Ringhiere sulle Mura? Una necessità vera oppure “immaginata”?
La domanda è opportuna perché adesso ci sono tre sentenze di Tribunale (due di primo grado e una di appello) che ammettono la circostanza per cui la responsabilità di chi cade dalle Mura è solo ed esclusivamente sua.
Un principio dettato non solo dalla legge ma anche e soprattutto dal buonsenso.
Se poi si considera che le ringhiere verranno installate non sul lato dal quale cadono gli “stolti”, bensì da quello interno, per il quale non abbiamo ricordi di ricoveri ospedalieri, la situazione è ancora più paradossale.
Il progetto approvato prevede di spendere centinaia di migliaia di euro per delle ringhiere in nome di una necessità di natura giuridica che non viene confermata dai Tribunali.
Questo importo viene sottratto dai due milioni che il Ministero aveva dato per le Mura, dei quali non è stato speso nemmeno un euro per riparare le parti cadenti del monumento.
Bene fecero a suo tempo quei consiglieri di opposizione che raccolsero migliaia di firme in calce ad una petizione con la quale veniva richiesto di non alterare il monumento con discutibili ringhiere mai immaginate dal progettista nell’ 800.
Male fanno adesso che sono al governo accontentandosi di una riduzione delle stesse.
In conclusione: le sentenze emesse sono tutte a favore del Comune, nessuno si è mai fatto male cadendo dalla parte interna delle Mura e quindi la domanda nasce spontanea: perché invece delle ringhiere che non servono a niente non si spendono quei soldi risagomando i poggi, mettendo ancora più cartelli, facendo controlli sanzionando gli “stolti” e ricostruendo le parti cadenti delle Mura?
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