti dimessi perché in assenza di stato febbrile per molte patologie non viene richiesto il ricovero.
Per quanto riguarda le centralina di Via Elisa abbiamo verificato che nei prossimi giorni verrà firmato il contratto di comodato d’uso della stessa con la conseguente cessione da parte della Provincia alla Regione. L’individuazione del nuovo sito è in fase di completamento però non è stato ancora deciso. Sembrerebbe quindi che a giorni la centralina verrà dismessa per poi essere installata non si sa dove e quindi quando. Lucca resterà così privata completamente dal monitoraggio atmosferico alla faccia della Dgr 1025, la quale prevede che tutti i capoluoghi di Provincia debbano avere hanno una stazione urbana fondo,
Benzene
L’Arpat afferma nella relazione 2003 che:L’effetto più noto dell’esposizione cronica riguarda la potenziale cancerogenicità del benzene sul sistema emopoietico (vuol dire che provoca la leucemia) .
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro (IARC) classifica il benzene come sostanza cancerogena di classe I, in grado di produrre varie forme di leucemia.
L’ematologo Melosi dell’Ospedale di Lucca afferma che ogni anno ci sono 80 nuovi casi di tumore nel sangue.
Forse una campagna di monitoraggio non farebbe male se non altro per confermare i dsti del 2006.
Peace link ci dice che il Benzo(a)Pirene è sicuramente cancerogeno. Provoca il cancro se inalato e può entrare perfino nella catena alimentare (ad esempio nell’olio di oliva). E’ un inquinante genotossico perché può modificare il DNA che i genitori trasferiscono ai figli.
Elisabetta Zamparutti deputata della Commissione Ambiente afferma che: per un bambino respirare un miliardesimo di grammo a metro cubo di benzo(a)pirene significa inalare un equivalente di 750sigarette all’anno. Se poi si considera che questo inquinante è sempre associato ad altri cancerogeni si arriva ad un impatto cancerogeno di 2.750 sigarette.
Nella relazione Patos del 2006 si dice il limite per il benzo(a)pirene è stato superato 44 volte su 192 campioni.
L’Italia è sotto procedura di infrazione europea per le elevate concentrazioni di PM10 e l’ultimo avvertimento venne inviato il 5 Maggio 2010. Nonostante questo, il Governo italiano, con un iter normativo subdolo, ha approvato nel silenzio di ferragosto (precisamente il 13 Agosto 2010) il DL 155/2010 con cui ha peggiorato pesantemente la normativa non solo sul PM10, ma anche su una serie di “microinquinanti” fra cui il benzo(a)pirene posticipando al 1 Gennaio 2013 la riduzione di questo inquinante nell’aria sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo. Per quanto riguarda il PM10 il DL 155/2010 ha portato il numero massimo dei superamenti da 7 come era previsto nel DM60/2022 a 35 e la concentrazione media annua da 20 a 40 µg/mc.
Il classico giochino di alzare i limiti per “restarci dentro” messo in atto da politici che, alla stregua dei mangiatori di loto dell’Odissea, dimenticano casa loro, una casa dove spesso stanno i figli e, magari pure nipoti, cui sarà consegnato un mondo degradato .

Cosa fa il Comune per difendere i cittadini dal’inquinamento?
Ha emesso due strumenti.
Uno per la risoluzione del problema inquinamento a medio lungo raggio che è il PAC (Piano di Azione Comunale).
Riconosce nel traffico la responsabilità principale dell’inquinamento (giusto per curiosità ci sono solo 7 autocertificazioni per impianti a pelletes e legna nel comune).Sono numerosi gli interventi progettati per le rotonde nella zona dei viali di circonvallazione nonché per nuove piste ciclabili.
Vi appaiono peraltro dei curiosi interventi antinquinamento come la realizzazione del parcheggio a Mulerna a servizio del cimitero, oppure realizzazione di parcheggio presso il cimitero della SS Annunziata oppure altro parcheggio da realizzarsi al Bamboro di San Alessio. Sicuramente ci saranno validi motivi anche se difficilmente comprensibili per persone dotate di normale quoziente di intelligenza.
Un intervento importantissimo è quello del CEDME (organizzazione del trasporto urbano delle Merci) costato la bellezza di 2.140.067 euro + 133.988 euro per il riscatto dei veicoli che non ci pare abbiano funzionato molto, almeno finora. Come Comitato se il servizio non venisse finalmente attivato al 31/12/2011 dopo tutti questi 12 mesi di rinvii procederemo con un esposto alla Corte dei Conti.

