giovedì 25 luglio 2019

Gli spalti delle mura non sono campi!


Ormai tutti sanno che D’Alessandro, da  uomo d’ affari quale è, si cura  essenzialmente  dei propri interessi, come del resto è normale che sia per un qualsiasi uomo d’ affari che si rispetti.
Se è vero che usato la definizione “Prato” per indicare gli Spalti delle Mura  è una bestialità assoluta e che, a maggior ragione in questo caso, diventerebe imperdonabile per chi ha incassato finora circa 10 milioni di euro di contributo da parte  dei cittadini lucchesi ed enormi favori che gli hanno concesso di guadagnare ulteriori  decine e decine di milioni con  i suoi concerti. Contributi e favori che gli hanno permesso  di diventare uno dei maggiori organizzatori italiani partendo da zero proprio da  Lucca.
Il concetto e il rispetto che D’ Alessandro ha delle Mura era già emerso con il taglio dei 3 lampioni ottocenteschi che, soltanto grazie alle “comprensive”  affermazioni del Soprintendente di allora e al fatto che il Comune di Lucca è carente per quanto riguarda il catasto dei beni culturali, non hanno dato origine ad un procedimento penale che sarebbe stato quantomeno dovuto.
Quindi i lampioni ottocenteschi in fusione unica sono ”ferrivecchi” , gli spalti sono dei “campi” e quale sarà la prossima sparata per le Mura? Verranno definite degli “ammassi di mattoni” che in certi punti andrebbero demolite per lasciare più spazio al palco?
Che dire poi del Sindaco quando afferma che tanto l’ erba ricresce dimenticando che per 10 mesi l’ anno gli spalti restano un pantano? Pensare a predisporre del’ erba sintetica è una follia assoluta e ci meraviglierebbe molto se il Sindaco lo avesse detto per davvero. Il Sindaco lo sa che con Decreto Ministeriale 103/2017 le Mura e gli Spalti sono beni tutelati specificatamente e quindi inseriti nel Catasto Culturale? Il Sindaco lo sa che questo comporta delle attenzioni specifiche ed inderogabili? Dovrebbe saperlo se non altro perché glielo abbiamo detto noi e poi perché ha utilizzato questi concetti nell’ ordinanza che vieta i risciò sulle Mura. Quindi i risciò danneggiano il Monumento e la palude sugli spalti per 10 mesi l’ anno no? Comprendiamo le pressioni che il Sindaco riceve dai Commercianti. Questo è sempre accaduto con qualsiasi Sindaco che c’è stato finora, però mai nessuno aveva maltratto Lucca in questo modo per il vantaggio commerciale di pochi.
Una frase contenuta nella recente sentenza che ha visto condannato il Commissario di Pompei al pagamento di 400.000 euro dice: la valorizzazione del bene culturale non può essere assimilata al mero “sfruttamento” dello stesso per fini di natura imprenditoriale-commerciale».
Se poi si aggiunge che D’ Alessandro è stato uno dei principali “stimolatori”  dell’ utilizzo ludico/musicale di Pompei,  il Sindaco avrebbe tutte le ragioni per cominciare a preoccuparsi seriamente.
http://vivereilcentrostorico.blogspot.com

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