L‘altro Strumento emesso da il Comune per la attuazione di provvedimenti urgenti è la Delibera di Giunta n° 43 del 15.2.2011: Rischio di inquinamento atmosferico - Piano di azione comunale: criteri di attivazione dei provvedimenti e modalità di gestione per ridurre il rischio di superamento del valore limite giornaliero del PM10, la quale prevede:


al 10° superamento del limite massimo di PM10 un avviso bonario da parte del Sindaco nel quale si chiede di adottare comportamenti virtuosi e utilizzare i servizi pubblici anziché l’auto e la moto.
Al raggiungimento del 15° superamento si chiede di
a) ridurre a 9 ore giornaliere gli impianti di riscaldamento (dimenticando il fatto che fino all’anno scorso sono stati concessi molti contributi per l’acquisto di caldaie a condensazione che, per rendere al meglio, siccome lavorano a basse temperature recuperando il calore contenuto nei fumi di scarico, devono funzionare in continuo per tutte le 24 ore.
b) Non superare i 18 gradi nei singoli ambienti ed edifici (ma tanto chi controlla le abitazioni private?)
c) Intensificazione della vigilanza stradale per il rispetto dei limiti di circolazione posti nella zona verde istituita con delibera G.C. 362/2005 (noi come Comitato abbiamo più volte richiesto di sapere il numero delle multe comminate ai trasgressori di tale delibera, però nessuno ci ha mai risposto).
Al Raggiungimento del 35° superamento del valore limite di PM10 :
a) Divieto di accensione di fuochi all’aperto (quindi attenzione diventa proibito accendere i fuochi in Piazza San Michele e perfino sulle Mura!!!
b) Dopo 5 giorni consecutivi di superamento del valore massimo: targhe alterne in tutto il Comune fino a che i valori non rientrano nei limiti.
c) Targhe alterne per due domeniche
d) Richiesta alla società autostradale di ridurre il limite di 90 Km/h sull’autostrada
Attenzione i provvedimenti b) e c) sono da considerarsi alternativi.
Gli italiani non si rendono più conto di quanto i nostri diritti siano sbeffeggiati e di quanto noi si sia preda grassa di un sistema che si regge solo per la nostra pigrizia e il nostro fatalismo.

Class Action
Giusto per informazione: il 3 Maggio 2011 175 cittadini milanesi hanno chiesto al Tribunale di riconoscere loro un risarcimento danni da parte del Comune di Milano e della Regione adducendo la sostanziale inerzia da parte di queste Amministrazioni di fronte al mancato raggiungimento degli obiettivi importi a partire dal 2002 dalla UE e dallo stato italiano, in particolare per il PM10 .
I ricorsi sono stati raccolti dall’Avvocato Claudio Linzola esperto in diritto amministrativo.
Io credo che se vince la causa avrà gioco facile a trovare nuovi clienti in “quel di Lucca”.
Classifica di Legambiente
Nella classifica delle città più inquinate stilata da Legambiente per il 2010 Lucca risulta nella 4° posizione, subito dopo Torino, Frosinone e Asti, con 97 superamenti del limite massimo di PM10.
Il prossimo anno dovrebbe attestarsi a 40/45 superamenti e quindi scendere alla 40 posizione. Ci aspettiamo che una moltitudine di giornalisti italiani e stranieri verranno a Lucca per comprendere questo miracolo e di sicuro saranno delusi quando si accorgeranno che il miracolo si è avverato solo perché si sono spente le centraline.

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